cosa farò da grande?

Avete sentito cosa ha detto Mario Monti?
"Che monotonia avere un posto fisso, bisogna cambiare!"
Io sinceramente appena ho sentito quest'affermazione puramente metafisica ho fatto questa faccia:

sisi certo è così monotono che lui il lunedì fa il lattaio, il martedì munge le vacche, il mercoledì fa l'operaio in fabbrica, il giovedì raccoglie i pomodori, il venerdì vende la frutta al mercato e il sabato e la domenica si alterna a cuoco e cameriere dato che i ristoranti fanno il pienone. -.-''

Hai dimenticato che fa gli straordinari per andare a lavare i vetri delle vetrine

sisi scusami è vero ^_^ lo fa il martedì pomeriggio dato che le vacche le munge di mattina e gli avanza tempo ^_^

Per Monti è facile parlare... se fosse stato un contadino che si svegliava tutte le mattine alle 3.00 per andare a lavorare, non lo avrebbe proprio detto!
Mi stupisco delle parole dei politici, davvero sconvolgenti.

P.S l'ho sentito proprio adesso e l'ha detto in modo molto serio anche! O.O

Deneb D. ha scritto:

Avete sentito cosa ha detto Mario Monti?
"Che monotonia avere un posto fisso, bisogna cambiare!"
Io sinceramente appena ho sentito quest'affermazione puramente metafisica ho fatto questa faccia:

Hai ragione Deneb, un'uscita davvero poco felice.
Ma almeno non è una barzelletta sulla patata (la "mela" di Berlusconi -.-").
Comunque per chi è in alto è davvero facile parlare, dire che non c'è crisi, che i "i ristoranti sono sempre pieni" e roba del genere. Monti, poi, ha detto un'altra cosa:"Il posto fisso non esiste più". E che bisogna abituarsi a questa condizione, perchè è normale.
Ma che razza di ragionamento è? Il fatto che una situazione sia diventata una consuetudine non significa che ad essa ci si debba abituare, anzi! Non è forse compito di un buon governo occuparsi dei problemi di un paese e cercare di risolverli? La precarietà è un problema? Ovviamente sì. Bisogna RISOLVERE il problema, non ABITUARCISI

Kalle Domkvist ha scritto:

Sinceramente penso che questa visione delle cose sia troppo idealistica. Se in futuro mi venisse offerto un lavoro che non mi piace, ma che sono capace di portare a termine, e che serva a mantenermi penso proprio che accetterei. Se mi venissero offerti due lavori, uno che mi piace ma che paga di meno, e uno che non mi piace che paga di più penso che sceglierei quello che mi piace ma se la scelta è fra un'occupazione per cui non stravedo e la disoccupazione totale scenderei a compromessi. I compromessi sono parte importante della vita: tutti saremo costretti a scendere a patti con i nostri sogni, con i nostri ideali, con i nostri amici e parenti prima o poi.

Ma è anche vero che non puoi passare tutta la vita a fare un lavoro che detesti.
Io accetterei un lavoro che non mi piace se non avessi alternativa, certo, ma appena avrei la possibilità di trovarne uno migliore lo lascerei.

Non ha senso avere un buon lavoro se lo disprezzi. La vita è una, e la devi usare per peseguire la felicità.
Altrimenti saresti allo stesso livello di una macchina.

Deneb D. ha scritto:

Avete sentito cosa ha detto Mario Monti?
"Che monotonia avere un posto fisso, bisogna cambiare!"
Io sinceramente appena ho sentito quest'affermazione puramente metafisica ho fatto questa faccia: :shock:

Di primo impatto, mi è venuto da dire: "Visto che bisogna cambiare... Facciamo a cambio con uno dei tuoi lavori (che definire "remunativi" è poco..)?"
Un'uscita poco felice, specialmente per quel "Che monotonia", ma ha, senz'altro, inquadrato la realtà: uno dei requisiti che ora si richiede nel mondo del lavoro, è proprio la flessibilità...

La flessibilità va benissimo ma nel campo in cui ci si è specializzati.
Insomma, voglio fare la veterinaria: non posso stare in clinica tutto il giorno, magari mi mobilito per collaborare con dei canili, mi rendo disponibile per delle vistite mediche ad personam, mi apro una pensione per tenere gli animali, collaboro con un negozio che vende croccantini e cibo per gatti, conigli, uccellini..
Magari tutto questo fosse possibile, chi non sarebbe entusiasta di essere flessibile?
Il problema è che la realtà non è questa, e dubito che in futuro tutti i ragazzi potranno avere svariate possibilità lavorative, dobbiamo ringraziare se ne ne avremo una, noi, di possibilità.

betsy* ha scritto:

Kalle Domkvist ha scritto:

Sinceramente penso che questa visione delle cose sia troppo idealistica. Se in futuro mi venisse offerto un lavoro che non mi piace, ma che sono capace di portare a termine, e che serva a mantenermi penso proprio che accetterei. Se mi venissero offerti due lavori, uno che mi piace ma che paga di meno, e uno che non mi piace che paga di più penso che sceglierei quello che mi piace ma se la scelta è fra un'occupazione per cui non stravedo e la disoccupazione totale scenderei a compromessi. I compromessi sono parte importante della vita: tutti saremo costretti a scendere a patti con i nostri sogni, con i nostri ideali, con i nostri amici e parenti prima o poi.

Ma è anche vero che non puoi passare tutta la vita a fare un lavoro che detesti.
Io accetterei un lavoro che non mi piace se non avessi alternativa, certo, ma appena avrei la possibilità di trovarne uno migliore lo lascerei.

Non ha senso avere un buon lavoro se lo disprezzi. La vita è una, e la devi usare per peseguire la felicità.
Altrimenti saresti allo stesso livello di una macchina.

Se il lavoro che fai lo detesti scegli tu stessa di abbandonare quel posto, magari andando a lavorare in un altro settore (sempre che si trovi il lavoro).. La cosa ingiusta e assurda è che devono essere loro a dire a porti dei limiti..!

MissTittyLuna ha scritto:

betsy* ha scritto:

Kalle Domkvist ha scritto:

Sinceramente penso che questa visione delle cose sia troppo idealistica. Se in futuro mi venisse offerto un lavoro che non mi piace, ma che sono capace di portare a termine, e che serva a mantenermi penso proprio che accetterei. Se mi venissero offerti due lavori, uno che mi piace ma che paga di meno, e uno che non mi piace che paga di più penso che sceglierei quello che mi piace ma se la scelta è fra un'occupazione per cui non stravedo e la disoccupazione totale scenderei a compromessi. I compromessi sono parte importante della vita: tutti saremo costretti a scendere a patti con i nostri sogni, con i nostri ideali, con i nostri amici e parenti prima o poi.

Ma è anche vero che non puoi passare tutta la vita a fare un lavoro che detesti.
Io accetterei un lavoro che non mi piace se non avessi alternativa, certo, ma appena avrei la possibilità di trovarne uno migliore lo lascerei.

Non ha senso avere un buon lavoro se lo disprezzi. La vita è una, e la devi usare per peseguire la felicità.
Altrimenti saresti allo stesso livello di una macchina.

Se il lavoro che fai lo detesti scegli tu stessa di abbandonare quel posto, magari andando a lavorare in un altro settore (sempre che si trovi il lavoro).. La cosa ingiusta e assurda è che devono essere loro a dire a porti dei limiti..!

Beh, per forza di cose però ci devono essere dei compromessi. Che la vita non è semplice lo sapevamo da che siamo nati e ci siamo messi a piangere per la difficoltà provata dal dover respirare quello strano ossigeno...

Ora, io so che ho intenzione di compiere una certa strada. So benissimo che c'è una microscopica possibilità che io resca a raggiungere il punto che desidero...
tuttavia, accettando tutti i compromessi di questo mondo, sarei comunque più felice di morire continuando a percorrere la mia strada piuttosto che sopravvivere in eterno in un ambiente che per me è fastidioso/soffocante.

Giusy ha scritto:

Sapete, qui da noi non c'è molta possibilità di lavoro(Sud Italia). Molte persone che conosco, sia ragazzi che dovevano scegliere l'università, sia persone che la scuola l'avevano finita, hanno dovuto lasciare la propria famiglia, la propria casa, tutto per andare a studiare o cercare un lavoro. Allora quasi ci inculcano in testa che lo studio è fondamentale, ma che qui c'è poca probabilità di riuscita! Noi giovani del Sud, qui, siamo senza un futuro.. Al solo pensiero che devo spostarmi da qui mi vien da piangere. Ma secondo voi è giusto? Dato che si parlava di scegliere lavori ecc...

No che non è giusto, ma che ci possiamo fare? Da lassù ci snobbano, e non è che abbiano poi tutto 'sto lavoro da offrire.. anche loro stanno sentendo la crisi... l'Italia è unita solo in questi casi -.-
*Spagna, aspettami *.* * xD

A volte ci dicono che siamo troppo piccoli per pensare al nostro lavoro, ci consigliano di goderci la vita senza porci dei problemi esistenziali e paradossali.. Ma cosa potremmo fare altrimenti?? Proccuparsi è giusto, dobbiamo avere le idee chiare una volta arrivati a intraprendere la corsa per l'obbiettivo.

Deneb D. ha scritto:

A volte ci dicono che siamo troppo piccoli per pensare al nostro lavoro, ci consigliano di goderci la vita senza porci dei problemi esistenziali e paradossali.. Ma cosa potremmo fare altrimenti?? Proccuparsi è giusto, dobbiamo avere le idee chiare una volta arrivati a intraprendere la corsa per l'obbiettivo.

Diciamo che in medias stat virtus xD Non bisogna perdere tutta la propria giovinezza rincorrendo il carpe diem e non costruendo nulla per il futuro... ma non possiamo neanche fare i vecchi e pensare solo a quello che succederà!
C'è chiaramente il bisogno di sbagliare, di incasinarsi, di divertirsi, di amare (sì, amare... non quell'amore maturo e rispettoso ma quello stupido e passionale degli adolescenti, che inizia oggi, finisce domani e magari torna tra una settimana xD).. perché?
Per non ritrovarsi un domani a rimpiangere il non essere stati noi stessi oggi.

betsy* ha scritto:

Deneb D. ha scritto:

A volte ci dicono che siamo troppo piccoli per pensare al nostro lavoro, ci consigliano di goderci la vita senza porci dei problemi esistenziali e paradossali.. Ma cosa potremmo fare altrimenti?? Proccuparsi è giusto, dobbiamo avere le idee chiare una volta arrivati a intraprendere la corsa per l'obbiettivo.

Diciamo che in medias stat virtus xD Non bisogna perdere tutta la propria giovinezza rincorrendo il carpe diem e non costruendo nulla per il futuro... ma non possiamo neanche fare i vecchi e pensare solo a quello che succederà!
C'è chiaramente il bisogno di sbagliare, di incasinarsi, di divertirsi, di amare (sì, amare... non quell'amore maturo e rispettoso ma quello stupido e passionale degli adolescenti, che inizia oggi, finisce domani e magari torna tra una settimana xD).. perché?
Per non ritrovarsi un domani a rimpiangere il non essere stati noi stessi oggi.

E come sempre, mi vengono le lacrime agli occhi

Rimpiangere il passato, guardarsi indietro e non vedere quello che si avrebbe voluto, sarebbe davvero un'atrocità infernale. Non si nasce imparati, ma si impara, ad amare, a divertirsi, a fare delle scelte. Credo che non c'è mai un momento giusto per definrisi adulti, o maturi, perchè nei bambini, c'è sempre una piccola voglia di crescere che gli spinge a formarsi, e negli adulti, c'è sempre una piccola voglia di tornare piccoli, quel desiderio che fa gioire "i gradi" per cose apparentemente insignificanti, quel desiderio che ci fa giocare ancora con la vita, quando sembra troppo dura.

Avverto una sorta di esagerazione nelle tue parole xD

Tuttavia, aggiungo alle tue giustissime parole una precisazione: sono convinta che, ad una certa età, per necessità si deve essere maturi.
No, non accetto affatto l'ideale di madre-bambina che vuole fare le stesse cose di sua figlia e vuole uscire con lei, scambiarsi i vestiti ecc.
...ma cos'é? A loro resta tanto difficile l'accettazione di aver passato quella fase della vita, di doverne iniziare un altra? °-°

Negano solo ai loro figli la possibilità di avere una figura-simbolo verso cui protrendere... ed ecco perché molti bambini poi si affidano a figure part-time e transitorie come baby-sitters e maestre, che almeno si comportano in modo maturo (sì, ma per attività professionale...)

betsy* ha scritto:

Deneb D. ha scritto:

A volte ci dicono che siamo troppo piccoli per pensare al nostro lavoro, ci consigliano di goderci la vita senza porci dei problemi esistenziali e paradossali.. Ma cosa potremmo fare altrimenti?? Proccuparsi è giusto, dobbiamo avere le idee chiare una volta arrivati a intraprendere la corsa per l'obbiettivo.

Diciamo che in medias stat virtus xD Non bisogna perdere tutta la propria giovinezza rincorrendo il carpe diem e non costruendo nulla per il futuro... ma non possiamo neanche fare i vecchi e pensare solo a quello che succederà!
C'è chiaramente il bisogno di sbagliare, di incasinarsi, di divertirsi, di amare (sì, amare... non quell'amore maturo e rispettoso ma quello stupido e passionale degli adolescenti, che inizia oggi, finisce domani e magari torna tra una settimana xD).. perché?
Per non ritrovarsi un domani a rimpiangere il non essere stati noi stessi oggi.

In quel noi stessi però Betsy credo ci possa benissimo essere sia un amore rispettoso e maturo come anche quello giocherellone.. si può essere "ragazzi" ma ci sono ragazzi che già sono adulti per i diversi casi della vita. Non rimpiangeranno una gioventù non vissuta perchè per loro quella era la loro gioventù.. ci sono ragazzi e ragazzi.. io non ci vedo tutti come perfettini ma nemmeno come tutti delle capre che devono sballarsi e viversi la vita. O almeno, io la vedo così ^^

Simona96 ha scritto:

Giusy ha scritto:

Sapete, qui da noi non c'è molta possibilità di lavoro(Sud Italia). Molte persone che conosco, sia ragazzi che dovevano scegliere l'università, sia persone che la scuola l'avevano finita, hanno dovuto lasciare la propria famiglia, la propria casa, tutto per andare a studiare o cercare un lavoro. Allora quasi ci inculcano in testa che lo studio è fondamentale, ma che qui c'è poca probabilità di riuscita! Noi giovani del Sud, qui, siamo senza un futuro.. Al solo pensiero che devo spostarmi da qui mi vien da piangere. Ma secondo voi è giusto? Dato che si parlava di scegliere lavori ecc...

No che non è giusto, ma che ci possiamo fare? Da lassù ci snobbano, e non è che abbiano poi tutto 'sto lavoro da offrire.. anche loro stanno sentendo la crisi... l'Italia è unita solo in questi casi -.-
*Spagna, aspettami *.* * xD

Si ok, la crisi si sente dappertutto, ma tutti quanti da qui partono e vanno lì. Il primo di mio fratello, che lavora in un'azienda che un mio cugino è riuscito a formare una volta spostatosi a Verona. Un mio cugino che qui non prendeva niente ed è un meccanico bravissimo, nato per i motori, si è spostato anche in questa azienda. Qui la strada è sferrata chiusa distrutta o come volete dire

Giusy ha scritto:

betsy* ha scritto:

Deneb D. ha scritto:

A volte ci dicono che siamo troppo piccoli per pensare al nostro lavoro, ci consigliano di goderci la vita senza porci dei problemi esistenziali e paradossali.. Ma cosa potremmo fare altrimenti?? Proccuparsi è giusto, dobbiamo avere le idee chiare una volta arrivati a intraprendere la corsa per l'obbiettivo.

Diciamo che in medias stat virtus xD Non bisogna perdere tutta la propria giovinezza rincorrendo il carpe diem e non costruendo nulla per il futuro... ma non possiamo neanche fare i vecchi e pensare solo a quello che succederà!
C'è chiaramente il bisogno di sbagliare, di incasinarsi, di divertirsi, di amare (sì, amare... non quell'amore maturo e rispettoso ma quello stupido e passionale degli adolescenti, che inizia oggi, finisce domani e magari torna tra una settimana xD).. perché?
Per non ritrovarsi un domani a rimpiangere il non essere stati noi stessi oggi.

In quel noi stessi però Betsy credo ci possa benissimo essere sia un amore rispettoso e maturo come anche quello giocherellone.. si può essere "ragazzi" ma ci sono ragazzi che già sono adulti per i diversi casi della vita. Non rimpiangeranno una gioventù non vissuta perchè per loro quella era la loro gioventù.. ci sono ragazzi e ragazzi.. io non ci vedo tutti come perfettini ma nemmeno come tutti delle capre che devono sballarsi e viversi la vita. O almeno, io la vedo così ^^

Forse le mie parole sono state fraintese °-°
Io non sono per l'organizzazione di orge e l'utilizzo massiccio di alcool con la giustificazione "oh, ma siamo giovani!"... anzi, trovo questo anche abbastanza stupido.
Riguardo l'amore, beh, credo sia normale che quello giovanile sia molto più passionale che quello maturo... e c'è molta più probabilità che sia temporaneo ^^'

Che intendi per "perfettini"? Nel mio "in medias stat virtus" intendevo proprio che dobbiamo un po' darci una regolata, né comportarci da sessantenni (che credo sia quello che tu hai espresso con "perfettini") né da sconsiderati (come hai detto tu, capre.)

betsy* ha scritto:

Giusy ha scritto:

betsy* ha scritto:

Deneb D. ha scritto:

A volte ci dicono che siamo troppo piccoli per pensare al nostro lavoro, ci consigliano di goderci la vita senza porci dei problemi esistenziali e paradossali.. Ma cosa potremmo fare altrimenti?? Proccuparsi è giusto, dobbiamo avere le idee chiare una volta arrivati a intraprendere la corsa per l'obbiettivo.

Diciamo che in medias stat virtus xD Non bisogna perdere tutta la propria giovinezza rincorrendo il carpe diem e non costruendo nulla per il futuro... ma non possiamo neanche fare i vecchi e pensare solo a quello che succederà!
C'è chiaramente il bisogno di sbagliare, di incasinarsi, di divertirsi, di amare (sì, amare... non quell'amore maturo e rispettoso ma quello stupido e passionale degli adolescenti, che inizia oggi, finisce domani e magari torna tra una settimana xD).. perché?
Per non ritrovarsi un domani a rimpiangere il non essere stati noi stessi oggi.

In quel noi stessi però Betsy credo ci possa benissimo essere sia un amore rispettoso e maturo come anche quello giocherellone.. si può essere "ragazzi" ma ci sono ragazzi che già sono adulti per i diversi casi della vita. Non rimpiangeranno una gioventù non vissuta perchè per loro quella era la loro gioventù.. ci sono ragazzi e ragazzi.. io non ci vedo tutti come perfettini ma nemmeno come tutti delle capre che devono sballarsi e viversi la vita. O almeno, io la vedo così ^^

Forse le mie parole sono state fraintese °-°
Io non sono per l'organizzazione di orge e l'utilizzo massiccio di alcool con la giustificazione "oh, ma siamo giovani!"... anzi, trovo questo anche abbastanza stupido.
Riguardo l'amore, beh, credo sia normale che quello giovanile sia molto più passionale che quello maturo... e c'è molta più probabilità che sia temporaneo ^^'

Che intendi per "perfettini"? Nel mio "in medias stat virtus" intendevo proprio che dobbiamo un po' darci una regolata, né comportarci da sessantenni (che credo sia quello che tu hai espresso con "perfettini") né da sconsiderati (come hai detto tu, capre.)

Si, che poi perfetti non si è mai, ma volevo rendere l'idea xD comunque si su questo sono daccordo.. però credo che noi rimpiangeremo la nostra gioventù per comunque essa sia stata.. solo questo..
L'altro giorno ad una presentazione di un libro, lo scrittore (il Magistrato Gratteri, non so se conoscete) ha detto che per studiare se ne stava tutto il giorno in pigiama per non avere la tentazione di uscire. E la mia prof sotto voce "Giusto perchè la gioventù poi passa, il lavoro rimane" ma è poi così giusto sacrificarsi in questo modo?

Sì, certo, il lavoro rimane... ma la felicità?
Siamo forse degli animali, dei muli da soma, che dobbiamo vivere per poter lavorare?

Ci dimentichiamo spesso di una cosa... il lavoro, il benessere economico, è il mezzo per arrivare alla felicità, ma NON è la felicità stessa.

betsy* ha scritto:

Sì, certo, il lavoro rimane... ma la felicità?
Siamo forse degli animali, dei muli da soma, che dobbiamo vivere per poter lavorare?

Ci dimentichiamo spesso di una cosa... il lavoro, il benessere economico, è il mezzo per arrivare alla felicità, ma NON è la felicità stessa.

Come il denaro non è la felicità, ma solo uno strumento per raggiungerla (per chi considera il denaro come un qualcosa di indispensabile per poter essere felici e soddisfatti)
Comunque anch'io condanno gli adulti "eterni bambini", semplicemente dicevo che c'era un pizzico di quel qualcosa sia nei piccoli che nei grandi.. Solo un pizzico.

Basta ci vuole il giusto mezzo! U.U Orazioooo dove seiiii?

ahahah! Mi sono persaaaaaaaaaa

Ho molti sogni! Da grande vorrei far capire alle persone, tramite un libro o altro, una cosa che ancora oggi è penalizzata dalla società