La scrittura creativa tra racconto, poesia e multimedialità

"Sono qui con te, come se fosse qualcosa di più di quello che è"
Dovrebbe essere l'inizio di una canzone, ma poi è scomparsa l'ispirazione ^^ " xD

Ok, qualcosa di più serio che non mi faccia correre il pericolo di essere buttata fuori dalla finestra (non si sa mai, potreste premere Ctrl+W..! ... xD)


"Padre prematuro"

22 giugno. In centro. Ora di punta, naturalmente. Come mi è venuto in mente di passare da qui? È capitato di sabato, per giunta. E sono in ritardo, poiché tra cinque minuti dovrei essere dall’altra parte della città, per consegnare il mio primo manoscritto.
Dopo una mezz’oretta di attesa, ecco che c’è già qualcuno che si rassegna. Iniziano ad uscire dalle proprie macchine, stendono il telo da spiaggia portato da casa per delle vacanze organizzate e pronte per essere “vissute” , spalmano della crema abbronzante su braccia e gambe ed il gioco è fatto.
Non abituato a questa vita, osservo esterrefatto la prassi da seguire in queste occasioni.
Loro lo possono fare perché sono in vacanza, possono perdere tutto il tempo del mondo. Ma io no. Ho fretta, per la miseria!
Ad un certo punto, si sente in lontananza il suono di un’ambulanza. E allora succede il caos: si vedono macchine sopra furgoni, bici su spartitraffico, pedoni che corrono qua e là per non rimanere completamente bloccati tra un parafango e un paraurti.
Un signore è saltato in macchina senza pensarci due volte, cercando un posto tranquillo dove sistemarsi, con la famiglia (moglie e bambini piccoli) ancora sul tetto dell’auto, intenti ad addentare tramezzini ben farciti, preparati la mattina stessa. Per fortuna la situazione non mi riguarda: l’ambulanza arriva infatti da una strada più avanti.
Purtroppo ci sono ancora molti che hanno l’orecchio del mercante, così l’autista dell’ambulanza si vede costretto ad usare il megafono: “Signori, per favore! Qui c’è una paziente che deve partorire!” e qualcuno replica: “E il marito? Non può portarla lui in ospedale?”. “No! È fuori per lavoro, e non ce la farebbe comunque in questo ingorgo!”.
Dubbio fulminante: io sono fuori per lavoro. Mia moglie è incinta dell’ottavo mese. E stamattina non aveva una gran bella cera.
Mentre sudo freddo, ecco che l’ambulanza trova uno sbocco gentilmente concesso e riparte a tuttà velocità… verso un altro ingorgo. La mia mente non dà al corpo l’ordine di reagire fin quando, senza neanche accorgermene, pigio sull’acceleratore e inizio a fare slalom tra una macchina e l’altra, attirato come un piccolo pezzo di ferro dall’ambulanza-calamita. La seguo senza nemmeno sapere in che direzione sta andando, scegliendo il futuro di padre a quello di scrittore.
Arriva una chiamata. Non rispondo. Un messaggio. Non ho il tempo di vederlo, sarà sicuramente pubblicità. Un’altra chiamata. Per fortuna il semaforo mi aiuta. Ho il tempo necessario per collegare il cavo degli auricolari al cellulare, per poter rispondere.
-Pronto?
-Dove sei? Qui l’editore si sta spazientendo!
-Mia moglie sta per partorire!
-Auguri e figli maschi, ma ora vieni!
-È femmina!
-Non m’importa un fico secco! Vieni, ti ho detto! Amico, ti stai giocando la carriera!
-James, dico davvero, non posso lasciare mia moglie da sola. Fai leggere il libro all’editore dalla mail che ti ho mandato l’altro giorno. Per la copia cartacea dovrà aspettare. Dì che sono rimasto intrappolato nel traffico. Appena potrò, verrò.
Un sospiro. Un “ok” non molto entusiasta e termina la chiamata.
Arrivo in ospedale, seguo correndo la barella fino in sala parto. Ma non entro. Sverrei sicuramente.
Aspetto per un’ora e mezza, mentre tre caffé e una barretta energetica presa dal distributore del primo piano mi tengono compagnia.
Finalmente il dottore esce, mi presento come il marito della paziente e mi fa entrare. Solo una tenda ci separa: la apro e vedo una donna pallida dai capelli biondi e dagli occhi verdi. Ma… non è mia moglie!
In preda al panico, biascico un flebile “mi scusi”, e con le mani tra i capelli chiamo Sara.
-Dove sei?
-A casa, dove dovrei essere? Che è successo? Sembri sconvolto!
Chiudo improvvisamente la chiamata. Non era lei. Non ha ancora partorito!
Corro in redazione, e riesco a liberarmi solo dopo un paio d’ore.

Sei mesi dopo mi ritrovo a firmare autografi su copie del mio libro, dove compare la scritta: “Dopo il suo primo successo, la seconda opera del conosciuto scrittore Ettore Parella, ‘Padre prematuro’”.
Mentre tutti mi fanno i complimenti.
Accanto a me ci sono anche Sara ed una bellissima bambina di cinque mesi: Celeste.

E' un testo buttato giù l'anno scorso u.u

si possono postare frammenti di canzoni?

Fantastico, simona!

Simona e Ombra, complimenti! Che belli i vostri frammenti!

Grazie Valentina e Madama! Fa sempre piacere sapere di essere apprezzati in questo mondo! xD

Very good per i frammenti, bravissima simo!
Andrè puoi postarli i frammenti delle canzoni, basta che non sono troppo "sgargiant" ahahah
Sto scherzando

wow Simo!!!! è troppo forte!!!! xD no,ti giuro,mi sono messa a ridere come una deficiente quando ho letto la fine....della serie: momento mooooolto imbarazzante!!! xD scherzi a parte,davvero bello,originale,simpatico....brava!!!! ^^

Grazie Stella e Ombra!
(Vi sto ringraziando a due a due senza nemmeno farlo apposta ^^ " xD)

Attendiamo con ansia i frammenti di canzoni di Andrea

Dovrei postare anch'io un frammento, non appena trovo la bozza dell'originale.. xD

vorrei postare questo mio frammento l'ho scritto circa un'anno fa e, avendo una pagina su facebook, l'avevo pubblicato lì xD è breve però a me piace, voi che ne pensate?

Riflesso dell'anima.

Casa di vetro, fatta di specchi, dove il riflesso della mia anima non può nascondersi. Casa di vetro, dove io non ho tregua, con uno sguardo che osserva il riflesso della mia nudità: corro tra i muri, ma il mio riflesso mi insegue, la mia fragilità non mi da pace e le maschere sono svelate. Mi sento impotente, completamente scoperta, come un uccellino appena uscito dall'uovo. Fragile e nuda, mia piccola anima, in questa grande casa di specchi dove non riesci a trovare la via d'uscita.

mi ero ispirata pensando alle maschere di Pirandello. k dite?

Rachele ha scritto:

vorrei postare questo mio frammento l'ho scritto circa un'anno fa e, avendo una pagina su facebook, l'avevo pubblicato lì xD è breve però a me piace, voi che ne pensate?

Riflesso dell'anima.

Casa di vetro, fatta di specchi, dove il riflesso della mia anima non può nascondersi. Casa di vetro, dove io non ho tregua, con uno sguardo che osserva il riflesso della mia nudità: corro tra i muri, ma il mio riflesso mi insegue, la mia fragilità non mi da pace e le maschere sono svelate. Mi sento impotente, completamente scoperta, come un uccellino appena uscito dall'uovo. Fragile e nuda, mia piccola anima, in questa grande casa di specchi dove non riesci a trovare la via d'uscita.

mi ero ispirata pensando alle maschere di Pirandello. k dite?

Comunica proprio la sensazione di una persona angosciata perchè gli specchi rivelano la sua vera natura... Brava, mi piace molto

grazie

andreaviscrive:) ha scritto:

si possono postare frammenti di canzoni?

purché siano tue

E' logico, Feldia
Allora, piccola introduzione u.u
Sono un grande appassionato di musica rap da molto tempo a questa parte e ultimamente, con due miei amici che hanno la stessa passione, abbiamo fondato un trio(anche se non abbiamo deciso ancora il nome .-.) e cominciato a scrivere qualche pezzo. Le strofe rap canoniche sono solitamente da 20 o 24 barre (cioè versi), le rime sono praticamente obbligatorie e sono quasi sempre baciate o alternate. Non è una vera e propria poesia dunque.
In questa prima parte di canzone, ho immaginato un dialogo tra un ragazzo che nega alla propria anima di amare una ragazza e la sua anima stessa, che gli dice di non fingere di non amare.

E' inutile che cerchi di nascondertelo, ragazzo mio
se guardi bene nel profondo all'interno del tuo io
Troverai senza dubbio una forza che non ha legami
ma che ha una voce e ti urla:"Tu la ami".
Tu non la ascolti e le urli che è tutta una finzione
ma lei:"Non ti rendi conto che ora le dedichi una canzone?
Ascoltami, ascoltami" ti dice "Non te ne pentirai"
e tu ti prepari ad ascoltare cose che ormai già sai.
E lei parte:"I suoi occhi per te sono come calamita
ma ti ostini a sfidare le leggi della magnetica
e perchè nascondi la tua emozione quando lei ti dice:"ciao"
e sai che il tuo cuore si scioglia come nel latte il cacao?
Sfiorare le sue labbra, dici, non sarebbe cosa furba
ma alla fine è l'unico pensiero che notte e giorno ti turba"

Ho scritto fino a qua XD

andreaviscrive:) ha scritto:

E' logico, Feldia
Allora, piccola introduzione u.u
Sono un grande appassionato di musica rap da molto tempo a questa parte e ultimamente, con due miei amici che hanno la stessa passione, abbiamo fondato un trio(anche se non abbiamo deciso ancora il nome .-.) e cominciato a scrivere qualche pezzo. Le strofe rap canoniche sono solitamente da 20 o 24 barre (cioè versi), le rime sono praticamente obbligatorie e sono quasi sempre baciate o alternate. Non è una vera e propria poesia dunque.
In questa prima parte di canzone, ho immaginato un dialogo tra un ragazzo che nega alla propria anima di amare una ragazza e la sua anima stessa, che gli dice di non fingere di non amare.

E' inutile che cerchi di nascondertelo, ragazzo mio
se guardi bene nel profondo all'interno del tuo io
Troverai senza dubbio una forza che non ha legami
ma che ha una voce e ti urla:"Tu la ami".
Tu non la ascolti e le urli che è tutta una finzione
ma lei:"Non ti rendi conto che ora le dedichi una canzone?
Ascoltami, ascoltami" ti dice "Non te ne pentirai"
e tu ti prepari ad ascoltare cose che ormai già sai.
E lei parte:"I suoi occhi per te sono come calamita
ma ti ostini a sfidare le leggi della magnetica
e perchè nascondi la tua emozione quando lei ti dice:"ciao"
e sai che il tuo cuore si scioglia come nel latte il cacao?
Sfiorare le sue labbra, dici, non sarebbe cosa furba
ma alla fine è l'unico pensiero che notte e giorno ti turba"

Ho scritto fino a qua XD

Che bella Andre, comunque attento che hai ripetuto il verso urlare due volte nei primi veri E' una sorta di dialogo tra due voci che tentano rispettivamente di trasicnarti dalla loro parte. Complimenti, magari un giorno ti farò leggere quelle che scrive il mio ragazzo, anche lui si cimenta in queste cose. Continua così.

andreaviscrive:) ha scritto:

E' logico, Feldia
Allora, piccola introduzione u.u
Sono un grande appassionato di musica rap da molto tempo a questa parte e ultimamente, con due miei amici che hanno la stessa passione, abbiamo fondato un trio(anche se non abbiamo deciso ancora il nome .-.) e cominciato a scrivere qualche pezzo. Le strofe rap canoniche sono solitamente da 20 o 24 barre (cioè versi), le rime sono praticamente obbligatorie e sono quasi sempre baciate o alternate. Non è una vera e propria poesia dunque.
In questa prima parte di canzone, ho immaginato un dialogo tra un ragazzo che nega alla propria anima di amare una ragazza e la sua anima stessa, che gli dice di non fingere di non amare.

E' inutile che cerchi di nascondertelo, ragazzo mio
se guardi bene nel profondo all'interno del tuo io
Troverai senza dubbio una forza che non ha legami
ma che ha una voce e ti urla:"Tu la ami".
Tu non la ascolti e le urli che è tutta una finzione
ma lei:"Non ti rendi conto che ora le dedichi una canzone?
Ascoltami, ascoltami" ti dice "Non te ne pentirai"
e tu ti prepari ad ascoltare cose che ormai già sai.
E lei parte:"I suoi occhi per te sono come calamita
ma ti ostini a sfidare le leggi della magnetica
e perchè nascondi la tua emozione quando lei ti dice:"ciao"
e sai che il tuo cuore si scioglia come nel latte il cacao?
Sfiorare le sue labbra, dici, non sarebbe cosa furba
ma alla fine è l'unico pensiero che notte e giorno ti turba"

Ho scritto fino a qua XD

ahahah, mi vien da ridere...non per il tuo scritto, assolutamente, ma perché essendo un tipo che odia il rap e tutti i suoi sottogeneri ( ), credo fortemente che il tuo pezzo sia quello più sensato di molti di quelli che si spacciano per cantanti! Bravo! Mi piace, e mi piacerebbe anche sentirlo cantato!

Ora vorrei postare alcuni miei frammenti vecchi, che sono postati su facebook...nella mia pagina.
Spero non ridiate! XD Mi imbarazzo così tanto

"Era già pronto, sì, la sua mente era già in viaggio.
Però lui era lì. Appollaiato sul divano, al fresco di un vecchio condizionatore, e mirava da lontano il tempo, che scorreva come un fiume in piena. Attendeva con ansia quel momento, che sembrava non arrivare mai, seppure i giorni si avvicinavano. Era una partenza, sì, era quello che attendeva! Il count-down si ridimensionava di giorno in giorno, di ora in ora. Finalmente, dopo i suoi semplici e pieni sedici anni di vita, salpava alla volta delle Americhe. Sembrava strano a dirsi, manco sembrava fosse un esploratore. Ma era proprio quella la sua intenzione: "spogliare" quella città sino alle ossa. Si diceva nella sua stessa mente "Forza, andiamo Yankee!", adottando il nome dei primi esploratori americani. Lui amava l'America, sì, amava New York"
pubblicata da Nebraska. il giorno giovedì 7 luglio 2011 alle ore 12.55

"All'improvviso si sentì in un vento.
Il mondo gli ruotava intorno. Il cuore gli si era infranto ed ora era in possesso di quel turbine, di quel vento. Moriva. Si sentiva svenire. Era stato a tal punto ferito che ormai nulla significava il mondo per lui. Tutto era superfluo, solo lei era necessaria."
pubblicata da Nebraska. il giorno domenica 26 dicembre 2010 alle ore 11.13

"E giaceva lì.
Su quella sedia, accasciato sulla scrivania. La penna e il foglio erano lì, a pochi centimetri da lui, ma non aveva neanche minimamente la voglia di scrivere, lei gli aveva distrutto il cuore, glielo aveva spappolato! D'un tratto iniziò a piovere dirottamente, segno che anche il cielo era indignato. La pioggia batteva sui vetri, tanto che lui sollevò lo sguardo e guardò quella bufera dall'interno, pensando a quel brutto momento che aveva passato prima."
pubblicata da Nebraska. il giorno lunedì 27 dicembre 2010 alle ore 11.06

"D'un tratto gli venne in mente lei.
Sì, lei. Quella ragazza semplice, che indossa vestitini a fiori. Che non prova ritegno nel cogliere delle fragole, o nel stendersi sul prato. Colei che ha una voce così soave e degli occhi così vividi, così profondi. Lei che ha un profumo meraviglioso, come le rose in un giardino di maggio. Che è buona come il pane e non saprebbe pensar male. Colei che ama gli animali e non urla se un'ape od una farfalla gli ronza intorno. Colei che ama il profumo dei fiori. Colei che ha un nome speciale. Sì, lei. Chissà se esiste."
pubblicata da Nebraska. il giorno sabato 23 aprile 2011 alle ore 13.10

Banali. Lo so. Ma ora credo d'esser maturato mooooooooolto di più!
^^"

andreaviscrive:) ha scritto:

E' logico, Feldia
Allora, piccola introduzione u.u
Sono un grande appassionato di musica rap da molto tempo a questa parte e ultimamente, con due miei amici che hanno la stessa passione, abbiamo fondato un trio(anche se non abbiamo deciso ancora il nome .-.) e cominciato a scrivere qualche pezzo. Le strofe rap canoniche sono solitamente da 20 o 24 barre (cioè versi), le rime sono praticamente obbligatorie e sono quasi sempre baciate o alternate. Non è una vera e propria poesia dunque.
In questa prima parte di canzone, ho immaginato un dialogo tra un ragazzo che nega alla propria anima di amare una ragazza e la sua anima stessa, che gli dice di non fingere di non amare.

E' inutile che cerchi di nascondertelo, ragazzo mio
se guardi bene nel profondo all'interno del tuo io
Troverai senza dubbio una forza che non ha legami
ma che ha una voce e ti urla:"Tu la ami".
Tu non la ascolti e le urli che è tutta una finzione
ma lei:"Non ti rendi conto che ora le dedichi una canzone?
Ascoltami, ascoltami" ti dice "Non te ne pentirai"
e tu ti prepari ad ascoltare cose che ormai già sai.
E lei parte:"I suoi occhi per te sono come calamita
ma ti ostini a sfidare le leggi della magnetica
e perchè nascondi la tua emozione quando lei ti dice:"ciao"
e sai che il tuo cuore si scioglia come nel latte il cacao?
Sfiorare le sue labbra, dici, non sarebbe cosa furba
ma alla fine è l'unico pensiero che notte e giorno ti turba"

Ho scritto fino a qua XD

Ooooooddio! Sono diventata una vostra fan! xD
Mentre leggevo il testo l'ho immaginata "rappata" e suonava bene!

Andre, la tua canzone è una meraviglia, davvero originale! Ora però mi hai incuriosita, mi piacerebbe sentirla eseguire!

Edwin, i tuoi frammenti non sono affatto banali. Io li trovo molto profondi: mi sono piaciuti, sono bellissimi!

Ale si riconosce perfettamente il tuo stile di scrittura, si vede proprio che c'è la tua mano in quelle parole. Dei bei frammenti, che bravo!

MadamaButterfly ha scritto:

Andre, la tua canzone è una meraviglia, davvero originale! Ora però mi hai incuriosita, mi piacerebbe sentirla eseguire!

Edwin, i tuoi frammenti non sono affatto banali. Io li trovo molto profondi: mi sono piaciuti, sono bellissimi!

Grazie madama e grazie Simo! Sono contento che vi piaccia ma non ho ancora una base sulla quale cantarla .-.

... ok, questo l'ho scritto l'anno scorso, l'ho ritrovato qualche secondo fa e vorrei sapere cosa ne pensate...

Gabriel e la sua musica.

Gabriel percorreva la lunga strada, la solita lunga strada, dal conservatorio a casa, ma stavolta sapeva che la destinazione era diversa. Le parole di suo padre gli risuonarono nella testa, come una continua ossessione decisa a non dargli pace.
"Non sarai mai un musicista!" ma cosa ne sapeva lui? Suo padre voleva che lavorasse in banca o in un ospedale, secondo lui la musica non era niente, una futile perdita di tempo prezioso.
Per Gabriel la musica era tutto, era la sua vita, la sua essenza, il suo modo di esprimersi. Un mondo senza musica, Gabriel non sarebbe mai riuscito ad immaginarlo in modo diverso da un posto buio, grigio e triste.
La musica è colore, è vita, è gioia ma soprattutto, per Gabriel la musica era libertà. Libertà di diffondere le proprie idee, di viaggiare ovunque voleva, di emergere ed era l'unica via in cui vedeva il proprio futuro.
Gabriel camminava, la chitarra salda nella mano destra, lo zaino in spalla, pieno di vestiti, soldi e il biglietto last minute dell'aereo. Voleva andare a New York, studiare musica, diventare bravo.
Non aveva preso il cellulare, non aveva preso le chiavi di casa, non aveva salutato nessuno. Voleva lasciarsi la sua infanzia alle spalle, lasciare la propria città senza un "arrivederci", perché sapeva che non sarebbe stato vero. Non aveva nessuna intenzione di tornare e nel contempo, dire addio a tutto e tutti gli sembrava strano, troppo doloroso.
Questi sentimenti contrapposti erano dovuti all'adolescenza? Gabriel sapeva che non era così, aveva imparato che le persone sono le esperienze che hanno vissuto.
Qualche volta una persona ha solo un estremo bisogno di cambiare, di andare avanti e crescere. Molti gli avevano ripetuto che spesso viaggiare era il modo migliore per crescere e maturare. Suo padre gli aveva sempre negato questo piacere, ma non imponendoglielo, Gabriel sapeva di non poter contare sull'aiuto economico di suo padre e sua madre, erano in un momento di difficoltà.
"Chissà" si disse in aereo, mentre sorvolava il Pacifico "Forse un giorno avranno mie notizie tramite qualche banconota di grosso taglio"

andreaviscrive:) ha scritto:

MadamaButterfly ha scritto:

Andre, la tua canzone è una meraviglia, davvero originale! Ora però mi hai incuriosita, mi piacerebbe sentirla eseguire!

Edwin, i tuoi frammenti non sono affatto banali. Io li trovo molto profondi: mi sono piaciuti, sono bellissimi!

Grazie madama e grazie Simo! Sono contento che vi piaccia ma non ho ancora una base sulla quale cantarla .-.

Andre, davvero? sembra fatta a posta per essere rappata su una base... è davvero bella

Joy10-- ha scritto:

andreaviscrive:) ha scritto:

MadamaButterfly ha scritto:

Andre, la tua canzone è una meraviglia, davvero originale! Ora però mi hai incuriosita, mi piacerebbe sentirla eseguire!

Edwin, i tuoi frammenti non sono affatto banali. Io li trovo molto profondi: mi sono piaciuti, sono bellissimi!

Grazie madama e grazie Simo! Sono contento che vi piaccia ma non ho ancora una base sulla quale cantarla .-.

Andre, davvero? sembra fatta a posta per essere rappata su una base... è davvero bella

grazie joy, ma la devo ancora comporre XD

Joy carino il frammento, ho notato anche come la ripetizione di alcune parole sia voluta per poter fare un enfasi diversa al tutto.

Ragazzi adesso aspettate a postare frammenti altrimenti non abbiamo modo di commentarli per bene tutti. Ci sono quelli di Edwin, Andrea e Joy.