Follie e pazzie

La cosa più pazza che abbiamo fatto nella nostra vita...

Sono una persona abbastanza pacata e tranquilla, ma le uniche pazzie, follie, le ho fatte in nome dell'amore per qualcuno.
Al primo mesiversario, ho preparato ad un ragazzo uno scatolone enorme, preso dal negozio di mia madre. Per una settimana intera, mi sono dedicata a ritagliare cuori rossi e bianchi, per poterlo rivestire, su ogni cuore ho scritto una frase d'autore, o un verso di una poesia, poi gli ho incollati uno per uno. Ho riempito il cartone di tantissimi palloncini a forma di cuore, e in esso ho messo un regalo. Quando questo ragazzo lo aprì, uscirono tutti i palloncini che iniziarono a fluttuare nell'aria.. Fu uno spettacolo bellissimo.

Ho fatto un altro gesto folle, di cui però non me ne vanto; un giorno ero fortemente angosciata e disperata per la perdita di una persona, così a tavola presi un coltello e mi trafissi il braccio. Ne ho ancora la cicatrice.. Ho fatto questo gesto perchè non avevo più la forza di sopportare il dolore, e davanti a me vedevo solo un tunnel buio e nero, che si chiudeva ad imbuto, lasciandomi senza via d'uscita.
Farsi male non ha alcun senso, anche se a volte, infliggersi dolore può consolarci e farci sentire distaccati dall'angoscia che abbiamo dentro.
Non mi giudicate come una pazza suicida, il mio era solo un modo per dimostrare quanto fossi triste e incompresa; da quel giorno non è mai più capitato, ho imparato a gestire le mie emozioni in maniera diversa, ho capito come calmare i miei moti dell'animo senza ricorrere a strumenti drastici e pericolosi.
Grazie per aver letto.

Deneb D. ha scritto:

Sono una persona abbastanza pacata e tranquilla, ma le uniche pazzie, follie, le ho fatte in nome dell'amore per qualcuno.
Al primo mesiversario, ho preparato ad un ragazzo uno scatolone enorme, preso dal negozio di mia madre. Per una settimana intera, mi sono dedicata a ritagliare cuori rossi e bianchi, per poterlo rivestire, su ogni cuore ho scritto una frase d'autore, o un verso di una poesia, poi gli ho incollati uno per uno. Ho riempito il cartone di tantissimi palloncini a forma di cuore, e in esso ho messo un regalo. Quando questo ragazzo lo aprì, uscirono tutti i palloncini che iniziarono a fluttuare nell'aria.. Fu uno spettacolo bellissimo.

Ho fatto un altro gesto folle, di cui però non me ne vanto; un giorno ero fortemente angosciata e disperata per la perdita di una persona, così a tavola presi un coltello e mi trafissi il braccio. Ne ho ancora la cicatrice.. Ho fatto questo gesto perchè non avevo più la forza di sopportare il dolore, e davanti a me vedevo solo un tunnel buio e nero, che si chiudeva ad imbuto, lasciandomi senza via d'uscita.
Farsi male non ha alcun senso, anche se a volte, infliggersi dolore può consolarci e farci sentire distaccati dall'angoscia che abbiamo dentro.
Non mi giudicate come una pazza suicida, il mio era solo un modo per dimostrare quanto fossi triste e incompresa; da quel giorno non è mai più capitato, ho imparato a gestire le mie emozioni in maniera diversa, ho capito come calmare i miei moti dell'animo senza ricorrere a strumenti drastici e pericolosi.
Grazie per aver letto.

tranquilla nessuno ti giudicherà per quello che fai, soprattutto io che stavo per fare una cosa simile .-.

Che cosa ti stava capitando, Andrea?

Praticamente erano più o meno le 3 di notte, avevo 12 anni, anche io mi sentivo davvero molto male per un motivo che preferirei non spiegare, andai in cucina presi un coltello e con la parte senza le lame mi accarezzai il polso. Poi stavo per farlo con la parte con le lame, ma non lo feci. Misi il coltello a posto e tornai a dormire come se non fosse successo niente.

Mmmmm capito, mi dispiace molto per quella situazione, io penso che il suicidio comunque sia una cosa sbagliata...in ogni caso, anche nel più estremo

Marty, io non pensavo assolutamente al suicidio, ma semplicemente la mia era una forma di autolesionismo.. Tutto qua, non arriverei mai a desiderare la mia morte!

Capito, scusami ma avevo frainteso

Io credo che il suicidio sia una forma di vigliaccheria; togliersi la vita vuol dire scappare dal proprio dolore, così da poterlo sopprimere senza affrontarlo.
E' da persone forti invece, continuare a vivere, nonostante pesi nell'anima una qualsiasi angoscia o dispiacere; non bisogna fuggire dalle proprie tristezze scegliendo la via più facile, quella della morte, che nonostante sia un orrido spettacolo, è poco durantura e non efficace; occorre invece sfidare se stessi e la vita, per crescere e diventare più forti; quando si combatte un dolore, e di questo ci rimane solo un flebile e lontano ricordo, allora abbiamo vinto, davvero.

Concordo

Sono d'accordo con Deneb, anche se devo ammettere che a volte alcune persone a causa di molti problemi, credono che la soluzione sia solo il suicidio.
Io, comunque, penso che solo il Signore ha il diritto di privarci della vita nell'ora che egli stesso deciderà.

Infatti, solo lui può decidere sulla nostra vita

Stiamo andando un po' OT parlando del suicidio, comunque continuerò la parentesi.
Francamente, sono abbastanza infastidita dal vostro tono. Ma che, credete che togliersi la vita è come mangiare un cioccolatino in più quando si sta facendo la dieta?
Perché non lo è. Il suicidio è qualcosa di estremo. Quando vivi e per te vivere è sofferenza, quando la vita non ha più un senso, quando per te continuare a vivere sarebbe continuare a soffrire in ogni singolo minuto senza percepire l'affetto di qualcuno che ti ama e per cui varrebbe la pena di vivere, in quel caso, trovo sia davvero inopportuno giudicare questa persona come 'codardo'.
Insomma, ogni volta che penso alla mia vita, penso alle mie migliori amiche che mi vogliono bene, a tutto quello che sto realizzando, ringrazio Dio perché mi sento fortunata. Ma pensassi di non poter avere più tutto ciò che ho, capirei con chiarezza il motivo che può spingere al suicidio.

Non si può giudicare nessuno per i propri gesti, finché non conosciamo con esattezza ciò che lo ha spinto a compierli.


Ma veniamo al punto del topic ò-ò
Pazzie che ho fatto... mah, di sicuro tante. Fingo di essere tanto razionale poi compio le peggio sciocchezze per istinto...
La prima che mi viene in mente è del mese scorso. Tornavo a casa a piedi riflettendo su di me stessa e sullo strano rapporto che ho con i ragazzi (storia lunga ...) quando mi viene pensato al mio ex ragazzo... e allora nulla, inizio a chiedermi come sta, e che mi piacerebbe rivederlo...
quando lui passa con il motorino. Accanto a me.
Allora mi metto a correre come una pazza dietro a lui, e correvo correvo correvo e basta, perché altrimenti mi sarei dovuta chiedere perché stavo correndo, quando lui finalmente si ferma (era arrivato) e lo chiamo.
Allora lui mi aspettato, ed ho continuato ad andare verso di lui camminando, cosa che mi ha dato modo di riflettere su quanto ero stupida, che lui dovrebbe odiarmi per come mi sono comportata con lui, che non dovremmo proprio parlarci...
poi nulla, abbiamo parlato.
Poi l'ho aggiunto su facebook (io ho solo un account in incognito con pochissimi tra i miei amici), ho chattato un po' con lui, ma questo non è nulla di che.
Infine, una sera, molto semplicemente, gli ho scritto una lunga mail col cuore in mano, per scusarmi di tutto ciò che era successo prima.
Forse detta così, non sapendo quello che appunto è successo, sembrerebbe una sciocchezza...
ma ancora le mie migliori amiche si chiedono come io abbia fatto a recuperare l'amicizia con questo ragazzo, visto che avremmo dovuto odiarci.

betsy* ha scritto:

Stiamo andando un po' OT parlando del suicidio, comunque continuerò la parentesi.
Francamente, sono abbastanza infastidita dal vostro tono. Ma che, credete che togliersi la vita è come mangiare un cioccolatino in più quando si sta facendo la dieta?
Perché non lo è. Il suicidio è qualcosa di estremo. Quando vivi e per te vivere è sofferenza, quando la vita non ha più un senso, quando per te continuare a vivere sarebbe continuare a soffrire in ogni singolo minuto senza percepire l'affetto di qualcuno che ti ama e per cui varrebbe la pena di vivere, in quel caso, trovo sia davvero inopportuno giudicare questa persona come 'codardo'.
Insomma, ogni volta che penso alla mia vita, penso alle mie migliori amiche che mi vogliono bene, a tutto quello che sto realizzando, ringrazio Dio perché mi sento fortunata. Ma pensassi di non poter avere più tutto ciò che ho, capirei con chiarezza il motivo che può spingere al suicidio.

Non si può giudicare nessuno per i propri gesti, finché non conosciamo con esattezza ciò che lo ha spinto a compierli.


Ma veniamo al punto del topic ò-ò
Pazzie che ho fatto... mah, di sicuro tante. Fingo di essere tanto razionale poi compio le peggio sciocchezze per istinto...
La prima che mi viene in mente è del mese scorso. Tornavo a casa a piedi riflettendo su di me stessa e sullo strano rapporto che ho con i ragazzi (storia lunga ...) quando mi viene pensato al mio ex ragazzo... e allora nulla, inizio a chiedermi come sta, e che mi piacerebbe rivederlo...
quando lui passa con il motorino. Accanto a me.
Allora mi metto a correre come una pazza dietro a lui, e correvo correvo correvo e basta, perché altrimenti mi sarei dovuta chiedere perché stavo correndo, quando lui finalmente si ferma (era arrivato) e lo chiamo.
Allora lui mi aspettato, ed ho continuato ad andare verso di lui camminando, cosa che mi ha dato modo di riflettere su quanto ero stupida, che lui dovrebbe odiarmi per come mi sono comportata con lui, che non dovremmo proprio parlarci...
poi nulla, abbiamo parlato.
Poi l'ho aggiunto su facebook (io ho solo un account in incognito con pochissimi tra i miei amici), ho chattato un po' con lui, ma questo non è nulla di che.
Infine, una sera, molto semplicemente, gli ho scritto una lunga mail col cuore in mano, per scusarmi di tutto ciò che era successo prima.
Forse detta così, non sapendo quello che appunto è successo, sembrerebbe una sciocchezza...
ma ancora le mie migliori amiche si chiedono come io abbia fatto a recuperare l'amicizia con questo ragazzo, visto che avremmo dovuto odiarci.

Certe cose sono difficili da spiegare...si fanno è basta...forse era il tuo subconscio ti diceva che era la cosa giusta da fare e tu la hai fatta...

... non ho ben capito quale parte del mio intervento hai commentato ^^'
(scusa)

betsy* ha scritto:

... non ho ben capito quale parte del mio intervento hai commentato ^^'
(scusa)

Il fatto che le tue amiche ti chiedano come tu abbia potuto recuperare il rapporto con quel ragazzo. Forse il tuo subconscio o il tuo cuore ti dicevano che era la cosa più giusta da fare...scusa se non ho specificato...xD

Betsy, ritornano le tanto commentate parole di Pascal: "Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce".

Per quando riguarda il suicidio, apro e chiudo la parentesi, credo che sia sempre un atto sbagliato. L'uomo può soffrire atrocemente, ma non ha il diritto di rompere qualcosa che lui stesso non ha costruito: la vita. La nostra esistenza è un dono, e dobbiamo solo ringraziare giorno per giorno Dio, nonostante stiamo male, nonostante ci struggiamo di tristezza e angoscia: non c'è mai un motivo valido per togliersi la vita.

Infatti sono fiera di ciò che è successo!
Nonostante ancora io mi chieda perché quel ragazzo, invece di fermarsi e chiacchierare con me, non mi abbia semplicemente sputato in faccia °-°
Ne è valsa la pena.

Il punto non è che non c'è un motivo valido per togliersi la vita.
Il punto è che, il quel caso, non c'è un motivo valido per continuare a vivere.

Deneb D. ha scritto:

Io credo che il suicidio sia una forma di vigliaccheria; togliersi la vita vuol dire scappare dal proprio dolore, così da poterlo sopprimere senza affrontarlo.
E' da persone forti invece, continuare a vivere, nonostante pesi nell'anima una qualsiasi angoscia o dispiacere; non bisogna fuggire dalle proprie tristezze scegliendo la via più facile, quella della morte, che nonostante sia un orrido spettacolo, è poco durantura e non efficace; occorre invece sfidare se stessi e la vita, per crescere e diventare più forti; quando si combatte un dolore, e di questo ci rimane solo un flebile e lontano ricordo, allora abbiamo vinto, davvero.

Io conoscevo 2 persone che ho perso in questo modo, con il suicidio. Il suicidio è la pena più atroce che si può provocare a se stessi ed il male peggiore per gli altri. Il suicidio è la conseguenza di un dolore fortissimo, incontrollabile.

C'è sempre un motivo valido per vivere!
Non hai nessuno che ti ama, sei solo al mondo, tutti ti odiano?! Va anche bene, ma si tenti di trovare una soluzione, fosse anche la pazzia.
Se io mi trovassi in una situazione del genere, sai cosa farei?
Prenderei un aereo, me ne andrei in un posto ai confini del mondo, cancellerei il mio passato e iniziarei una vita nuova, imparerei ad essere un'altra.
La vita è qualcosa di inestimabile; il solo fatto di poter respirare, di vedere, di sentire i profumi di questo mondo, ci fanno capire quanto il nostro corpo possa essere geniale, inimitabile.
Le persone che pensano al suicidio, in generale coloro che cercano la morte, lo fanno perchè pensano di compiere un atto di coraggio: ma come diceva il caro Beccaria, non ha senso la morte, l'impiccagione, l'avvelenamento, perchè morire è solo passare da una dimensione ad un altra.
E' facile, per me, uccidersi perchè poco prima ho ammazzato mia moglie! E' facile uccidersi perchè il mio ragazzo non mi ama, perchè i miei genitori non mi amano, perchè io stesso non mi amo!
E' complicato invece trattenere la vita nelle proprie mani, credere ancora, avere il coraggio di confidare nelle proprie possibilità e dire "Ce la posso fare!"
Nessuno più ci darà la possibilità di rincarnarci, di vivere ancora per rimediare ai nostri errori, per amare di nuovo; la vita è una sola, e come tale non va sprecata, buttata o mortificata.
Ritorno a ribadire.. Il cielo, il mondo, il colore dei fiori, la freschezza del vento, le alte montagne, e l'immenso mare: eccoli i motivi per vivere, ECCOLI! E questi non possono non bastare.

Ciò implica solamente che non riesci a vedere oltre al tuo punto di vista.
Ora, io non sono pro-suicidio, ci mancherebbe altro. La mia è solo una riflessione razionale: ci sono suicidi, allora ci sono motivi per suicidarsi.
Ad un attento esame la vita da motivi per vivere, perciò i suicidi non trovano questi motivi per vivere.

Ciò che dici tu implica solo che tu hai dei motivi per vivere. Hai un credo, hai una famiglia, hai persone che ti amano.
Non puoi parlare di "se non ce le avessi", ce le hai e ce le hai sempre avute, per questo non puoi capire.
Del resto, possiamo essere certi solo di ciò di cui abbiamo esperienza, Locke insegna.

Le mie non sono vere e proprie pazzie: più che altro mi diverto un sacco ad uscire con i miei amici e fare tutto ciò che ci va.

Premetto che, quando andiamo in giro, sembriamo perennemente ubriachi e cannati (anche se non abbiamo mai toccato nemmeno un grammo di droga in vita nostra!) , e che -almeno per quanto riguarda me ed il mio migliore amico- tutto ciò che ci viene in mente, be', lo facciamo!

Ieri (ad esempio) ho incominciato a cantare alcune arie della Turandot in mezzo alla strada, suscitando gli applausi del mio gruppo di amici e l'ilarità di alcuni truzzi che, in risposta, hanno cominciato a sparare dei petardi.. Così noi abbiamo iniziato ad urlare loro contro alcune frasi molto gentili, della serie «Non si scoreggia in mezzo alla strada!», poi abbiamo cominciato a ridere e non ci siamo fermati più!

Dopo un po' abbiamo iniziato a cantare tutti assieme alcune canzoni delle pubblicità e abbiamo ballato nei vicoli della mia cittadina.

Mentre stavamo tornando a casa una signora ci ha quasi presi tutti sotto (nonostante stessimo attraversando con il verde!!), allora io non ci ho più visto e ho iniziato a strillarle contro «Daltonica!! Guarda che vstai attraversando con il rosso!!», e pure in quel frangente ho suscitato l'ilarità generale (non solo dei miei amici, ma anche dei passanti!).

Ecco.. Questa è una delle mie uscite tipo.

Betsy, c'è stato un periodo in cui avevo perso tutto: la mia famiglia, i miei amici, anche me stessa. Io posso capire perfettamente come ci si sente ad essere soli, con tutto, e dico tutto, il mondo contro.

Se sto parlando in questi termini, è perchè ho vissuto una condizione di profonda dispersione, e quasi ogni giorno avevo voglia di non essere mai esistita.
Questa condizione esasperata, l'ho superata osservandomi intorno, completamente da sola, senza l'aiuto di nessuno, guardando la realtà, recuperando la mia anima attraverso il mondo, capendo i veri motivi per vivere.
Non voglio raccontare ciò che è accaduto, ma ti assicuro che posso capire.

Deneb, probabilmente parli così perchè non hai mai sofferto sul serio. Io sono stata tentata spesso dalla morte, fortunatamente ho un carattere forte e pur di non vedermi perdente sono andata sempre avanti, ma c'è chi forte dopo diverse botte, non lo è più. Dici che un rimedio potrebbe essere diventar folli, non è forse già folle uno che s'ammazza? Folle d'una follia lucida, ma folle.

Io non ho mai pensato alla morte perchè è un delitto contro Dio, ma ho desiderato di non essere mai esistita, più o meno siamo lì, solo che l'uccisione di qualcosa andava contro la mia etica.
Non sempre chi si uccide è folle: la follia è una forma di comunicazione. Chi si provoca la morte è incosciente, non folle.