Home Sito WebIndiceGruppo FacebookUltime immaginiCercaRegistratiEdizione 2011Accedi
WORK IN PROGRESS... VERSO LA QUARTA EDIZIONE...

 

 IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO

Andare in basso 
+25
SILVIA DE GREGORIO
Serena (:)
MadamaButterflyviscrive:)
Near.
Lory
giulia_writer
Rosa Blu
GiuseppeR.viscrive :)
January.viscrive:)
Ombra
Valentina
Giusy
betsy*
Simona96
GaspareCerzoso
Giulia
Deneb D.
Giada
Maria Antonietta
quietriot
marty96
andreaviscrive:)
mistery_17
Director
Feldia
29 partecipanti
Vai alla pagina : 1, 2, 3, 4  Successivo
AutoreMessaggio
Feldia

Feldia


Messaggi : 636
Data d'iscrizione : 28.09.11
Età : 39
Località : Il mondo. Prossima destinazione: l'universo!

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 4:02 pm

Bene, ecco le regole emerse leggendo le vostre proposte.

RACCOMANDAZIONE: LEGGERLE BENISSIMO 4-5 VOLTE!!!!

1) Lunghezza per ciascun post max n. 1000 battutte (spazi compresi)
2) Il lavoro on line non dovrà superare le 50.000 battute complessive
3) Il lavoro dovrà essere ultimato entro il 23 febbraio. Dal 23 al 25 febbraio, soltanto chi ha partecipato alla stesura del lavoro proporrà il "Finale". La Commissione sceglierà il "Finale" definitivo
4) Si possono pubblicare max n. 2 interventi a testa ma non consecutivi (il 2° intervento va concordato ed autorizzato dalla Direzione... questo per dare a tutti la possibilità di pubblicare almeno n. 1 scritto)
5) Saranno pubblicati max n. 4 "scritti" al giorno e a giorni ALTERNI (un giorno SI, uno NO...in questo modo avreste/avremmo il "giorno dopo" per confrontarci/si su quanto scritto e proposto il giorno prima) con il sistema work in progress/prenotazione così temporalmente calendarizzati: 1° scritto entro le 14.00; 2° scritto entro le 17.00; 3° scritto entro le 20.00; 4° scritto entro le 23.00
6) Il racconto "completo" sarà pubblicato/aggiornato in 1^ pagina , 1° post...
7) Mistery17 e Quetriot si occuperanno del coordinamento dei lavori
Cool Oggi 31 Gennaio possono essere pubblicati già due scritti (il primo entro le 20, il secondo entro le 23. Prenotatevi! Domani si discute e ci si prenota per dopodomani!)

Nota
Gli scritti (il giorno dopo della pubblicazione) vengono discussi dal Forum (confronto/partecipazione). L'autore "contestato/criticato" può dare una sua nuova versione. I tutor e la Direzione approvano/modificano/bocciano il testo oppure lo mettono in standby.

L'idea del Decameron piace molto da queste parti... fate vobis

BENE, ORA TORNATE INDIETRO E RILEGGETE QUESTA NOTA ALTRE TRE VOLTE!!!


Ultima modifica di Feldia il Mer Feb 01, 2012 9:07 am - modificato 1 volta.
Torna in alto Andare in basso
Director

Director


Messaggi : 68
Data d'iscrizione : 28.09.11

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 4:05 pm

Non ho mai amato il mare. E del resto come avrei potuto amarlo io, uomo di montagna, che l’ho visto per la prima volta all’età di 22 anni dopo la tragica morte di mia sorella? Spedito come un pacco postale a più di 1000 chilometri di distanza dalla mia piccola baita sperduta tra le alte cime delle Dolomiti a me così care, verso quel piccolo villaggio di pescatori dove viveva il più anziano dei sei fratelli di mio padre.
Il mare l’ho scoperto con lei, tra le sue braccia, in quell’afoso pomeriggio di luglio in cui le lacrime continuavano a straripare dal mio viso. Piangevo a dirotto e non riuscivo a calmare la mia disperazione. Lei mi tenne dolcemente sulle sue gambe, fino alle prime ombre della sera. Le sue mani continuavano ad accarezzare dolcemente i miei capelli. Forse dormii o forse sognai. Non me lo sono mai chiesto. Ricordo, però, di essere stato bene perché per la prima volta nella mia vita mi sentivo accolto. Discretamente accompagnato nel mio dolore da quella strana ragazza, conosciuta la sera del mio arrivo al villaggio. Silenziosa, dai modi cittadini, borghesi, a volte superbi. Nonostante fossimo così diversi, da quel giorno tornammo tante volte su quel tratto di scogliera. Accovacciati l’una davanti all’altro. Abbracciati, in silenzio. I battiti dei nostri giovani cuori si intervallavano con l’infrangersi delle onde agli scogli sotto di noi. Quel mare ormai non mi faceva più paura. Per me, per noi, era ormai la nostra scogliera. Il nostro “mare d’Irlanda”. Quante volte mi sono perso tra i suoi capelli, tra le sue labbra carnose, all’inizio timide, impacciate e poi capaci di rubare attimi d’amore proibito.
Sono trascorsi quasi vent’anni da quei giorni indimenticabili. Quanta vita è trascorsa. ( il guru)


Le notti consumate dalle fiamme della passione, le giornate spese al suo fianco, e tutte le lacrime che abbiamo versato insieme, e il suono delle nostre risate che si sovrappongono... tutto si condensa e si concentra nella mia mente: ogni istante emerge per un attimo, impalpabile e perfetto, dall'oceano di profumi e visioni, per poi inabissarsi nuovamente nelle tenebre della coscienza.
Un oceano di ricordi, e ancora non mi basta. Non mi basterà mai.
Fu qui, su questa stessa scogliera, che le chiesi di sposarmi. Non scorderò mai quel momento. Io ero inginocchiato di fronte a lei, tremante: i suoi occhi si inumidirono. Mi guardò con un misto di tenerezza e dolore, disse: «Sei un folle se ti sei innamorato di me.»
Perchè Arianna aveva un segreto. Terribile ed immenso.
Ma io scelsi la via più facile, la via dei codardi. La sposai lo stesso, e non le chiesi mai nulla. Dentro di me sapevo che un giorno quella verità nascosta si sarebbe scagliata contro il nostro amore; ma ho preferito chiudere gli occhi, e illudermi che tutto fosse perfetto.
Tre giorni fa Arianna è scomparsa nel nulla. Non un addio, non una spiegazione. Altri al posto mio si sarebbero adirati: ma senza di lei io sono solo uno spettro.
Ora è giunto il momento di affrontare la verità: niente più segreti, niente più menzogne. Dovrò ripartire da qui, dal luogo in cui tutto è cominciato, se voglio comprendere il suo tormento.
E forse così potrò ritrovarla (mistery_17 - 31 Gennaio)


Forse vent’anni fa commisi un errore quando le chiesi di sposarmi. Del resto, non la conoscevo da molto e non potevo avere la matematica sicurezza che lei non celasse una personalità nascosta. Ma amore e sicurezza, amore e matematica non sono binomi accettabili. So per certo che la amavo in quel momento come la amo ancora oggi. Inoltre ho avuto venti anni per conoscerla ma, evidentemente, non del tutto.
Sono tornato qui seguendo soltanto l’intuito, l’istinto, che mi dice questo: tua sorella è morta e tu non sai perché. Arianna si.
Perché è vero che quello era vent’anni fa un piccolo villaggio di pescatori e lo è ancora, ma in quel paese siciliano c’erano personaggi molto strani.
Arrivato al paesino, mi sono diretto al porticciolo, dove, quella brutta sera, era stato trovato il corpo senza vita di Sara. Ed è lì, vicino alla banchisa, che ho incontrato lui. Un pescatore molto anziano, pieno di rughe in volto e con gli occhi quasi chiusi, intento a sistemare le reti sulla barca. Alzata la testa dalle reti, mi ha subito riconosciuto.
“Umberto! Sei proprio tu, Umberto?” mi ha chiesto, come se stesse canzonando Giulietta.
E io conosco, questo pescatore.
“Salve, signor Ciro” gli ho risposto.
“Dopo tanto tempo sei tornato”.
“Già. Per il bel vento” gli ho mentito.
“Tu vieni dalle montagne. Dubito che tu sia qui per il vento…”
( Andreaviscrive - 31 Gennaio )

“Okay, sono qui per il mare”
“Come puoi mentire a tuo zio così spudoratamente e credere che io non me ne accorga? Tu sei qui per loro, perché ti mancano. Ma sai una cosa? Mancano anche a me.”
Non ero mai stato bravo a mentire, soprattutto alla mia famiglia, anche se lui, uomo di mare, non aveva mai passato tanto tempo con me.
“Ultimamente” ripresi, “non so più cosa provare nei confronti di questa immensa distesa d’acqua. Spero sempre che, tornando qui, il mare mi restituisca la gioia dei momenti trascorsi con Sara, prima che mi trasferissi in montagna e lei venisse a vivere qui con te, prima che lei decidesse di abbandonarsi all’oblio degli abissi. Spero inutilmente di rivedere anche solo un sorriso sulle sue labbra che ricordo vive e colorite. Però il pensiero di mia sorella mi turba meno di quello di mia moglie, che invece mi attanaglia lo stomaco e il cuore. Chissà perché!”
“Probabilmente perché sai che lei è fuggita a causa di Sara e speri sempre di ritrovarla”
“E tu come puoi sapere questo?”
(Maria Antonietta)

"Ho tirato a indovinare. Ti si legge in faccia che c'è qualcosa che ti tormenta, che non è la semplice mancanza di Arianna, ma anche curiosità per ciò che ancora non comprendi di tutta questa storia"
"Hai ragione zio, nonostante l'amore certe volte penso di voler venire inghiottito anch'io dal mare per scoprire cosa ha provato Sara nel cercare la morte. Sono solo e quando si è in solitudine si pensa spesso al passato."
"Ti capisco. Nessuno intende la solitudine meglio della gente di mare. Quando mi hai telefonato, pochi giorni fa, per chiedermi se Arianna fosse venuta da me, mi sono molto dispiaciuto, tuttavia devo ammettere che mi fa piacere rivederti dopo tutto questo tempo."
"Grazie zio, ora ti saluto. Resterò per un po'."
"Ciao Umberto, ci si vede."
Il mare è sempre uguale, torna sempre in sé dopo le mareggiate e ora che lo osservo da vicino, passeggiando sulla spiaggia, mi ricordo di essere molto simile a lui.
Per questo sono fuggito dal mare dopo aver sposato Arianna. Per evitare di esser influenzato nell'animo dal cambiamento delle sue maree e dalle sue mareggiate.

(Giada)

Ho cercato di ritrovare dei messaggi lungo le strade di quel paesino, di ripercorrere i momenti trascorsi insieme ad Arianna, e finalmente ho pescato in quel mare di idee, un inizio: Via Cristoforo Colombo, 48. E’ in quella piccola pensione, dimenticata nelle viuzze profumate dalla brezza marina, che aveva abitato mia moglie prima del nostro incontro. Andavo li a prenderla ogni sera, tenendo stretto tra le dita un fiore, ogni volta di colore diverso; lei lo avrebbe messo tra i capelli, spostando le ciocche bionde dietro le orecchie, assumendo quell’aria da bambina sognante, pronta a partire per non so quale mondo. Nell’androne della pensione, seduta dietro una scrivania, ho subito riconosciuto la vecchia portinaia, Luisa, che con un sorriso mi ha accolto, facendo sporgere i suoi denti ingialliti dal fumo.
“Come sta la signora Arianna, non è con te?” mi ha chiesto.
“E’ rimasta a casa, non si sente molto bene in questo periodo” ho risposto, mentendo.
“Se sei venuto per pagare il mensile guarda che ho già ricevuto l’assegno da Arianna, ora capisco perché non è venuta personalmente, come le altre volte”
Sono rimasto sconcertato nell’apprendere che mia moglie segretamente conservava ancora quella vecchia stanza senza che io me ne fossi mai accorto. Mi sono fatto consegnare la chiave della sua camera e lentamente sono salito. Ogni mio passo ha segnato un punto nella retta del tempo che mi divideva dalla verità, ho inserito la chiave nella fessura e ho aperto quella porta che mi ha mostrato ciò che non ho mai potuto immaginare. Sul comodino accanto al letto, colpita dalla luce di un tramonto svogliato, ho visto la foto incorniciata di Arianna che abbraccia Sara, mentre sorridente osserva le cime delle Dolomiti del Brenta.

(Deneb D.)

Quel sorriso Arianna non me lo aveva mai negato. Era lo stesso di quando ci conoscemmo, scoprendoci a vicenda. Quasi non so dire quanti anni fa quella foto venne scattata: gli occhi azzurri di Arianna sono rimasti giovani insieme al suo animo e alla sua risata.
Non posso credere che mi tenesse nascosto qualcosa.
La stanza era spoglia e affatto ospitale. Quella fotografia, custode del segreto, era uno dei pochi elementi dell'arredo. Dove era fuggita Arianna? Perché non mi aveva mai reso il complice del mistero che ora la invade, come noi eravamo complici nell'amore? E quando Sara e Arianna si erano conosciute? Mia sorella aveva calpestato il dorso delle Dolomiti per l'ultima volta, prima ancora che io potessi incontrare quella che sembrava essere una delle persone più importanti della sua vita, come poi lo divenne della mia. Il sorriso di gratitudine di Sara in quella foto è lo stesso che ogni giorno offrivo ad Arianna, il risultato dei vent'anni d'amore con lei. Sembrava averla salvata. Salvata nello stesso modo in cui aveva raccolto me, tra le mie lacrime, rendendomi una persona nuova. Sara invece da dove era stata raccolta? Forse dalle alghe della spiaggia che il peschereccio del vecchio zio batteva tutte le mattine al ritorno dalla pesca, o forse dalla stiva dello stesso peschereccio, dove restava, al buio, costretta insieme alle reti da pesca che vi erano stipate, le quali soffocavano ancora i piccoli pesci rimasti intrappolati ed ormai inerti. Chissà se anche Sara soffocava. Chissà se, a volte, avrebbe preferito che il mare la portasse giù.
(Giulia)



Mi ritorna in mente lei che mi guarda in quel letto, dopo una nottata di passione. Faccia a faccia, avvolti nelle lenzuola. Quegli occhi… Impossibile non perdersi in quello sguardo capace di trasmettere e nascondere qualsiasi sentimento e stato d’animo. Il suo sguardo mi perseguita, è dappertutto. Al solo rifletterci perdo lucidità, mi dispero all’ipotesi di non rivederla mai più. No, non devo esitare, non posso fermarmi, è troppo importante.
“Devo trovarla, non posso perderla” pensai.
Guardai meglio per trovare un indizio che potesse aiutarmi e ripensai a tutti gli attimi passati in quella stanza. Poi i miei occhi si fermarono. A prima vista non ci feci caso ma dopo uno sguardo più attento vidi il manico della sua vecchia borsa, ormai impolverata e nascosta maldestramente sotto il letto. La sfilai e guardai dentro, in cerca di qualsiasi cosa mi potesse essere d’aiuto. Dentro tanta carta straccia ma qualcosa colpì la mia attenzione. Uno scontrino, una data, un luogo.
(GaspareCerzoso)


All’improvviso qualcuno bussò violentemente alla porta, così fui costretto ad abbandonare quei pensieri.
“Polizia, aprite!”.
“Eccomi, arrivo!”
Mi limitai a dire: “Sei sempre il solito…e anch’io, ci casco sempre”
“Fin da quando eri piccolo. Dov’è Arianna? Devo parlarle.”
“Non c'è… come fai a conoscerla?”
“Ci siamo confidati diverse volte quando è stata qui… all’inizio non sapevo nemmeno fosse tua moglie, ma a quanto pare lei sapeva chi ero io.”
L’espressione di felicità per l’aver rivisto mio cugino Roberto dopo tanto tempo mutò in un’espressione un po’ da imbecille, poiché rimasi stupito del fatto che mezzo paese aveva rivisto mia moglie, e che l’altra metà l’aveva conosciuta, in un modo o nell’altro.
Per quella sera Roberto aveva finito di stupirmi. Ci salutammo con la promessa che ci saremmo rivisti al più presto. Ma le sorprese non finirono lì.
Scoprii qualcosa di più la mattina dopo grazie al barista. I baristi sono come delle vecchiette della piazza, ma con più classe. Gianni sapeva la verità dai suoi clienti, a volte eccitati dal caffè, a volte spinti dall’alcool, magari mentre si sfogavano con l’amico conosciuto poco prima o con il barista stesso.
Stavo bevendo tranquillamente il mio caffè, con un paio di neuroni che si stavano occupando del “caso Arianna”, quando si avvicinò al mio orecchio con discrezione e sussurrò: “Tu sei il marito di Arianna, vero? Credo di sapere qualcosa che potrebbe interessarti. Seguimi nel retrobottega, ma fai entrare prima me. E mi raccomando, non farti notare.”
Era come in uno di quei film di spie, ma io non sembravo poi tanto Sean Connery.

(Simona96)

Chi nasce codardo muore codardo. Per questo non avevo ancora seguito lo scontrino, né avevo ancora cercato quel negozio dal nome inquietantemente familiare.
Il retrobottega era pieno di bottiglie di liquore e di polvere.
Seguendo con lo sguardo Gianni lo vidi tirare fuori una, due, tre cartelline nascoste.
Mi porse la terza.
“Arianna.” Disse solamente.
Domande mi affollarono la mente: Gianni aveva forse una cartellina per tutti? Arrivava fin lì il suo amore per il pettegolezzo?
E perché mi dava una mano proprio lui che, pur interessandosi alla vita di tutti in paese, evitava sempre di intromettersi?
Fuori dal bar, indugiando ad ogni mio gesto, aprii la cartellina.
Trovai appunti, foto, una frase scritta in modo rapido e disordinato.
Vuole essere trovata da te.
Gianni

Ora avevo fin troppo materiale. Il punto era decidere da dove iniziare.
Ripresi lo scontrino, ormai mal ridotto.
Una data: la stessa della morte di Sara.
Un luogo: “Argento vivo”, negozio di souvenir lungomare.
Argento vivo.
Da piccolo mi chiamava così la mia famiglia. Poi se ne dimenticarono tutti, tranne Sara.
Per lei sono ancora un bambino.
Ops.
Ero…
Tuttavia, ho sempre parlato con dolcezza di questo. A chiunque mi volesse ascoltare. Ad Arianna.
Che iniziò a chiamarmici.
Quel nome legava le due donne che amavo a me.
(betsy*)


Coraggio.
Direzione obbligatoria : lungomare.
Arrivato, vidi il negozio. “Argento vivo”.
Entrai. La signorina al bancone mi guardò, iniziò ad agitarsi, come se mi conoscesse . Poi, in disparte, fece una telefonata. Mi guardai intorno e vidi una di quelle bottigliette di vetro usate per gettare in mare un messaggio. Mi ricordai allora di aver scritto qualcosa la notte prima. Comprai la bottiglietta. Uscito dal negozio, inserii il foglietto e la gettai in mare.
“Oh Nettuno, oh Dio degli abissi,
custode indiscusso dei segreti più prolissi
dammi tu una risposta,
un qualche indizio, da cercare su questa costa.
Maledetto il giorno in cui
permisi a lei,
dolce giovane giglio,
di voler per la sua vita
aggrapparsi a questo appiglio.
E tu,
sirena dei sogni miei,
scomparsa tra la schiuma
di una realtà che impetuosa la mia vita ormai frantuma,
dove tu sei, mio angelo?”

Ritornai poi dentro al negozio, per chiedere informazioni.
Ad un tratto un forte dolore alla nuca. Non capii più niente. Il buio.

(Giusy)

Quando mi svegliai, tutto era grigio. Mi sentivo debole, fiacco, come se non avessi dormito per anni. Ci misi un po’ a riacquistare lucidità.
I polsi, congiunti alle mie spalle, erano stretti in una catena d’argento che mi avvolgeva fino alle caviglie. Chi mi aveva conciato in quel modo voleva assicurarsi che non potessi muovermi di un solo millimetro.
<<Chi è là?>> chiesi con rabbia.
In quelle condizioni la mia normale inquietudine era scomparsa.
Un oggetto metallico cadde sul pavimento, producendo un tintinnio destinato a perpetuarsi nella mia mente in eterno.
<<Rispondi, vigliacco! Chi sei, cosa vuoi da me? Dov’è Arianna?>>.
Iniziai a contorcermi e scalciare, urlando, cercando di divincolarmi, di fargli vedere che non mi sarei arreso facilmente. Odiavo quell’uomo, odiavo mio padre e quel diavolo di soprannome che mi aveva affibbiato; odiavo mia sorella, che si era tolta la vita infischiandosene del mio affetto; odiavo il mare, quella stupida scogliera d’Irlanda, quel sole al tramonto, quell’anello che le avevo regalato e quel suo maledetto avvertimento; e odiavo lei, la donna che avevo amato, con ogni parte della mia anima.

(Valentina)


Era solo colpa sua se mi ero ridotto così, colpa di Arianna. Lacrime di rabbia mi salirono agli occhi, nonostante cercassi di trattenerle: diavolo, Umberto, sei un uomo! Nel giro di pochi minuti mi ritrovai a piangere come un bambino.
Avevo fallito, ecco la verità, l’ammissione di sconfitta che brucia più della sconfitta stessa: non avrei ritrovato Arianna. Lievi rumori mi circondavano, ma non ci badavo, tenevo il capo chino e gli occhi ostinatamente chiusi, le braccia che cominciavano a dolere. Infine un rumore prevalse sugli altri: passi.
Lievi, felpati, come di piedi scalzi nella polvere. Aprii gli occhi, cercando di vedere oltre lo stretto cono di luce che pioveva da una finestra, ma non c’era nulla. Pensai di avere sognato, ma i rumori continuavano, sussurri dolci nel buio violento di quel posto.
All’improvviso un tocco freddo sul collo mi fece sussultare di paura. Ma poi la mano sottile che mi aveva sfiorato proseguì la sua carezza, risalendo fino al viso.
Poi di nuovo il silenzio.

(Ombra)

Sognavo?
Quello era il tocco che mi svegliava al mattino, ambasciatore del sorriso di cui mi beavo al ritorno dal buio del sonno.
Ma ero sveglio, le gocce sul mio viso quasi inaridito, consumato da dubbio, dolore, amarezza, me lo confermavano. Un leggero clic anticipò il diffondersi di una luce debole. Con la mano sul tasto, c'era... Non potevo crederci.
Ma non era lei. Era alta quanto lei, aveva i suoi capelli, ma non era Arianna. Gli occhi lo confermavano. Limpidi, aperti, non misteriosi come i suoi.
Era così lontana, eppure avevo sentito la sua mano sul viso.
"Non essere confuso", disse lei, la voce un po' più squillante di quella a cui ero abituato. "La sto cercando anch'io".
Si avvicinò, porgendomi la chiave per le mie catene. Mi scrutava, un velo di consapevolezza e... rimpianto?, negli occhi.
"Sono Alice", sussurrò. "La sua gemella".
"Arianna non..." le parole mi morirono in gola.
L'ombra negli occhi, che lei aveva e questa ragazza no. Era Alice il segreto che mi nascondeva?

(January.)


Come un tronco che arde, tutte le certezze su cui avevo costruito la mia esistenza si erano tramutate in cenere, e ora non ne restava più nulla.
“ Lei non mi aveva mai parlato di te”, le dissi.
“ Non mi stupisce. Siamo sempre state gli opposti di una stessa medaglia. Tra noi non è mai corso buon sangue. Eppure qualche giorno fa ho ricevuto un suo messaggio. Lo aveva lasciato sotto la saracinesca del negozio: un foglio bagnato, il tratto incerto, come se stesse piangendo e la mano le tremasse. Ancora non riesco a capire come mai abbia scelto proprio me.”
“ Cosa aveva scritto? Dov’è? Perché è scappata?”
“ Sono in grado di rispondere solo a due di queste domande. Ha scritto appena poche righe.”
“ Cosa ti ha detto?”
“ Non ce la faceva più.”
“ Di cosa parli?”
“ Stai calmo, non ti agitare!” Mi disse in tono placido. “Ti dirò tutto ciò che so.”
Respirai profondamente. Lei attese un attimo, poi continuò.
“ Ogni giorno che trascorreva, si sentiva sempre più inghiottita in un baratro buio e profondo. Stava male, Umberto. Arianna stava male. Ogni volta che ti baciava, che ti guardava negli occhi, che vedeva il tuo sorriso, sentiva che un branco di cani le lacerava il cuore. Per questo motivo è scappata. Non aveva più le forze per mentirti, per guardarti e far finta di nulla.”

( Giuseppe R.)




“No”
Qualcuno la interruppe ed entrando spense la luce.
“Credi che non ti abbia riconosciuto, Roberto”
Mio cugino spinse nuovamente l’interruttore, la lampadina tremò leggermente e si accese solo qualche secondo dopo. Fissai Roberto per un po’ in silenzio, Alice sembrava turbata, lui aveva uno strano sorriso tra il malefico e il malinconico stampato sul volto. Ero sempre stato invidioso di lui, della sua bellezza dionisiaca, della sua voce.
“Non è ancora arrivato il momento, Alice” Roberto si comportava come se non fossi lì con loro.
Alice cominciò a girare ossessivamente nella stanzetta semi illuminata, tirando calci e pugni al muro e sono certo che mi avrebbe colpito con quella mano che prima mi aveva accarezzato se mio cugino non l’avesse fermata in tempo.
Lui la prese con sé, l’abbracciò, le baciò i capelli; continuava a ripeterle “Stai calma, stai calma” proprio come una ninna nanna e intanto lei si dondolava tra le sue braccia. Era in suo completo possesso, quella donna prima capace di picchiarmi era un timido agnellino nelle mani di Roberto. Poi ci fu il bacio, lungo, appassionato, come io non avevo mai baciato Arianna. Ma non c’era amore nei loro occhi, quell’amore che chiunque avrebbe potuto scorgere quando baciavo mia moglie.

( quietriot )


Guardavo la scena disorientato, quasi ipnotizzato dall’assurdo della situazione. La mia mente man mano riprese ad arrovellarsi sulle troppe informazioni che avevo assimilato. Fino a qualche giorno prima ero un uomo che brancolava nel buio, ora la luce del giorno mi abbagliava e non mi permetteva di distinguere i tratti di quella storia inconcepibile … la mia. Chi era in realtà la gemella di mia moglie? Dov’era il mio amore? Cosa le avevano fatto? Quale problema le attanagliava l’anima? E che ruolo aveva mio cugino in tutta questa faccenda? Ogni punto interrogativo si infilava come uno spillo nel mio cuore, provocandomi un’emorragia di dolore. Sentivo sempre più vicino il pericolo, sempre più impellente il bisogno di salvare Arianna. Forse da se stessa. Grondavo sudore per l’agitazione,la rabbia e per quella paura terribile di chi non sa di che morte deve perire: ormai la presenza di Roberto non mi confortava più. Cominciai a forzare le catene: volevo assolutamente liberarmi. Non accettavo di essere uno strumento nelle mani maligne di quei due strani individui. Continuavo a sfregare, il sudore mi aiutava a far scivolare i polsi, le catene non erano troppo strette: potevo farcela. Mentre Roberto ed Alice mi ignoravano deliberatamente, io lottavo. Non so quanto sangue mischiai al sudore, ma i miei sforzi furono ripagati dal rumore del metallo che ricadeva,sconfitto,sul pavimento. Due paia di occhi saettarono nella mia direzione. Io scattai e con una forza sovraumana li scaraventai contro il muro, tenendoli entrambi per la gola. Mi guardarono terrorizzati. “Ora parlate..” sibilai.

( Rosa Blu )

Quando sono furioso, sono capace di qualsiasi cosa.
Avevo una forza sovrumana e i due non riuscirono a divincolarsi.
“Parlate” urlai stringendo ancora di più.
Alice iniziò “Ok, parleremo, ma ora lasciaci”.
‘Troppo facile’ pensai
“No, vi lascerò quando mi direte la verità”.
Mio cugino acconsentì e così Alice cominciò a parlare:
“Tutto è avvenuto poco prima che tua sorella morisse” i suoi occhi erano vitrei,
“Noi due e Arianna uscivamo con tua sorella e mio cugino Daniele. Tua sorella rivelò a me e ad Arianna di essersi invaghita di lui. Così una sera la lasciammo sola con Daniele. Arianna però decise di spiarli. Daniele era molto attratto fisicamente da Sara, e così quella sera abusò di lei” a questo punto sentii l’ira crescere in me
“Arianna rimase a guardare la scena scioccata, e mi disse che quando Daniele la lasciò, Sara fuggì. Mia sorella era troppo scossa da ciò che aveva visto e non la seguì. Il giorno seguente fu ritrovato il suo corpo sulla spiaggia. Si era gettata in acqua, e annegò. Mia sorella quello stesso giorno trovò un biglietto in camera sua. Era di Sara. Le aveva scritto di non poter sopportare di essere stata violata da colui che amava, e l’imbarazzo per ciò che le era successo era troppo. Non si sarebbe mai più ripresa e così decise di mettere fine a quel sentimento che la lacerava”. In quel momento in me nacque un sentimento di vendetta.

[b](Marty96)


Le mie convinzioni si frantumarono, Arianna non aveva colpa per la morte di mia sorella. Perché era stata tanto sciocca?
“E dov'è ora Daniele? Perché nulla è stato fatto per rendere giustizia a Sara? Perché voi non avete fatto niente?”
Ero furioso, Sara non c'era più e nessuno aveva denunciato l'uomo che l'aveva costretta a togliersi la vita.
“Cosa avrei dovuto fare?” - chiese all'improvviso Alice - “Denunciare mio cugino?”
Sentendo quella frase fui preso dalla rabbia che ardeva in me come fuoco, strinsi la sua gola, quasi deciso ad uccidere Alice. Come poteva una donna del genere essere la gemella della mia amata Arianna? Sputai come veleno un'accusa contro entrambi:“Se davvero ci tenevate a Sara avreste dovuto farlo! Come potete anche solo guardarmi negli occhi dopo ciò che avete fatto?! Tuo cugino ha violentato Sara e chi ha subito tali abusi non riesce a riprendersi! È colpa vostra, solo colpa vostra!” Alice mi guardò terrorizzata: “Mi dispiace per ciò che le è successo, credimi.”
(giulia_writer)


La fissai ancora per qualche secondo senza allentare la presa. Il suo sguardo sembrava sincero. E aveva gli occhi identici a quelli di Arianna...
All'improvviso sentii la rabbia che mi aveva invaso fino ad un attimo prima scemare. Li lasciai andare con un sospiro e mi avviai verso la porta. Arianna. Volevo solo trovarla, ormai era ovvio che doveva essere in quel villaggio.
Trovarla, parlarle e andare a casa, come prima. Felici, o quel che eravamo.
"Aspetta!" sentii la voce di Alice che mi richiamava non appena toccai la maniglia "Non vuoi sapere... insomma, non vuoi sapere perché non ti ha mai detto di me? Non vuoi altri dettagli? Aspetta ancora un pochino…"
I suoi occhi si muovevano disperati nella stanzetta spoglia, vagando dai muri scuri al viso impassibile di Roberto.
"Lo chiederò direttamente a lei quando l'avrò trovata" replicai, e allungai di nuovo la mano verso la porta.
"Ti prego, non andare, lo dico per te." questa volta la voce di Alice era poco più di un sussurro "Potrebbe essere un piccolo shock."
(Lory)


Altre parole prive di significato, domande, dubbi. Che cosa avrei dovuto fare, stare lì a farmi crollare addosso quella che finora avevo creduto fosse la realtà?
I pensieri facevano pressione sulla mia testa come dita gelide che spremono un limone, dovevo fuggire, sentivo il bisogno di scappare dalle mie stesse domande.
Iniziai a correre, sempre più veloce.
Quando capii che non sarei potuto mai fuggire dai miei pensieri, ero arrivato ormai in spiaggia. Facevo fatica a respirare, ansimavo forte.
Non puoi fuggire: accetta verità. Disse una voce dentro di me.
Non posso!

Mi tuffai nel mare, ancora vestito. Imprigionai i pensieri nelle bolle d'aria stillate piano dalle mie labbra, risalirono su, tutte, finché non ebbi più aria. E allora mi rimasero le lacrime, e cominciai a piangere, pur sapendo che non sarebbero state altro che insignificanti gocce disperse nell'oceano, e che nessuno se ne sarebbe curato. Ma mi sbagliavo.
Quando riemersi e presi fiato, vidi una bottiglia di vetro fluttuare nell'acqua a riva. Mi avvicinai e scoprii con stupore che era la stessa che avevo comprato e buttato in mare. La aprii, colto da un'improvvisa speranza, ma dentro non vi era scritto altro che la mia preghiera a Nettuno...
Poi voltai il foglio.
Con calligrafia confusa e tra misteriose impronte cremisi vi era una scritta:

Non so cosa ti avranno detto, ma non credergli. Nascondono una verità più scomoda, sia per loro che per me.
Dirigiti al faro stanotte, quando verrà acceso.
La tua amata Arianna

(Near)


Avvolto da una nube di novità, speranze, delusioni, rabbia, rancore, mentre la carta si bagnava e la bottiglia affondava, mi resi conto di trovarmi nel mare gelido e ostile. Mi sentivo un pupazzo scaraventato in quella realtà dove un oceano di bugie ricopriva la verità che faticava a venire a galla.
Presi, dunque, una decisione: vero o no che quel misterioso messaggio era stato inviato da Arianna, io sarei andato al faro e avrei trovato le risposte!
Uscito dall’acqua non badai al freddo pungente, alle gocce che cadevano dalle dita e dai capelli, ma mi incamminai a passo spedito verso quella luce che avrebbe potuto rischiarare la fitta rete di intrighi costruiti nella mia vita alle mie spalle.
Raggiunto il luogo dell’incontro trovai tutto ciò per cui stavo lottando e, per un momento, il mio cuore minacciò di fermarsi del tutto. Fradicia anche lei, mi attendeva all’ingresso del faro e, non appena mi vide, il suo volto corrucciato mutò in un’espressione preoccupata, ma, allo stesso tempo, sollevata:
“Potrai mai perdonarmi?”
“L’ho già fatto. Ora, però, spiegami tutto”
“Sarebbe opportuno che tu ne sappia di più sulla mia famiglia. I miei genitori, originari delle Dolomiti, lavoravano in un’azienda produttrice d’argento, gestita da tuo padre, ma mia sorella, come sempre, ha saputo rovinare tutto.”
In quel momento di rivelazione l’unica cosa cui pensai fu la tenera neve delle montagne: noncurante delle emozioni che un fiore prima di lei sa suscitare, con indifferenza si poggia su di esso e lo copre rendendolo invisibile agli occhi del mondo.

(Maria Antonietta)

Poco dopo esser stato invaso da quel dolce e confortevole pensiero, però, il bisogno di ricevere finalmente delle risposte la fece da padrone. Così mi rammentai di Argento Vivo, quel soprannome che tutta la famiglia, da piccolo, mi affibbiava: solo Sara se ne ricordava, soltanto lei. Forse mia sorella, quando era ancora in vita, era a conoscenza di realtà scomode? Probabilmente tutto ciò che mi avevano rivelato Roberto e la gemella della mia Arianna erano inutili bugie, alle quali però, ingenuo, mi ero aggrappato ciecamente. Perché avevo dato loro retta, perché? Questi erano i tormenti che mi correvano avanti e indietro nella mente e, frastornato da tutto quel via-vai di emozioni forti e consecutive, mi sembrava che il cardio avesse preso le sembianze del centro di una grande città, e che gli impulsi che mi erano stati lanciati da tutti i personaggi che sino a quel momento avevo incontrato sulla scena, sotto forma di minuscole automobili, stessero infestando brutalmente le mie viscere, nemmeno fosse stata l'ora di punta.

(MadamaButterfly)


Il volto di Arianna si fece cupo e come un uragano tirò fuori la verità tanto scomoda fino ad allora celata sotto il velo di un mistero oscuro come il fondo degli abissi.
"Umberto, l'azienda di tuo padre è sempre stata una copertura, i tuoi genitori facevano parte di un gruppo di agenti segreti del governo. Io Sara e Alice eravamo le migliori, partivo spesso per le missioni all'estero e mia sorella mi sostituiva in tutto, nella mia vita, nei miei amori, e con te. Lei abitava nella pensione del paesino e all'occorrenza prendeva il mio posto, ricevendo le carezze che ti ha rubato, i baci e le parole che le hai dedicato. Alice finì con l'innamorarsi di te, al punto da voler preparare un'imboscata per elimiarmi ma Sarah si accorse del suo terribile piano, e mi salvò, pagando con la vita il suo gesto. E' stata Alice ad uccidere tua sorella, la persona che hai inconsapevolmente amato ti ha privato della tua gioia più grande. Ora, sai troppe cose, pericolose per te ma anche per altri, non posso lasciare che tu vada."
Guardai gli occhi di Arianna bagnati dal volto freddo della luna, piangeva per me, e per il nostro amore, perso nei meandri di quella storia sbagliata. Il suo sguardo di ghiaccio mi rivelò una donna sconosciuta, estrasse la pistola e la puntò verso di me, ma..


Deneb D.

... il grande sconcerto che attraverso i miei sbalorditi occhi la trafisse, le impedì di concludere, con il tocco di quel maledetto grilletto, il gesto che mi avrebbe trascinato all'inferno. I ricordi mi assalirono e per impulso gettai le mie braccia intorno a quella donna, forse per stritolarla, forse per abbracciarla. Repentinamente l'immobilizzai, le tolsi di mano la pistola che scaraventai nelle stesse acque che portarono via mia sorella. Mi sembrava di vivere un incubo, come se fossi stato travolto da una sorte che non si cura dei miei sentimenti e che continua a schiacciarmi passo dopo passo, giorno dopo giorno. Solo ora mi rendo conto di quanto fossi stato ingenuo. Come ho fatto a non distinguere mai ciò che era verità da ciò che era finzione? Chiunque sentisse questa storia rimarrebbe di sicuro senza parole e non mi comprenderebbe, in fin dei conti non potrei biasimarlo dal momento che neanche io riesco, ancora oggi, a capire.
Un solo sguardo le rivolsi e poi, preso dalla follia, mi misi ad urlare, scalpitare, gemere, piangere. Ero forse impazzito? Lei si avvicinò e mi accarezzò il viso con uno schiaffo sonoro che rimbombò insieme ai miei lamenti. Sullo sfondo una luna lattea, alta e, a me quasi indifferente, che illuminava, come un riflettore, la triste scena.


(Serena (Smile)

Ma io cosa potevo farci?
Lo squallore di quella scena mi aveva colpito,come mi avevano colpito tutte quelle rivelazioni contrastanti. Non sapevo come rispondere a tutta quell'overdose di sentimenti confusi,che avevano fatto di me un'altra persona,che neanch'io fino a quel momento credevo esistesse.
Tremavo e tremavo sempre più forte in preda a spasmi convulsi che contorcevano il mio viso in smorfie di dolore.
Una vita passata ad amare una donna che non conoscevo,una vita passata a versare lacrime,a tormentarmi e a riporre tutto il mio essere ed i miei sentimenti più profondi in una copertura,in un'immagine sfuocata della verità che non corrispondeva neanche lontanamente alla persona vera,in carne ed ossa,che mi stava davanti.
E avevo amato,e avevo lottato,e tutto questo,per nulla.
D'improvviso scoprii che avevo dedicato la mia vita e la mia devozione ad un fantasma e che la donna che avevo sempre amato più di me stesso in realtà non era mai esistita.
Guardai con odio quel fantoccio dalla maschera di paglia che mi stava davanti e le sferrai un pugno in volto,atterrrandola. Da lì poi le tirai dei calci smepre più violenti,con tutta la rabbia che avevo in corpo,urlando con foga perchè ero stato abbandonato,urlando con dolore perchè ero stato ingannato.
Silvia


Continuavo ad urlare, il mio cuore sanguinava ed era stretto in una morsa che mi provocava fitte di dolore lancinanti: perché mi hai fatto questo? Io ti amavo, ti amavo più di qualsiasi altra cosa al mondo, ma adesso, dopo tutti questi inganni, queste bugie … chi sei tu in realtà? Non sei la persona che conobbi allora, non sei la stessa Arianna che ho sposato, anni prima, quando eravamo felici e ci bastava solo stare insieme. Adesso eri li, per terra e non una lacrima solcava il tuo viso, non uno sguardo di rimpianto … io ero distrutto, devastato e tu, nonostante i miei calci e le mie grida, eri completamente indifferente, come se non fossi realmente qui, come se io stessi picchiando qualcun altro e non te. Non ti importava niente di me, non ti è mai importato, vero? Forse mi hai sposato solo per mantenere salda la tua copertura, solo per avere una seconda identità con cui non avresti potuto essere localizzata facilmente. Poi, La realtà mi colpì in pieno viso, come uno schiaffo e mi bloccai. Di botto. Lei non mi amava. Sentii allora le orecchie tappate, tutti i sensi intorpiditi e il cuore grondante di sangue a causa di quel taglio profondo che sapevo non sarebbe più andato via. Caddi a terra, in ginocchio, distogliendo lo sguardo da lei: non volevo più vedere quegli occhi freddi su di me, non potevo reggerne il peso. Lei si alzò lentamente, con ancora la pistola in mano. Già, la pistola. Mi rimbombarono nella mente le sue parole ‘Ora sai troppe cose, pericolose per me ma anche per gli altri, non posso lasciare che tu vada …’. ‘Allora spara’. Sibilai. Rachele

Ormai ero già morto, tutta la mia vita era stata frantumata. La verità aveva interrotto la mia quieta esistenza, come le onde che increspano furiose un mare calmo. Non sopportavo il ricordo della sua dolcezza, della sua pelle, delle sue carezze. Non riuscivo ad immaginarmi la mia vita, senza quella magnifica illusione costruita ad arte che era lei.
Non chiedevo che il fantasma tornasse, non volevo che l'illusione continuasse, lenta e malinconica, poiché mi avrebbe trascinato giù verso un baratro, giorno per giorno. Se dovevo morire, preferivo una morte veloce, ma lei lo sapeva, lei mi conosceva.
Ero io a non conoscerla, a non averla mai vista per ciò che realmente era, e fu solo allora che me ne resi conto. L'avevo vista ridere, di quel sorriso bellissimo, che illuminava tutto il suo viso e coinvolgeva anche gli occhi. Ma non era quello il tipo di sorriso che lei aveva stampato sul viso, non fu quella la risata che ascoltai.
Era una risata sadica, maligna, qualcosa che non sarei mai riuscito ad immaginare. Non ero capace di registrare quel suono e quell'espressione sul viso che, fino a poco tempo prima, era stato quello di mia moglie.
"Sei ridicolo" mi sillabò, ad un passo dal viso. Rise ancora, distruggendo totalmente ogni mia ragione di vivere. Mia sorella era morta, e la mia cara, dolce moglie, la ragazza bellissima che avevo sposato, era stata solo un'ombra che aveva intrecciato il filo del mio destino, fino a soffocarlo e spezzarlo.
Joy


Ultima modifica di Director il Gio Feb 02, 2012 3:28 pm - modificato 2 volte.
Torna in alto Andare in basso
mistery_17

mistery_17


Messaggi : 186
Data d'iscrizione : 22.01.12
Età : 29
Località : Torino

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 4:05 pm

Scusate il doppio post: posso fare io il primo pezzo?
Torna in alto Andare in basso
Feldia

Feldia


Messaggi : 636
Data d'iscrizione : 28.09.11
Età : 39
Località : Il mondo. Prossima destinazione: l'universo!

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 4:09 pm

mistery_17 ha scritto:
Scusate il doppio post: posso fare io il primo pezzo?

mistery hai letto? tu e quietrot siete i coordinatori delle attività Decidete come organizzarvi Wink
Torna in alto Andare in basso
Director

Director


Messaggi : 68
Data d'iscrizione : 28.09.11

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 4:10 pm

mistery_17 ha scritto:
Scusate il doppio post: posso fare io il primo pezzo?

Vai
Torna in alto Andare in basso
mistery_17

mistery_17


Messaggi : 186
Data d'iscrizione : 22.01.12
Età : 29
Località : Torino

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 4:12 pm

Feldia ha scritto:
mistery_17 ha scritto:
Scusate il doppio post: posso fare io il primo pezzo?

mistery hai letto? tu e quietrot siete i coordinatori delle attività Decidete come organizzarvi Wink

Avevo letto, certo, ma pensavo si riferisse soltanto al salvare il testo... devo aver sottovalutato il nostro ruolo. Shocked

Allora, intanto elimino l'altro mio post.

Da quello che avevo capito, il primo che voleva continuare il racconto doveva postare un work in progress e poi scrivere il suo pezzo, perciò io ho fatto così. Aspetto che quietrot e gli altri mi dicano se sono d'accordo.



Torna in alto Andare in basso
andreaviscrive:)




Messaggi : 683
Data d'iscrizione : 28.11.11
Età : 29
Località : modugno

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 4:12 pm

posso già prenotarmi per il secondo?
Torna in alto Andare in basso
Director

Director


Messaggi : 68
Data d'iscrizione : 28.09.11

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 4:21 pm

andreaviscrive:) ha scritto:
posso già prenotarmi per il secondo?

Va bene...ma come ha detto la vostra tutor, Mistery17 e Quetriot devono coordinare anche il "Work in progress".


Organizzatevi ...tanto da "quassù" noi vi sorvegliamo.
Torna in alto Andare in basso
mistery_17

mistery_17


Messaggi : 186
Data d'iscrizione : 22.01.12
Età : 29
Località : Torino

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 4:24 pm

Bene, la prenotazione di andreaviscrivo è valida: ora mi metterò al lavoro sul mio pezzo, e quando l'avrò pubblicato avrà tempo fino alle 23:00 per scrivere il suo.

Per oggi direi di fermare le prenotazioni e di riaprirle domani secondo un iter che concorderò con quietrot in modo da dare a tutti la possibilità di partecipare.
Torna in alto Andare in basso
Director

Director


Messaggi : 68
Data d'iscrizione : 28.09.11

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 4:26 pm

mistery_17 ha scritto:
Feldia ha scritto:
mistery_17 ha scritto:
Scusate il doppio post: posso fare io il primo pezzo?

mistery hai letto? tu e quietrot siete i coordinatori delle attività Decidete come organizzarvi Wink

Avevo letto, certo, ma pensavo si riferisse soltanto al salvare il testo... devo aver sottovalutato il nostro ruolo. Shocked

Allora, intanto elimino l'altro mio post.

Da quello che avevo capito, il primo che voleva continuare il racconto doveva postare un work in progress e poi scrivere il suo pezzo, perciò io ho fatto così. Aspetto che quietrot e gli altri mi dicano se sono d'accordo.




Aspetto che quietrot e gli altri mi dicano se sono d'accordo.

..ma gli altri non DEVONO essere d'accordo...la prenotazione è chiaramente cronologica ( chi prima arriva...), quindi tu sei il 1° prenotato e Andreaviscrive il 2°...è tutto chairo, ades
so?
Torna in alto Andare in basso
mistery_17

mistery_17


Messaggi : 186
Data d'iscrizione : 22.01.12
Età : 29
Località : Torino

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 4:29 pm

Chiarissimo. Inizio a scrivere. Comunque ho cercato di eliminare il mio primo post in questa discussine, essendo superfluo, ma non ci sono riuscito. Credo che non sia permesso.
Torna in alto Andare in basso
marty96

marty96


Messaggi : 2713
Data d'iscrizione : 27.11.11
Età : 27

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 5:06 pm

Chiedo scusa ragazzi e Director, anche io avevo pensato di scrivere una parte del racconto. Forse sarebbe meglio se coloro che hanno intenzione di scrivere dicessero cosa stanno scrivendo, in modo che un'altra persona che vuole proseguire non scriva "la medesima cosa"
Torna in alto Andare in basso
andreaviscrive:)




Messaggi : 683
Data d'iscrizione : 28.11.11
Età : 29
Località : modugno

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 5:10 pm

marty96 ha scritto:
Chiedo scusa ragazzi e Director, anche io avevo pensato di scrivere una parte del racconto. Forse sarebbe meglio se coloro che hanno intenzione di scrivere dicessero cosa stanno scrivendo, in modo che un'altra persona che vuole proseguire non scriva "la medesima cosa"

Ma alla fine tutti parteciperemo alla stesura del racconto, il "problema" è prenotarsi.
Torna in alto Andare in basso
mistery_17

mistery_17


Messaggi : 186
Data d'iscrizione : 22.01.12
Età : 29
Località : Torino

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 5:16 pm

Vedrete che con le prenotazioni non vi sarà confusione. Per ora siamo prenotati io e andreaviscrive, e le prenotazioni sono chiuse. Verranno riaperte in seguito in fasce diverse di orario per dare a tutti la possibilità di partecipare. Ora però non postate più qui, questo topic è dedicato solo ai frammenti del racconto. Se avete dubbi o proposte scrivete nell'altro topic: https://scrivoanchio2012.forumattivo.it/t84p60-scrivoanch-e-noi-laboratorio-di-scrittura-collaborativa-in-rete#11658
Torna in alto Andare in basso
marty96

marty96


Messaggi : 2713
Data d'iscrizione : 27.11.11
Età : 27

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 5:18 pm

Si, ho capito,grazie
Anche io vorrei prenotarmi Smile Dovrei essere la terza, giusto?
Comunque prima di prenotarmi vorrei sapere se ci si può prenotare più di una volta
Torna in alto Andare in basso
mistery_17

mistery_17


Messaggi : 186
Data d'iscrizione : 22.01.12
Età : 29
Località : Torino

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 5:35 pm

Ok, ecco il mio scritto.

NOTA: Dopo di me può postare solo andreaviscrivo con il suo scritto: ha tempo fino alle 23:00 per farlo (o fino alle 24:00, se la Direzione accetterà gli altri orari). Se volete commentare o criticare fatelo nell'altro topic.

marty96, come puoi leggere dall'altro mio post, per ora le prenotazioni sono chiuse. Penso che sarebbe giusto riaprirle in un'altra fascia oraria per dare la possibilità a chi non si connette a quest'ora di partecipare. Quanto alle prenotazioni, rileggi le regole postate da Feldia: non puoi prenotarti due volte di seguito, e per inserire il secondo scritto dovrai avere il permesso dela Direzione.

Le notti consumate dalle fiamme della passione, le giornate spese al suo fianco, e tutte le lacrime che abbiamo versato insieme, e il suono delle nostre risate che si sovrappongono... tutto si condensa e si concentra nella mia mente: ogni istante emerge per un attimo, impalpabile e perfetto, dall'oceano di profumi e visioni, per poi inabissarsi nuovamente nelle tenebre della coscienza.
Un oceano di ricordi, e ancora non mi basta. Non mi basterà mai.
Fu qui, su questa stessa scogliera, che le chiesi di sposarmi. Non scorderò mai quel momento. Io ero inginocchiato di fronte a lei, tremante: i suoi occhi si inumidirono. Mi guardò con un misto di tenerezza e dolore, disse: «Sei un folle se ti sei innamorato di me.»
Perchè Arianna aveva un segreto. Terribile ed immenso.
Ma io ho scelto la via più facile, la via dei codardi. L'ho sposata lo stesso, e non le ho mai chiesto nulla. Dentro di me sapevo che un giorno quella verità nascosta si sarebbe scagliata contro il nostro amore; ma ho preferito chiudere gli occhi, e illudermi che tutto fosse perfetto.
Tre giorni fa Arianna è scomparsa nel nulla. Non un addio, non una spiegazione. Altri al posto mio si sarebbero adirati: ma senza di lei io sono solo uno spettro.
Ora è giunto il momento di affrontare la verità: niente più segreti, niente più menzogne. Dovrò ripartire da qui, dal luogo in cui tutto è cominciato, se voglio comprendere il suo tormento.
E forse così potrò ritrovarla. ( Mistery_17)
Torna in alto Andare in basso
andreaviscrive:)




Messaggi : 683
Data d'iscrizione : 28.11.11
Età : 29
Località : modugno

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMar Gen 31, 2012 7:11 pm

Forse vent’anni fa commisi un errore quando le chiesi di sposarci. Del resto, la conoscevo non da molto tempo e non potevo avere la matematica sicurezza che lei non celasse una personalità nascosta ma amore e sicurezza, o amore e matematica non sono binomi accettabili. Ma so per certo che la amavo in quel momento come la amo ancora adesso. Inoltre ho avuto venti anni di tempo per conoscerla ma, evidentemente, non l’ho conosciuta del tutto.
In effetti sono tornato qui seguendo soltanto l’intuito, l’istinto, che mi dice questo: tua sorella è morta in circostanze misteriose per te.
Ma non per Arianna.
Perché è vero che quella era vent’anni fa un piccolo villaggio di pescatori e lo è ancora, ma in quel paese siciliano c’erano personaggi molto strani.
Come sono arrivato in quel paesino, sono andato al porticciolo, perché lì, quella brutta sera, era stato trovato il corpo senza vita di Sara, mia sorella. Come mi sono avvicinato alla banchisa, ho trovato un pescatore, molto anziano, pieno di rughe in volto e con gli occhi quasi chiusi, intento a sistemare le reti sulla barca. E questo pescatore mi ha riconosciuto.
“Umberto! Sei proprio tu, Umberto?” mi ha chiesto, come se stesse canzonando Giulietta.
E io conosco, questo pescatore.
“Salve, signor Ciro” gli ho risposto.
“Dopo tanto tempo sei tornato”.
“Già. Per il bel vento” gli ho mentito.
“Tu vieni dalle montagne. Dubito che tu sia qui per il vento…”
( Andreaviscrive)

spunti per chi viene dopo di noi: Arianna centra davvero qualcosa con la morte della sorella di Umberto?(nome cambiabile, ovviamente)
chi è questo Ciro? E perchè quella frase finale?
Chi sono questi "strani personaggi" di cui parla Umberto?
Torna in alto Andare in basso
quietriot

quietriot


Messaggi : 1470
Data d'iscrizione : 17.11.11
Età : 29
Località : Phort Láirge [in realtà Bari!]

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMer Feb 01, 2012 6:16 pm

questo è che sto scrivendo è l'ultimo OT del topic! d'ora in poi per dare più ordine postare SOLO gli scritti...

Torna in alto Andare in basso
Director

Director


Messaggi : 68
Data d'iscrizione : 28.09.11

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMer Feb 01, 2012 8:06 pm

Benissimo ragazzi, sarebbe preferibile, però, che il lavoro completo in progress venisse pubblicato nel 1° post di questo topic ( in rosso e con la firma in rosso/grassetto)...quetriot e Mistery_17, ci pensate voi, vero?

Il Director
Torna in alto Andare in basso
mistery_17

mistery_17


Messaggi : 186
Data d'iscrizione : 22.01.12
Età : 29
Località : Torino

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMer Feb 01, 2012 8:31 pm

Director ha scritto:
Benissimo ragazzi, sarebbe preferibile, però, che il lavoro completo in progress venisse pubblicato nel 1° post di questo topic ( in rosso e con la firma in rosso/grassetto)...quetriot e Mistery_17, ci pensate voi, vero?

Il Director

Lo farei, ma il primo post del topic è di Feldia, e io non posso modificarlo.
Torna in alto Andare in basso
Feldia

Feldia


Messaggi : 636
Data d'iscrizione : 28.09.11
Età : 39
Località : Il mondo. Prossima destinazione: l'universo!

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyMer Feb 01, 2012 8:36 pm

mistery_17 ha scritto:
Director ha scritto:
Benissimo ragazzi, sarebbe preferibile, però, che il lavoro completo in progress venisse pubblicato nel 1° post di questo topic ( in rosso e con la firma in rosso/grassetto)...quetriot e Mistery_17, ci pensate voi, vero?

Il Director

Lo farei, ma il primo post del topic è di Feldia, e io non posso modificarlo.

siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! E' tutto mioooooooooooooooooooooooooooooooooo! Mistery, lo modifico domani nel primo pomeriggio, prima che parta il secondo turno di scrittura Wink (ed ecco che il Guru e la tutor mandano il topic OT - dovevo crederci alla legge del contrappasso...)
Torna in alto Andare in basso
Maria Antonietta

Maria Antonietta


Messaggi : 203
Data d'iscrizione : 06.01.12
Età : 28
Località : Putignano

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyGio Feb 02, 2012 2:39 pm

Quindi lo scritto lo devo pubblicare in rosso e la firma rosso/grassetto?
Torna in alto Andare in basso
quietriot

quietriot


Messaggi : 1470
Data d'iscrizione : 17.11.11
Età : 29
Località : Phort Láirge [in realtà Bari!]

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyGio Feb 02, 2012 2:41 pm

Maria Antonietta ha scritto:
Quindi lo scritto lo devo pubblicare in rosso e la firma rosso/grassetto?
sì l'ha detto il guru, e sono stati modificati i precedenti post...per favore per le domande rivolgersi sempre all'altro topic
Torna in alto Andare in basso
Maria Antonietta

Maria Antonietta


Messaggi : 203
Data d'iscrizione : 06.01.12
Età : 28
Località : Putignano

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyGio Feb 02, 2012 2:44 pm

“Okay, sono qui per il mare”
“Come puoi mentire a tuo zio così spudoratamente e credere che io non me ne accorga? Tu sei qui per loro, perché ti mancano. Ma sai una cosa? Mancano anche a me.”
Non ero mai stato bravo a mentire, soprattutto alla mia famiglia, anche se lui, uomo di mare, non aveva mai passato tanto tempo con me.
“Ultimamente” ripresi, “non so più cosa provare nei confronti di questa immensa distesa d’acqua. Spero sempre che, tornando qui, il mare mi restituisca la gioia dei momenti trascorsi con Sara, prima che mi trasferissi in montagna e lei venisse a vivere qui con te, prima che lei decidesse di abbandonarsi all’oblio degli abissi. Spero inutilmente di rivedere anche solo un sorriso sulle sue labbra che ricordo vive e colorite. Però il pensiero di mia sorella mi turba meno di quello di mia moglie, che invece mi attanaglia lo stomaco e il cuore. Chissà perché!”
“Probabilmente perché sai che lei è fuggita a causa di Sara e speri sempre di ritrovarla”
“E tu come puoi sapere questo?”
(Maria Antonietta)


Ultima modifica di Maria Antonietta il Gio Feb 02, 2012 9:06 pm - modificato 2 volte.
Torna in alto Andare in basso
Giada

Giada


Messaggi : 115
Data d'iscrizione : 14.12.11
Età : 29
Località : Boville Ernica (Fr)

IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO EmptyGio Feb 02, 2012 4:14 pm

"Ho tirato a indovinare. Ti si legge in faccia che c'è qualcosa che ti tormenta, che non è la semplice mancanza di Arianna, ma anche curiosità per ciò che ancora non comprendi di tutta questa storia"
"Hai ragione zio, nonostante l'amore certe volte penso di voler venire inghiottito anch'io dal mare per scoprire cosa ha provato Sara nel cercare la morte. Sono solo e quando si è in solitudine si pensa spesso al passato."
"Ti capisco. Nessuno intende la solitudine meglio della gente di mare. Quando mi hai telefonato, pochi giorni fa, per chiedermi se Arianna fosse venuta da me, mi sono molto dispiaciuto, tuttavia devo ammettere che mi fa piacere rivederti dopo tutto questo tempo."
"Grazie zio, ora ti saluto. Resterò per un po'."
"Ciao Umberto, ci si vede."
Il mare è sempre uguale, torna sempre in sé dopo le mareggiate e ora che lo osservo da vicino, passeggiando sulla spiaggia, mi ricordo di essere molto simile a lui.
Per questo sono fuggito dal mare dopo aver sposato Arianna. Per evitare di esser influenzato nell'animo dal cambiamento delle sue maree e dalle sue mareggiate.

(Giada)


Ultima modifica di Giada il Gio Feb 02, 2012 7:30 pm - modificato 4 volte.
Torna in alto Andare in basso
Contenuto sponsorizzato





IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty
MessaggioTitolo: Re: IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO   IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO Empty

Torna in alto Andare in basso
 
IL LAVORO IN RETE: DALL'INCIPIT DEL GURU AD UN PRODOTTO COLLABORATIVO
Torna in alto 
Pagina 1 di 4Vai alla pagina : 1, 2, 3, 4  Successivo
 Argomenti simili
-
» IL LAVORO IN RETE: LE PRENOTAZIONI PER SCRIVERE
» IL LAVORO IN RETE: LE REGOLE E LA DISCUSSIONE SUI POST
» I link nella rete
» Lavoro da valutare
» I tutor regionali a lavoro

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Scrivoanchio 2012 - Il Forum :: IL CONCORSO :: Scrivoanchio Creativamente-
Vai verso: