La scrittura creativa tra racconto, poesia e multimedialità

ovviamente non si deve essere obbligati a scrivere ogni giorno! partendo dal presupposto che la scrittura è amore non ci si deve forzare ad amare così come non ci si deve costringere a scrivere se non c'è voglia o ispirazione...la costanza è un altro discorso xD io adoro scrivere ma sono davvero molto incostante!! ^^" butto le idee sulla carta come mi vengono in mente,così,poi le riprendo,le aggiusto,le modello...ma con molta calma,non voglio avere nessuna fretta nello scrivere(o nel disegnare) altrimenti mi sento forzata e le cose non escono bene...e qui torniamo al punto di partenza xD

Ho un problema. Ho il blocco dello scrittore non è che non so cosa scrivere non so proprio il tema da trattare che bols... :s

Diciamo che io ho fatto varie ''prove'' per quanto riguarda il diario: ne ho avuti due, ma uno l'ho abbandonato quasi subito e l'altro l'ho tenuto per soli due anni XD diciamo che mi pesava scrivere giorno dopo giorno quello che facevo, anche perchè penso che i ricordi più belli debbano essere solo nostri, invece, se li mettiamo nero su bianco, è come se in quelache modo questi ricordi o segreti venissero messi a nudo, come se non fossero più accessibili solo a noi, ma a chiunque. Per quanto riguarda il blokko dello scrittore, so cosa vuol dire averlo, ed è esasperante. posso solo dire che, quando non si sa che scrivere, è meglio non sforzarsi di farlo perchè altrimenti la scrittura diventerebbe un obbligo e non un piacere. Per avere l'idea devi solo vedere in modo di verso la realtà che ti circonda, facendo osservazioni, riflessioni ecc ma anche sentendo musica, guardando immagini ... insomma trovare un'attività che possa rilassarti e liberare al tempo stesso il tuo estro creativo e, quando ti senti pronta, inizi a scrivere. io di solito non pianifico niente delle mie storie perchè mi diverto a vedere come finiscono: parto da un'idea di base e poi man mano che mi vengono le idee le riporto sulla carta e mi diverto a vedere quale piega prende la storia. se invece pianifico cosa scrivere, non mi diverto più perchè non c'è il gusto di scoprire il nuovo, non so se mi spiego XD anche se, è ovvio, poi devo leggere e rileggere, modificare, tagliare ecc il racconto prima di poterlo definire 'completo'. non so se mi sono spiegata bene XD perchè io penso che la scrittura debba divertire e conquistare non solo il lettore ma anche chi scrive. perciò dovresti rilassarti e scrivere i tuoi pensieri, le tue riflessioni e i tuoi personaggi così come ti vengono nella mente e divertirti. e poi, ovviamente, fare tutto un lavoro di correzione del testo XD

MetalGirl ha scritto:

Ho un problema. Ho il blocco dello scrittore non è che non so cosa scrivere non so proprio il tema da trattare che bols... :s

Capita anche a me ma è normale!! Vedrai che le idee arriveranno!

ogni volta che leggo la parola DIARIO ho un moto di stizza..mi ha sempre affascinato averne uno. Credo che sia fondamentale per ognuno vedersi crescere. Non solo dalle foto. Ma dai pensieri. So per certo che due anni fa non avevo gli stessi pensieri che ho oggi, ma mi dispiace tanto non sapere quali siano. Sia chiaro, c'ho provato tante volte, ma i tentativi sono falliti miseramente, purtroppo. Però, dai, un proposito per il 2012: comprare un ispirante diario e...scrivere, scrivere, scrivere. Magari all'interno metterò una sezione dove incollare tutti i foglietti, post-it e quant'altro di quest'anno (almeno) .

Serena ( ha scritto:

Rosa Blu ha scritto:

Credo che ci voglia anche una bella faccia tosta per consegnare un tema di italiano con delle abbreviazioni O.O Comunque voglio porvi una domanda che non centra con questo argomento: avete un diario personale? Sono proprio curiosa di conoscere la vostra opinione in merito,perché io trovo che sia bellissimo averne uno.. Certo,non intendo quei diarietti sciocchi da adolescenti che sono nel tragico centro della tempesta ormonale! Quando parlo di diario penso a un semplice quaderno dove scrivo giorno per giorno la mia opinione riguardo a problematiche che mi sono state messe davanti durante la giornata,racconto i miei stati d'animo,i miei desideri,le mie considerazioni su tutto ciò che imparo dalla vita. Mi piace vedere le pagine immacolate colorarsi di me,crescere di volume come una spugna che assorbe tutte le mie emozioni. Mi sembra di sintetizzare la mia anima e di poterla stringere tra le mani. Il problema è che sono incostante nello scrivere o semplicemente che non ho tempo,e così finisco per abbandonare il mio quadernetto dopo una settimana o due.. Ora magari scrivo la domanda staccata dal resto del testo,per chi non vuole leggersi tutto questo papiro xD

Avete un diario o ne avete mai cominciato uno? E cosa ne pensate?

Sicuramente il diario è un modo per conservare nel tempo le sensazioni e gli avvenimenti che, se non fossero messi nero su bianco, sarebbero stati cancellati dagli anni e se non tutti, almeno in parte. Io reputo il diario una forma d'arte che però non potrà mai essere completata perchè credo che nessuno di noi sarebbe in grado di scrivere ogni giorno e per tutta la vita, causa i mille impegni.
Io ho provato, alle medie, a scrivere un diario di gruppo con alcune mie amiche, ma l' "impresa" è risultata fallimentare XD e anche quando ho tentato di scrivere da sola, dopo due giorni, ho smesso perchè, tra una cosa e l'altra, me ne sono dimenticata!! XD

Beh, ho provato a scrivere un diario quando ero in quinta elementare, risultato: è divenuto il libro di storie che i miei genitori leggevano quando io non c'ero!
Ho rinunciato!
Però, quando viaggio, porto sempre con me un quadernino (di solito nuovo di volta in volta ) nel quale scrivo le mie impressioni quotidiane...tuttavia, a volte, non riesco a farlo: preferisco tenere quei pensieri per me...chiunque potrebbe leggerli e mi darebbe fin troppo fastidio! Non c'è nulla di prosaico, non avrei nulla per cui avere vergogna...però è così...temo che chiunque possa prendere quel diario ed usarlo come libro di racconti, ignorando che qualcuno voglia che si rispetti la propria privacy!

D'altro canto, per esempio, mi piacerebbe tantissimo poter collezionare i pensieri e rileggerli a distanza di qualche anno! Ma, per esempio, già ricordo a malapena i pensieri che avevo in Luglio, a New York...li ricordo guardando le foto, ma non propriamente!
In conclusione...anche a me piacerebbe avere il DIARIO come pretesto per il 2012!

Ciao a tutti:)
Edwin Howard, ahahahaha, o cielo, i tuoi genitori, spettacolari! Confesso che al tuo posto io li avrei uccisi!
Anche io ho tenuto un diario a tempo debito, per annotare i pensieri, le emozioni e la quotidianità, eppure non ero costante, mi ritrovavo a scrivere durante le lezioni su carta straccia un'infinità di pensieri per poi rientrare a casa e non aver più nulla da scrivere o forse, semplicemente di non aver voglia di scriverci su. Così ho lasciato perdere e ho compreso quanto a me non servisse un diario, mi bastavano un paio di fogli da annotare a momenti senza costanza, non appena nascesse l'ispirazione. Fogli che sono tutti assieme in una carpetta;)
Mi è capitato di ritrovare alcuni quaderni dove scrivevo tempo fa, mi ha sorpreso rileggere quei sentimenti, quella rabbia e quella confusione; erano talmente comici rapportati al mio nuovo metodo di scrittura. Ho bruciato tutto. Forse avrò sbagliato, ma sapevo già chi ero, non servivano tracce di quel passato così terribilmente teatrale. Ora ho nuove storie e vite da raccontare e probabilmente, fra dieci anni mi ritroverò a bruciarli. E mi fa sorridere questo pensiero.

Lasciatemi solo dire che è bello poter comunicare con persone che parlano "la mia lingua" e che condividono la passione per la scrittura...dalle mie parti non se ne trovano...

scusatemi, potreste dirmi per favore come caricare una mia foto?

Secondo me Feldia ha ragione:è bello avere un diario che raccolga solo le nostre esperienze più forti.. Non che io rinneghi uno dei miei motti:vivi ogni giorno come fosse l'ultimo.. però.. Se esistono dei giorni speciali,indimenticabili nel bene o nel male,significa che non tutte le giornate possano essere sempre estreme ed esaltanti. Purtroppo a volte non abbiamo tempo,siamo troppo impegnati per scrivere:siamo troppo presi dalla vita,sicché ci scordiamo di vivere ciò che conta. A volte diventa esasperante dover scrivere giorno per giorno ciò che ci accade,non solo perché magari non siamo ispirati,ma anche perché ci rendiamo conto dell'eventuale banalità di alcune giornate. In effetti riportare le nostre emozioni solo quando ci va è anche più interessante,poiché permette un confronto diretto tra uno stato d'animo e l'altro. Un giorno odiamo tutti,vorremmo far scomparire il mondo,prendere la prima persona che ci capita davanti e riversare su di lei tutta la nostra collera.. Un giorno ci sentiamo deboli,avremmo bisogno di conforto,vorremmo risolvere problemi che ci attanagliano la mente.. E poi ecco,a solo due pagine di distanza,il sole sorge di nuovo. Questa è la vita,ed è bello avere la sensazione di conservarla scritta in un quaderno.

VerdyB96 ha scritto:

Lasciatemi solo dire che è bello poter comunicare con persone che parlano "la mia lingua" e che condividono la passione per la scrittura...dalle mie parti non se ne trovano...

Non posso non concordare! Ecco, è questo quello che sento.
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@GiorgiaSan314, ahahahahaha! E' brutto, sì, trovarsi i genitori che scovano il tuo diario che, per giunta, era ben nascosto (o meglio io credevo lo fosse) nell'armadio in cui allora tenevo i libri ed in cui, praticamente, coloro non mettevano mai le mani! xD
Beh, secondo me hai ragione! Ho bisogno di fogli, non di diari! Pensa che durante i miei viaggi di quest'anno ho accumulato una cartellONA in cui c'è praticamente di tutto: dagli scontrini dei negozi, ai cartellini delle maglie, ai tovaglioli dei ristoranti e dei pubs, ai rametti e alle foglie degli alberi dei parchi, ai biglietti da visita, ai biglietti dei musei, ai cartoncini di Starbucks, alle buste di carta dei negozi, ai deplians e alle mappe e cartine! xD Sì, sono un collezionista di ricordi!

Pensa che durante i miei viaggi di quest'anno ho accumulato una cartellONA in cui c'è praticamente di tutto: dagli scontrini dei negozi, ai cartellini delle maglie, ai tovaglioli dei ristoranti e dei pubs, ai rametti e alle foglie degli alberi dei parchi, ai biglietti da visita, ai biglietti dei musei, ai cartoncini di Starbucks, alle buste di carta dei negozi, ai deplians e alle mappe e cartine! xD Sì, sono un collezionista di ricordi! [/quote]

Che meraviglia!! *.* Secondo me i ricordi sono tra le cose più preziose che abbiamo! Ci ricordano che la vita è stupenda e che vale sempre la pena di combattere,anche solo per ottenere un momento indimenticabile da cullare nel nostro cuore. è una cosa incredibile tenere celati certi ricordi nei cassettini della memori,anche per anni e poi ecco un profumo,una melodia,una frase,un fiore secco ritrovato in un quaderno.. e tutto torna! Quella realtà passata è di nuovo viv,pulsante,sconvolgente. La memori si ri-impossessa di te come se tutto accedesse di nuovo. La verità è che un ricordo vive in etero.

Rosa Blu ha scritto:

Edwin Howard ha scritto:

Pensa che durante i miei viaggi di quest'anno ho accumulato una cartellONA in cui c'è praticamente di tutto: dagli scontrini dei negozi, ai cartellini delle maglie, ai tovaglioli dei ristoranti e dei pubs, ai rametti e alle foglie degli alberi dei parchi, ai biglietti da visita, ai biglietti dei musei, ai cartoncini di Starbucks, alle buste di carta dei negozi, ai deplians e alle mappe e cartine! xD Sì, sono un collezionista di ricordi!

Che meraviglia!! *.* Secondo me i ricordi sono tra le cose più preziose che abbiamo! Ci ricordano che la vita è stupenda e che vale sempre la pena di combattere,anche solo per ottenere un momento indimenticabile da cullare nel nostro cuore. è una cosa incredibile tenere celati certi ricordi nei cassettini della memori,anche per anni e poi ecco un profumo,una melodia,una frase,un fiore secco ritrovato in un quaderno.. e tutto torna! Quella realtà passata è di nuovo viv,pulsante,sconvolgente. La memori si ri-impossessa di te come se tutto accedesse di nuovo. La verità è che un ricordo vive in etero.

Non potrei esser più d'accordo!

A volte, rileggendo quelle pagine bianche a righe nere dei miei vecchi diari, mi capita di sentirmi scombussolata e confusa, impaurita dalla velocità del tempo: tanti bei momenti trascorsi e svaniti come un alito di vento. Come già avete detto in precedenza, un ricordo dura in eterno, ma soltanto se noi vogliamo farlo durare ,o quando questo è troppo intenso per essere dimenticato... Personalmente trovo che sia la cosa più preziosa custodita gelosamente dalla nostra memoria e per nulla al mondo vi rinuncerei...

Io ho riscontrato all'interno del mio diario, il cambiamento della mia personalità e del mio essere, che coincideva con un progressivo sconvolgimento anche del mio stile di scrittura.
Questo mi ha fatto comprendere, che man mano che cresciamo, cambia la nostra percezione del mondo, che riflettendosi sul nostro modo di scrivere, ci fa evolvere; le mie poesie di un anno fa, erano totalmente diverse da quelle di quest'anno; questo sicuramente dipende anche dallo stato d'animo che conserviano dentro di noi ogni giorno, ma è sorprendente quanto la scrittura possa essere il puro riflesso di ciò che siamo.

Deneb D. ha scritto:

Io ho riscontrato [...], il cambiamento della mia personalità e del mio essere, che coincideva con un progressivo sconvolgimento anche del mio stile di scrittura. [...] sorprendente quanto la scrittura possa essere il puro riflesso di ciò che siamo.

Proprio così! Ho riletto alcuni strafalcioni sui quaderni di italiano delle medie...ma anche di solo qualche anno fa e...tutto era diverso!

Ragazzi, una domanda da proporvi: secondo voi lo stile di scrittura di uno scrittore può cambiare a causa del fatto che lo scrittore può essere influenzato dallo stile usato in un libro che sta leggendo nel periodo in cui sta scrivendo il suo racconto?

Deneb D. ha scritto:

Ragazzi, una domanda da proporvi: secondo voi lo stile di scrittura di uno scrittore può cambiare a causa del fatto che lo scrittore può essere influenzato dallo stile usato in un libro che sta leggendo nel periodo in cui sta scrivendo il suo racconto?

Secondo me, non troppo... Io credo di più alle influenze su lunga distanza, ossia dopo aver letto abbastanza libri, magari riconoscersi di più in una scrittura di uno o dell'altro..

Deneb D. ha scritto:

Ragazzi, una domanda da proporvi: secondo voi lo stile di scrittura di uno scrittore può cambiare a causa del fatto che lo scrittore può essere influenzato dallo stile usato in un libro che sta leggendo nel periodo in cui sta scrivendo il suo racconto?

Diciamo un po' sì e un po' no. Mi spiego.
Se leggo molte pagine di un romanzo scritto in modo particolare, quando avrò abbandonato la lettura, se mi metto subito a scrivere, probabilmente le mie parole saranno molto influenzate dallo stile di cui ho appena avuto esperienza... questo però è solo qualcosa di temporaneo, che rimane per poco tempo nella memoria a breve termine...
Infatti nella memoria a lungo termine risiedono tutti gli stili degli scrittori che ti hanno colpito e in quale modo lo hanno fatto... perciò quando, a digiuno di letture particolari, ti rimetterai a scrivere, le tue parole saranno solo del tuo stile particolare... e, di fatto, tu stessa non sei altro che la tua innata essenza con l'aggiunta di tutte le tue esperienze... perciò, di fatto, nelle tue parole ci saranno tracce degli stili deli scrittori che ti hanno colpito che ho detto prima.
In conclusione: il nuovo stile ti influenza notevolmente al momento, ma solo in minima parte quando la tua memoria, nel tempo, si stabilizza.

Deneb D. ha scritto:

Ragazzi, una domanda da proporvi: secondo voi lo stile di scrittura di uno scrittore può cambiare a causa del fatto che lo scrittore può essere influenzato dallo stile usato in un libro che sta leggendo nel periodo in cui sta scrivendo il suo racconto?

E' una cosa che purtroppo mi capita spessoxD quando leggo un libro con uno stile particolare che mi colpisce molto appena mi metto a scrivere inconsapevolmente faccio un po' il verso a quel romanzo! Per fortuna si tratta di una cosa momentanea, non mi è mai capitato che il mio stile fosse cambiato completamente dalla lettura di un libro^^

betsy* ha scritto:

Deneb D. ha scritto:

Ragazzi, una domanda da proporvi: secondo voi lo stile di scrittura di uno scrittore può cambiare a causa del fatto che lo scrittore può essere influenzato dallo stile usato in un libro che sta leggendo nel periodo in cui sta scrivendo il suo racconto?

Diciamo un po' sì e un po' no. Mi spiego.
Se leggo molte pagine di un romanzo scritto in modo particolare, quando avrò abbandonato la lettura, se mi metto subito a scrivere, probabilmente le mie parole saranno molto influenzate dallo stile di cui ho appena avuto esperienza... questo però è solo qualcosa di temporaneo, che rimane per poco tempo nella memoria a breve termine...
Infatti nella memoria a lungo termine risiedono tutti gli stili degli scrittori che ti hanno colpito e in quale modo lo hanno fatto... perciò quando, a digiuno di letture particolari, ti rimetterai a scrivere, le tue parole saranno solo del tuo stile particolare... e, di fatto, tu stessa non sei altro che la tua innata essenza con l'aggiunta di tutte le tue esperienze... perciò, di fatto, nelle tue parole ci saranno tracce degli stili deli scrittori che ti hanno colpito che ho detto prima.
In conclusione: il nuovo stile ti influenza notevolmente al momento, ma solo in minima parte quando la tua memoria, nel tempo, si stabilizza.

Pienamente d'accordo!

Deneb D. ha scritto:

Ragazzi, una domanda da proporvi: secondo voi lo stile di scrittura di uno scrittore può cambiare a causa del fatto che lo scrittore può essere influenzato dallo stile usato in un libro che sta leggendo nel periodo in cui sta scrivendo il suo racconto?

Beh, sì, soprattutto se quello stile ti ha colpito. A me capita spesso, ma si tratta di una cosa momentanea, come già hanno detto gli altri. Non è una cosa fatta intenzionalmente, anzi, io non me ne rendo neppure conto...solo rileggendolo dopo un po' di tempo, quando "la memoria si stabilizza" come ha già spiegato betsy*., mi accorgo di aver usato uno stile molto simile a quello del libro che avevo da poco finito di leggere.

betsy* ha scritto:

Deneb D. ha scritto:

Ragazzi, una domanda da proporvi: secondo voi lo stile di scrittura di uno scrittore può cambiare a causa del fatto che lo scrittore può essere influenzato dallo stile usato in un libro che sta leggendo nel periodo in cui sta scrivendo il suo racconto?

Diciamo un po' sì e un po' no. Mi spiego.
Se leggo molte pagine di un romanzo scritto in modo particolare, quando avrò abbandonato la lettura, se mi metto subito a scrivere, probabilmente le mie parole saranno molto influenzate dallo stile di cui ho appena avuto esperienza... questo però è solo qualcosa di temporaneo, che rimane per poco tempo nella memoria a breve termine...
Infatti nella memoria a lungo termine risiedono tutti gli stili degli scrittori che ti hanno colpito e in quale modo lo hanno fatto... perciò quando, a digiuno di letture particolari, ti rimetterai a scrivere, le tue parole saranno solo del tuo stile particolare... e, di fatto, tu stessa non sei altro che la tua innata essenza con l'aggiunta di tutte le tue esperienze... perciò, di fatto, nelle tue parole ci saranno tracce degli stili deli scrittori che ti hanno colpito che ho detto prima.
In conclusione: il nuovo stile ti influenza notevolmente al momento, ma solo in minima parte quando la tua memoria, nel tempo, si stabilizza.

Ecco, hai espresso meglio il mio parere!

Deneb D. ha scritto:

Ragazzi, una domanda da proporvi: secondo voi lo stile di scrittura di uno scrittore può cambiare a causa del fatto che lo scrittore può essere influenzato dallo stile usato in un libro che sta leggendo nel periodo in cui sta scrivendo il suo racconto?

Bella domanda ma onestamente non credo.
io ritengo che ognuno metta nel suo racconto una parte di quello che è, di quello che sente. E l'essere di uno scrittore si manifesta nel suo stile. Per questo lo stile di uno scrittore può cambiare solo in base alle proprie esperienze personali che modificano in meglio o in peggio il suo essere. E' un concetto che stiamo studiando a scuola approfondendo Dante.
Questo però non vuol dire che uno scrittore non possa decidere di scrivere usando uno stile diverso dal proprio. Ma a mio dire risulterebbe poco naturale.

Durante l'estate ho letto due libri di Ken Follet. Lui usa un linguaggio molto piano e semplice ma articola molto la narrazione a livello di intreccio delle vicende e si sofferma spesso sulle descrizioni; iniziai a scrivere un racconto subito dopo aver finito la lettura completa dei testi, e quando lo terminai e lo feci leggere, mi dissero che non era mio, nonostante lo avessi scritto initeramente io. L'ho letto qualche settimana fa e mi sono resa conto che effettivamente avevo totalemente cambiato il mio stile! E pensare che tempo fa non me ne ero neanche accorta! Il racconto che avevo scritto era sterile, privo di sfumature emozionali o figure retoriche, dallo stile semplice e lontano dal mio scrivere poeticamente.
Da quel giorno, ho imparato la lezione e tendo a non farmi più infuenzare da altri autori, tranne che dai migliori, come Pirandello, Moravia e altri.