Follie e pazzie

E amare se stesso più degli altri è sbagliato

Non bisogna eccedere...ovvero amare poco se stessi e di più gli altri...ci deve essere un equilibrio.

Bisogna cercare di insegnare generosità e altruismo, perché siamo nati egoisti. Bisogna cercare di capire gli scopi dei nostri geni egoisti, per poter almeno avere la possibilità di alterare i loro disegni, qualcosa a cui nessun'altra specie ha mai aspirato. (Richard Dawkins)

Francesca ♥フランチエスカ♥ ha scritto:

Non bisogna eccedere...ovvero amare poco se stessi e di più gli altri...ci deve essere un equilibrio.

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L'amore verso se stessi è qualcosa di inevitabile, umano, qualcosa che ci appartiene, un sentimento intrinseco che non possiamo dominare.
Ciò che invece si può costruire e coltivare è l'amore verso il prossimo, che è un valore magico, perchè attraverso se stessi si aiuta qualcuno, si crea la felicità di un'altra persona.

Ombra ha scritto:

oppure in alcuni casi il tuo bene personale coincide con quello degli altri?se cerchi di mettere pace tra due amici che litigano,ovviamente lo fai per te stesso,ma soprattutto per loro,no? e non ditemi che persone che si si sono donate completamente agli altri,vedi alcuni missionari,lo facevano per il loro tornaconto,per la loro coscienza più che per le persone che aiutavano.....l'uomo è un essere contorto e imperfetto,ma capace di amare,e l'amore non è forse donare sé stessi?

Ecco, è questo ciò a cui volevo arrivare! Grazie mille, Ombra ^^
Volevo arrivare a gettare via la solita frase fatta che l'egoismo è sbagliato e l'altruismo è giusto... e volevo farlo per riuscire, dopo aver tolto questa frase impressa nella nostra memoria per i nostri genitori, a capire davvero perché qualcosa è giusto e qualcosa è sbagliato.
Senza dover utilizzare scuse e frasi fatte.
La base che ci ha dato Ombra è ottima: cosa succederebbe se egoismo e altruismo coincidessero? Saremo forse persone cattive? O forse saremo comunque delle brave persone?
Perché aiutare l'altro è una cosa giusta e quanto, invece, è preferibile rivolgere la propria attenzione prima su sé stessi?
Voglio che rispondiate alle mie domande, non che manteniate le vostre posizioni.
Avanti, a chi tocca?

Beh in un certo senso corrispondono, dipende dai punti di vista: a volta ci si da all'altruismo per voglia di sentirsi meglio con se stessi e questo non è egoismo? Non ci interessa veramente dell'altro. Oppure perchè sappiamo che facendo bene all'altro allora riceviamo bene.

Perché aiutare l'altro è una cosa giusta e quanto, invece, è preferibile rivolgere la propria attenzione prima su se stessi? non credo ci sia una risposta, tac punto e basta. magari non riusciremo mai a rispondere perchè non ci capiterà mai di affrontare una situazione del genere. io credo che aiutare l'altro e concentrarsi su se stessi possano benissimo convivere, solo in momenti diversi! posso benissimo dedicare la mia vita all'altro senza che questo pregiudichi l'attenzione su di me, senza che questo la elimini, ma che siano in egual misura.

siamo naturalmente portati a pensare a noi stessi nei momenti clue (positivi o negativi, migliori o peggiori, sd pericolo o di lode), la totale negazione del pensiero di noi stessi può essere contemporaneamente egoismo (dopotutto è egoismo non prenderci cura di noi) o altruismo totale (che non è sempre sinonimo di "santo"). dopotutto c'è chi dice che galileo non fu coerente con se stesso perchè abiurò le sue stesse idee, ma lui lo fece solo per continuare a scoprirne di nuove (scusate se l'esempio non è proprio calzante, ma forse aiuta a capire. mi è venuto in mente questo) --> quindi lui pensò a se stesso e alla sua vita per poi donare grandi cose a tutti, non è altruismo? Veneriamo molti martiri che non fecero altro che confessare quando non era consentito di essere cristiani e di esserne fieri. Ma dobbiamo davvero venerarli? Cosa hanno fatto concretamente? Hanno pensato solo a loro stessi? E tutti quei non santi che magari passano sotto banco ma fanno tanto per molti. ecco quasi quasi mi sto contraddicendo da sola, ma è a questo che porta il discorso secondo me.

come riusciamo ad aiutare l'altro se non aiutiamo/sappiamo aiutare noi stessi?

betsy* ha scritto:

Ombra ha scritto:

oppure in alcuni casi il tuo bene personale coincide con quello degli altri?se cerchi di mettere pace tra due amici che litigano,ovviamente lo fai per te stesso,ma soprattutto per loro,no? e non ditemi che persone che si si sono donate completamente agli altri,vedi alcuni missionari,lo facevano per il loro tornaconto,per la loro coscienza più che per le persone che aiutavano.....l'uomo è un essere contorto e imperfetto,ma capace di amare,e l'amore non è forse donare sé stessi?

Ecco, è questo ciò a cui volevo arrivare! Grazie mille, Ombra ^^
Volevo arrivare a gettare via la solita frase fatta che l'egoismo è sbagliato e l'altruismo è giusto... e volevo farlo per riuscire, dopo aver tolto questa frase impressa nella nostra memoria per i nostri genitori, a capire davvero perché qualcosa è giusto e qualcosa è sbagliato.
Senza dover utilizzare scuse e frasi fatte.
La base che ci ha dato Ombra è ottima: cosa succederebbe se egoismo e altruismo coincidessero? Saremo forse persone cattive? O forse saremo comunque delle brave persone?
Perché aiutare l'altro è una cosa giusta e quanto, invece, è preferibile rivolgere la propria attenzione prima su sé stessi?
Voglio che rispondiate alle mie domande, non che manteniate le vostre posizioni.
Avanti, a chi tocca?

Allora con calma, una cosa alla volta.
Se egoismo e altruismo coniciderebbero allora perderebbe significato parlare di altruismo ed egoismo singolarmente, si formerebbe un tutt'uno tra l'amore per se stessi e l'amore per gli altri.
Come ho già detto, noi, la nostra mentalità, il nostro corpo, le nostre azioni, sono modalità di trasferimento di amore sugli altri; fare una buona azione ci rende felici, e automaticamente rende felice anche colui alla quale la stiamo donando.
L'amore verso se stessi deve essere valutato sotto due diversi aspetti: l'egoismo inteso come amore vizioso oppure egoismo inteso come uso di se stessi a scopo altruistico.
Se coltiviamo un amore verso noi stessi vizioso, per il quale tendiamo ad estraniarci dagli altri, così da pensare solo al tornaconto personale, a mio parere siamo in errore, giacchè l'unico obbiettivo diviene in danneggiamento degli altri per poter ottenere una vittoria.
Se coltiviamo invece paradossalmente un egoismo altruistico, secondo il quale noi siamo solo uno strumento che ricerca la sua felicità donando gioia agli altri, allora non sussiste il problema, non siamo persone cattive.
L'attenzione va rivolta su se stessi, quando vi sono delle condizioni particolari; se siamo noi in primis a necessitare di aiuto, conforto morale, se ci troviamo in una situazione pessima, da tutti i punti di vista, allora credo che bisogna porre noi stessi prima di tutto; infatti se noi stessimo male, pur volendo essere sempre e comunque altruisti, non potremmo raggiungere lo stesso grado di felicità nella persona che aiutiamo, giacchè noi stessi saremmo tristi e non porteremmo a buon compimento il nostro proposito di altruismo. Se siamo felici, se stiamo bene, allora riusciamo a far star bene gli altri, ma se stiamo male, se siamo tristi, non riusciremmo a trasmettere nulla se non il nostro pessimo umore. Per far star bene gli altri, bisogna prima stare bene con se stessi.

Spero di essermi spiegata bene

Si

quietriot ha scritto:

Beh in un certo senso corrispondono, dipende dai punti di vista: a volta ci si da all'altruismo per voglia di sentirsi meglio con se stessi e questo non è egoismo? Non ci interessa veramente dell'altro. Oppure perchè sappiamo che facendo bene all'altro allora riceviamo bene.

Perché aiutare l'altro è una cosa giusta e quanto, invece, è preferibile rivolgere la propria attenzione prima su se stessi? non credo ci sia una risposta, tac punto e basta. magari non riusciremo mai a rispondere perchè non ci capiterà mai di affrontare una situazione del genere. io credo che aiutare l'altro e concentrarsi su se stessi possano benissimo convivere, solo in momenti diversi! posso benissimo dedicare la mia vita all'altro senza che questo pregiudichi l'attenzione su di me, senza che questo la elimini, ma che siano in egual misura.

siamo naturalmente portati a pensare a noi stessi nei momenti clue (positivi o negativi, migliori o peggiori, sd pericolo o di lode), la totale negazione del pensiero di noi stessi può essere contemporaneamente egoismo (dopotutto è egoismo non prenderci cura di noi) o altruismo totale (che non è sempre sinonimo di "santo"). dopotutto c'è chi dice che galileo non fu coerente con se stesso perchè abiurò le sue stesse idee, ma lui lo fece solo per continuare a scoprirne di nuove (scusate se l'esempio non è proprio calzante, ma forse aiuta a capire. mi è venuto in mente questo) --> quindi lui pensò a se stesso e alla sua vita per poi donare grandi cose a tutti, non è altruismo? Veneriamo molti martiri che non fecero altro che confessare quando non era consentito di essere cristiani e di esserne fieri. Ma dobbiamo davvero venerarli? Cosa hanno fatto concretamente? Hanno pensato solo a loro stessi? E tutti quei non santi che magari passano sotto banco ma fanno tanto per molti. ecco quasi quasi mi sto contraddicendo da sola, ma è a questo che porta il discorso secondo me.

come riusciamo ad aiutare l'altro se non aiutiamo/sappiamo aiutare noi stessi?

Beh, ma parlando di Galileo, nonostante poi le sue scoperte abbiamo aiutato noi... come possiamo non dire che lui ha messo per primo se stesso? Lo ha fatto.
Ed è per questo che è un grande uomo.
Ecco, volevo soffermarmi sulla relatività di questi concetti che gettiamo a terra come concime. L'esempio di Galileo può venire utilizzato al meglio.

Deneb D. ha scritto:

betsy* ha scritto:

Ombra ha scritto:

oppure in alcuni casi il tuo bene personale coincide con quello degli altri?se cerchi di mettere pace tra due amici che litigano,ovviamente lo fai per te stesso,ma soprattutto per loro,no? e non ditemi che persone che si si sono donate completamente agli altri,vedi alcuni missionari,lo facevano per il loro tornaconto,per la loro coscienza più che per le persone che aiutavano.....l'uomo è un essere contorto e imperfetto,ma capace di amare,e l'amore non è forse donare sé stessi?

Ecco, è questo ciò a cui volevo arrivare! Grazie mille, Ombra ^^
Volevo arrivare a gettare via la solita frase fatta che l'egoismo è sbagliato e l'altruismo è giusto... e volevo farlo per riuscire, dopo aver tolto questa frase impressa nella nostra memoria per i nostri genitori, a capire davvero perché qualcosa è giusto e qualcosa è sbagliato.
Senza dover utilizzare scuse e frasi fatte.
La base che ci ha dato Ombra è ottima: cosa succederebbe se egoismo e altruismo coincidessero? Saremo forse persone cattive? O forse saremo comunque delle brave persone?
Perché aiutare l'altro è una cosa giusta e quanto, invece, è preferibile rivolgere la propria attenzione prima su sé stessi?
Voglio che rispondiate alle mie domande, non che manteniate le vostre posizioni.
Avanti, a chi tocca?

Allora con calma, una cosa alla volta.
Se egoismo e altruismo coniciderebbero allora perderebbe significato parlare di altruismo ed egoismo singolarmente, si formerebbe un tutt'uno tra l'amore per se stessi e l'amore per gli altri.
Come ho già detto, noi, la nostra mentalità, il nostro corpo, le nostre azioni, sono modalità di trasferimento di amore sugli altri; fare una buona azione ci rende felici, e automaticamente rende felice anche colui alla quale la stiamo donando.
L'amore verso se stessi deve essere valutato sotto due diversi aspetti: l'egoismo inteso come amore vizioso oppure egoismo inteso come uso di se stessi a scopo altruistico.
Se coltiviamo un amore verso noi stessi vizioso, per il quale tendiamo ad estraniarci dagli altri, così da pensare solo al tornaconto personale, a mio parere siamo in errore, giacchè l'unico obbiettivo diviene in danneggiamento degli altri per poter ottenere una vittoria.
Se coltiviamo invece paradossalmente un egoismo altruistico, secondo il quale noi siamo solo uno strumento che ricerca la sua felicità donando gioia agli altri, allora non sussiste il problema, non siamo persone cattive.
L'attenzione va rivolta su se stessi, quando vi sono delle condizioni particolari; se siamo noi in primis a necessitare di aiuto, conforto morale, se ci troviamo in una situazione pessima, da tutti i punti di vista, allora credo che bisogna porre noi stessi prima di tutto; infatti se noi stessimo male, pur volendo essere sempre e comunque altruisti, non potremmo raggiungere lo stesso grado di felicità nella persona che aiutiamo, giacchè noi stessi saremmo tristi e non porteremmo a buon compimento il nostro proposito di altruismo. Se siamo felici, se stiamo bene, allora riusciamo a far star bene gli altri, ma se stiamo male, se siamo tristi, non riusciremmo a trasmettere nulla se non il nostro pessimo umore. Per far star bene gli altri, bisogna prima stare bene con se stessi.

Spero di essermi spiegata bene

Meriti un applauso! Abbiamo iniziato a considerare come volevo la parola "egoismo" in maniera diversa, tantoché hai teorizzato un egoismo altruistico... *-*


Fondamentalmente è vero, non c'è una risposta univoca alle domande che ho posto... beh, è chiaro, la mia mentalità si avvicina molto a quella di un sofista... .

Uh, ma forse pian piano ci stiamo avvicinando all'OT... :S

Mi è venuta in mente un'altra domanda, che magari può essere più relativa al topic...
qual'è la cosa più folle che hanno fatto per compiacervi?

Bella domanda

mmm... festa a sorpresa? Striscione? Venire a vedere una partita in trasferta di 40 chilometrisotto 40 gradi?Ho avuto qualche soddisfazione da questo puto di vista XD

betsy* ha scritto:

qual'è la cosa più folle che hanno fatto per compiacervi?

Tante, tante.. Urlare e/o ballare sgraziatamente in mezzo alla strada, sopportare persone totalmente insopportabili, ascoltare senza ridere i miei discorsi senza senso, resistere alla tentazione di scrivere su Facebook ogni singola boiata che ho fatto o detto (anche perchè io non ho Facebook, quindi non sarebbe molto carino parlare dei fatti miei su un social network che nemmeno frequento), fare il tifo per me ad un concerto di opera lirica come se fosse stato uno stadio.. Ora non me ne sovvengono altre particolari.

Beh, manca il soggetto, ragazzi. ù.ù
*si prepara a sapere che per tutti è la dolce metà e che solo lei fa la gattara zitella*

betsy* ha scritto:

Beh, manca il soggetto, ragazzi. ù.ù
*si prepara a sapere che per tutti è la dolce metà e che solo lei fa la gattara zitella*

Ma figurati, sono i miei amici!
Io sono single quasi per scelta xD

betsy* ha scritto:

Beh, manca il soggetto, ragazzi. ù.ù
*si prepara a sapere che per tutti è la dolce metà e che solo lei fa la gattara zitella*

caschi male betsy, sono amici, amici, amici e ancora amici

Mi date una botta di aria fresca *_*
*abbraccia entrambi* viva l'amiciziaaa! *_*

ahahahah un abbraccio virtuale anche a te XD e poi viva l'amicizia! Viva gli amici, quelli veri! E' un tema cui tengo tanto, questo :')

betsy* ha scritto:

Beh, manca il soggetto, ragazzi. ù.ù
*si prepara a sapere che per tutti è la dolce metà e che solo lei fa la gattara zitella*

Allore le follie che hanno fatto per me, le più belle ed esilaranti sono state fatte ad opera di "dolci metà".
Avevo una storia con un ragazzo di Novara, quindi abitavo a 1000 km da lui, e ci vedevamo ogni estate e natale.. Ci fu una crisi nel nostro rapporto, e lui all'età di 17 anni, prese un aereo senza dire niente ai genitori, lasciando semplicemente un bigliettino sulla scrivania, e nel giro di qualche ora fu qui a Bari.
Mi agitai tantissimo, e mi arrabbiai, non credevo ai miei occhi!!

Un'altra cosa carina a cui ho già accennato, è stato il fatto che il mio attuale boyfriend, al cospetto di più di cento persone, ebbe il coraggio di cantare una canzone da lui scritta e dedicarla apertamente citando il mio nome e cognome.. Scoppiai a piangere, non scorderò mai quel momento *.*

Deneb D. ha scritto:

betsy* ha scritto:

Beh, manca il soggetto, ragazzi. ù.ù
*si prepara a sapere che per tutti è la dolce metà e che solo lei fa la gattara zitella*

Allore le follie che hanno fatto per me, le più belle ed esilaranti sono state fatte ad opera di "dolci metà".
Avevo una storia con un ragazzo di Novara, quindi abitavo a 1000 km da lui, e ci vedevamo ogni estate e natale.. Ci fu una crisi nel nostro rapporto, e lui all'età di 17 anni, prese un aereo senza dire niente ai genitori, lasciando semplicemente un bigliettino sulla scrivania, e nel giro di qualche ora fu qui a Bari.
Mi agitai tantissimo, e mi arrabbiai, non credevo ai miei occhi!!

Un'altra cosa carina a cui ho già accennato, è stato il fatto che il mio attuale boyfriend, al cospetto di più di cento persone, ebbe il coraggio di cantare una canzone da lui scritta e dedicarla apertamente citando il mio nome e cognome.. Scoppiai a piangere, non scorderò mai quel momento *.*

Ti arrabbiasti? Come maii? .-.

andreaviscrive:) ha scritto:

ahahahah un abbraccio virtuale anche a te XD e poi viva l'amicizia! Viva gli amici, quelli veri! E' un tema cui tengo tanto, questo :')

Mi sembra un bel tema su cui iniziare a ragionare *_*
Cos'è l'amico? Cosa rende un conoscente un amico? E... dulcis in fondo, cosa vale la pena di fare per un amico? A che punto ci si può spingere?

Deneb D. ha scritto:

betsy* ha scritto:

Beh, manca il soggetto, ragazzi. ù.ù
*si prepara a sapere che per tutti è la dolce metà e che solo lei fa la gattara zitella*

Allore le follie che hanno fatto per me, le più belle ed esilaranti sono state fatte ad opera di "dolci metà".
Avevo una storia con un ragazzo di Novara, quindi abitavo a 1000 km da lui, e ci vedevamo ogni estate e natale.. Ci fu una crisi nel nostro rapporto, e lui all'età di 17 anni, prese un aereo senza dire niente ai genitori, lasciando semplicemente un bigliettino sulla scrivania, e nel giro di qualche ora fu qui a Bari.
Mi agitai tantissimo, e mi arrabbiai, non credevo ai miei occhi!!

Un'altra cosa carina a cui ho già accennato, è stato il fatto che il mio attuale boyfriend, al cospetto di più di cento persone, ebbe il coraggio di cantare una canzone da lui scritta e dedicarla apertamente citando il mio nome e cognome.. Scoppiai a piangere, non scorderò mai quel momento *.*

Sei stata una ragazza molto fortunata ù-ù

andreaviscrive:) ha scritto:

Deneb D. ha scritto:

betsy* ha scritto:

Beh, manca il soggetto, ragazzi. ù.ù
*si prepara a sapere che per tutti è la dolce metà e che solo lei fa la gattara zitella*

Allore le follie che hanno fatto per me, le più belle ed esilaranti sono state fatte ad opera di "dolci metà".
Avevo una storia con un ragazzo di Novara, quindi abitavo a 1000 km da lui, e ci vedevamo ogni estate e natale.. Ci fu una crisi nel nostro rapporto, e lui all'età di 17 anni, prese un aereo senza dire niente ai genitori, lasciando semplicemente un bigliettino sulla scrivania, e nel giro di qualche ora fu qui a Bari.
Mi agitai tantissimo, e mi arrabbiai, non credevo ai miei occhi!!

Un'altra cosa carina a cui ho già accennato, è stato il fatto che il mio attuale boyfriend, al cospetto di più di cento persone, ebbe il coraggio di cantare una canzone da lui scritta e dedicarla apertamente citando il mio nome e cognome.. Scoppiai a piangere, non scorderò mai quel momento *.*

Ti arrabbiasti? Come maii? .-.

Perchè lui aveva solo 17 anni, e aveva lasciato la mamma e il papà nella totale preoccupazione.. Lui non riusciva ad accettare il nostro litigio, e pensava che la maniera migliore per ricolvere tutto era guardarmi neglio occhi.

betsy* ha scritto:

Mi sembra un bel tema su cui iniziare a ragionare *_*
Cos'è l'amico? Cosa rende un conoscente un amico? E... dulcis in fondo, cosa vale la pena di fare per un amico? A che punto ci si può spingere?

Deneb D. ha scritto:

betsy* ha scritto:

Beh, manca il soggetto, ragazzi. ù.ù
*si prepara a sapere che per tutti è la dolce metà e che solo lei fa la gattara zitella*

Allore le follie che hanno fatto per me, le più belle ed esilaranti sono state fatte ad opera di "dolci metà".
Avevo una storia con un ragazzo di Novara, quindi abitavo a 1000 km da lui, e ci vedevamo ogni estate e natale.. Ci fu una crisi nel nostro rapporto, e lui all'età di 17 anni, prese un aereo senza dire niente ai genitori, lasciando semplicemente un bigliettino sulla scrivania, e nel giro di qualche ora fu qui a Bari.
Mi agitai tantissimo, e mi arrabbiai, non credevo ai miei occhi!!

Un'altra cosa carina a cui ho già accennato, è stato il fatto che il mio attuale boyfriend, al cospetto di più di cento persone, ebbe il coraggio di cantare una canzone da lui scritta e dedicarla apertamente citando il mio nome e cognome.. Scoppiai a piangere, non scorderò mai quel momento *.*

Sei stata una ragazza molto fortunata ù-ù

Vorrei cominciare a rispondere dall'ultima domanda. Credo che per un amico vero non ci siano cose che non valga la pena fare, tranne uccidersi ma vabbè quello è un altro discorso.
Per rispondere alla domanda :"Che cos'è un amico?" vorrei dire prima di tutto cosa NON è un amico. Un amico NON necessariamente è una persona che ha i tuoi stessi interessi. Un amico NON è una persona che la pensa sempre come te ed è pronto a rispondere :"Sì, è vero" ad ogni cavolata che dici. Un amico NON è una persona che si vede nel momento del bisogno.
Un amico è prima di tutto una persona di cui puoi fidarti incondizionatamente, e lui si fida di te nello stesso modo. Un amico è una persona con cui puoi confidarti senza essere giudicato o mandato a morte, ma che sa darti dei consigli, parecchi consigli. Un amico è una persona che ti conosce bene, quanto o forse più di quanto tu conosci te stesso. E' una persona su cui puoi contare sempre.
Voglio farvi un esempio.
Quest'estate, in vacanza, avevo conosciuto una ragazza che mi piaceva molto ma che era anche moooooolto più grande di me. Ne parlai UNA volta sola ad una mia amica e poi non gliene parlai più.
L'altro giorno s questa stessa amica stavo parlando del mio racconto e le stavo spiegando la trama. (Spoiler: quasi alla fine del racconto compare un personaggio, una bambina, che si chiama Valentina XD). Quando ho detto a questa mia amica che nel racconto era presente un personaggio con questo nome, lei mi hai risposto:"Valentina? Ma Valentina non è il nome della ragazza che ti piaceva quest'estate?" E io all'inizio non mi ricordavo NIENTE. Poi mi sono ricordato e mi sono meravigliato.
Quando un conoscente diventa un amico? Quando sei sicuro che questa persone possiede queste caratteristiche, ovvio ma bisogna stare attenti, perchè spesso SEMBRA che una persona le abbia ma non le ha, e là si prendono le cantonate.
Avrei tante altre cose da dire ma mi fermo qua