La scrittura creativa tra racconto, poesia e multimedialità

Immagino la tua agitazione, Francesca! La voce registrata è sempre un bel problema...

Palma,non mi sono scritta.. Mi piacerebbe,ma non ho tempo! xD Comunque anch'io credo che il miglior interprete di un brano sia il suo autore

Quante osservazioni interessanti! Decisamente interessanti! Parlate di competenze nella recitazione (capacità di recitare, di avere una buona voce, ecc.) ed è cosa, a mio parere, pregevole perché vi dà la misura dei vostri miglioramenti potenziali. E proprio in quanto competenze possono essere formate, arricchite, potenziate. Siete d'accordo? Se si, il punto è come farlo! Che ne pensate?

Mi sembra che fra di voi ci sia un filone di pensiero forte: i brani scritti possono essere interpretati rispetto al loro senso originale soltanto dagli autori. Gli altri cosa ne pensano? D'accordo? In disaccordo?

feldia

Feldia ha scritto:

Quante osservazioni interessanti! Decisamente interessanti! Parlate di competenze nella recitazione (capacità di recitare, di avere una buona voce, ecc.) ed è cosa, a mio parere, pregevole perché vi dà la misura dei vostri miglioramenti potenziali. E proprio in quanto competenze possono essere formate, arricchite, potenziate. Siete d'accordo? Se si, il punto è come farlo! Che ne pensate?

Mi sembra che fra di voi ci sia un filone di pensiero forte: i brani scritti possono essere interpretati rispetto al loro senso originale soltanto dagli autori. Gli altri cosa ne pensano? D'accordo? In disaccordo?

feldia

Sì, anch'io penso che la recitazione sia un buon metodo per superare la timidezza, ti dà una carica in più per affrontare le cose... migliori tantissimo, secondo me.
Per quanto riguarda l'interpretazione di un racconto, io credo fermamente che l'unica persona in grado di saper fare una trama adeguata è l'autore originale... perchè come ha detto Sara, ogni persona può dare un significato diverso al racconto.

Ovviamente l'autore sarebbe in grado di recitare il suo scritto fornendo la sua interpretazione originale!! Solo lui sa quali emozioni entrano in gioco con determinate parole o frasi.. e solo lui saprebbe comunicarle..

Che dire...sono totalmente d'accordo con ciò che hanno detto Titty e Palma...l'autore riesce a trasmettere le emozioni proprio come le ha provate scrivendo il racconto...

Gli altri cosa ne pensano?

Io credo anche che, così come facciamo noi nel topic creato per le dediche, è anche bello rendere le proprie parole a qualcun altro per ascoltarne l'interpretazione, per dare ad esse nuovi sensi che altrimenti non avrebbero, per arricchirle -rendendole diverse- attraverso la voce altrui. Che ne pensate?

Feldia,hai ragione! Per esempio,quando la lettrice lesse una parte del mio racconto,trovai interessante la sua interpretazione.. Mi ha dato l'idea della diversità in cui tutti noi percepiamo le emozioni è un modo per far vivere i personaggi,non una volta,ma tante quante sono i lettori

direi che è verissimo...è vero che, facendo leggere ad altri il prorpio racconto si notano sfumature totalmente nascoste ai nostri occhi. Per esempio l'attrice cha ha il mio racconto ho notato delle sfumature drammatiche che altrimenti non avrei notato...

Si concordo con quello che dite ma....proprio perchè un'altra persona dà sicuramente un'impronta diversa al tuo racconto o alla tua poesia, che non coincide con la tua interpretazione e con ciò che tu volevi arrivasse agli altri, non sono propro felicissima quando altri leggono ciò che scrivo...

altri voci sull'argomento? cosa ne pensano gli altri? sarebbe bello ascoltare le posizioni di tutti per costruire un prisma ricco di idee diverse sull'argomento. La preziosità sta nella diversità...

MissTittyLuna ha scritto:

Si concordo con quello che dite ma....proprio perchè un'altra persona dà sicuramente un'impronta diversa al tuo racconto o alla tua poesia, che non coincide con la tua interpretazione e con ciò che tu volevi arrivasse agli altri, non sono propro felicissima quando altri leggono ciò che scrivo...

Concordo, fa un effetto strano sentire qualcun altro leggere il tuo racconto...
E poi, come avevi già detto, solo l'autore può comunicare a pieno con la lettura ciò che vuole comunicare, qualcun altro non ci riuscirebbe così bene! Almeno, questo è il mio pensiero u_u

Io farei leggere ciò che scrivo al maggior numero di persone possibili, perché trovo che attraverso le tante interpretazione date dalla lettura ad alta voce, si possano vedere nuove e migliori sfumature che prima non potevano essermi chiare, e quindi ciò potrebbe essermi di grande aiuto anche per migliorare la mia stessa composizione (spessissimo rivelano, infatti, errori riguardanti l'intreccio della storia)... Chi l'ha detto che l'interpretazione migliore dev'essere per forza quella data dall'autore?

Feldia ha scritto:

altri voci sull'argomento? cosa ne pensano gli altri? sarebbe bello ascoltare le posizioni di tutti per costruire un prisma ricco di idee diverse sull'argomento. La preziosità sta nella diversità...

concordo feldia e inviterei soprattutto i nuovi arrivati ad unirsi a questa discussione, per conoscere il loro punto di vista

mtmd ha scritto:

Io farei leggere ciò che scrivo al maggior numero di persone possibili, perché trovo che attraverso le tante interpretazione date dalla lettura ad alta voce, si possano vedere nuove e migliori sfumature che prima non potevano essermi chiare, e quindi ciò potrebbe essermi di grande aiuto anche per migliorare la mia stessa composizione (spessissimo rivelano, infatti, errori riguardanti l'intreccio della storia)... Chi l'ha detto che l'interpretazione migliore dev'essere per forza quella data dall'autore?

si ma spesso troppi pareri sovrapposti creano solo tanta confusione nella mente dell'autore. Magari a qualcuno è piaciuto il tuo stile, mentre altri ti hanno definito pesante e monotono...e tu a chi devi dare retta?
O peggio ancora.. ipotesi:

A crea un personaggio che per lui ha una sfaccettatura alquanto positiva
B leggendo, ritiene che quel personaggio, invece, abbia un'indole negativa.
A si trova totalmente spiazzato!

Quindi io penso che ricercare dei pareri sia positivo, ma non essenziale, perchè tra scrittore-romanzo si crea un legame affettivo che non sempre è pronto a essere intaccato da persone che, magari, dicono cose tanto per parlare.

Si...e poi quella dell'autore io non la definirei interpretazione perchè pensandoci l'autore scrive una storia.. sono solo gli altri che la possono interpretare...ma talvolta queste interpretazioni non coincidono con il messaggio base dell'autore...

Avete perfettamente ragione tutti quanti... però, pensandoci meglio, è anche bello saper osservare con gli occhi degli altri l'interpretazione che fanno sul tuo lavoro.
Io, da una parte, sarei curiosa di ascoltare la loro "morale"... però potrei anche rimanerci delusa perchè, alcune volte, il messaggio che io ho cercato di inviare, loro non lo colgono.

Feldia ha scritto:

Mi sembra che fra di voi ci sia un filone di pensiero forte: i brani scritti possono essere interpretati rispetto al loro senso originale soltanto dagli autori. Gli altri cosa ne pensano? D'accordo? In disaccordo?

feldia

Secondo me, se viene data la possibilità di partecipare con una sola interpretazione, la cosa migliore è ovviamente sfruttarla al meglio. E per me, sfruttarla al meglio, significherebbe renderla il più possibile vicina a come io stessa concepisco ciò che ho scritto nella mia mente. Affidarne l'interpretazione a qualcuno significherebbe doversi accontentare e/o stressare l'altro al massimo affinchè la cosa sia soddisfacente -e non è detto che lo sia- Credo che la cosa migliore sia provarci da soli, anche se questo non significa che il risultato ci soddisfi pienamente. In realtà se partecipassi credo che non prenderei in considerazione l'audiolibro, perchè, a mio parere, trasformerebbe l'aspetto base del racconto/poesia. Questo non vuol dire che non ci si possa cimentare comunque

Credo che dal vostro discorso emerga una questione più generale: per chi e per cosa si scrive?

Si aprano le danze...

Feldia ha scritto:

Credo che dal vostro discorso emerga una questione più generale: per chi e per cosa si scrive?

Si aprano le danze...

Io scrivo, più che altro, per me stessa... ma non solo.
Scrivo anche per mandare agli altri un messaggio che può essere un insegnamento oppure un libero sfogo personale.

Non scrivo per nessuno, nè per me nè, tantomeno, per il fantomatico Chi. Sarebbe tutto più semplice se non scrivessi e questo è quanto.

Scrivo per me. Perchè ne sento il bisogno.

scrivo....beh....ok ci devo riflettere.............................................................................Scrivo per me stessa, prima di tutto perchè lo scrivere per me è terapeutico. Il racconto dell'anno scorso è nato da un momento di nostalgia che stavo passando. Scrivo per raccontarmi, per liberarmi...ma oviamente quello che scrivo deve anche piacere,,,,perchè altrimenti se non è diretto ad altri rimane un pò come un diario, non pensate? con riflessioni personali ma che rimangono nel privato....
Quando si scrive inevitabilmente si vuole portare all'attenzione di tutti un determinato sentimento o punto di vista!

_Giuci_ ha scritto:

mtmd ha scritto:

Io farei leggere ciò che scrivo al maggior numero di persone possibili, perché trovo che attraverso le tante interpretazione date dalla lettura ad alta voce, si possano vedere nuove e migliori sfumature che prima non potevano essermi chiare, e quindi ciò potrebbe essermi di grande aiuto anche per migliorare la mia stessa composizione (spessissimo rivelano, infatti, errori riguardanti l'intreccio della storia)... Chi l'ha detto che l'interpretazione migliore dev'essere per forza quella data dall'autore?

si ma spesso troppi pareri sovrapposti creano solo tanta confusione nella mente dell'autore. Magari a qualcuno è piaciuto il tuo stile, mentre altri ti hanno definito pesante e monotono...e tu a chi devi dare retta?
O peggio ancora.. ipotesi:

A crea un personaggio che per lui ha una sfaccettatura alquanto positiva
B leggendo, ritiene che quel personaggio, invece, abbia un'indole negativa.
A si trova totalmente spiazzato!

Quindi io penso che ricercare dei pareri sia positivo, ma non essenziale, perchè tra scrittore-romanzo si crea un legame affettivo che non sempre è pronto a essere intaccato da persone che, magari, dicono cose tanto per parlare.

Mi sembra ovvio che l'autore non debba farsi influenzare, e ciò è ben diverso dal sentire un'opinione, che potrebbe essere anche ascoltare l'interpreatazione di qualcuno diverso dall'autore; partire con il presupposto di non ascoltare nemmeno una possibile diversa interpretazione del testo, è un pregiudizio che potrebbe solamente danneggiare testo e autore.
Tocca, però, allo scrittore gestire ciò che ha raccolto, sapendo individuare anche chi apre la bocca solo per dar fiato.
Poi, si sa, ognuno fa ciò che vuole, homo faber suae quisque fortunae...

Le vostre interessanti battute mi hanno stimolato una caterva di domande.

Aspetterò di proporvele perché sono curiosissima di conoscere cosa ne pensano tutti gli altri... per chi o cosa si scrive-scrivete?