Martedì 17 luglio. Responsabili: Dealbera Sara, Valentini Beatrice, Vitiello Alessio, Raschitelli Emanuele

A voi la responsabilità di andare a caccia di info rispetto agli eventi del martedì. Chi sono i personaggi coinvolti? Da dove vengono? Cosa fanno? Come possono contribuire al vostro percorso di giovani scrittori? E... tutte le altre domande che vi vengono in mente!

Okay, mettiamoci subito al lavoro...
Ricordo a voialtri, prima, qual è il programma della giornata di martedì 17 luglio:

Citazione :

Il 17 luglio si prosegue nella suggestiva Masseria Iazzo Scagno (Martina Franca) con la tematica giornaliera “La scrittura creativa… sociale”, condotta da Anna Paola Lacatena, sociologa autrice del libro “Con i tuoi occhi. Donne, tossicodipendenza e violenza sessuale” e Silvana Calaprice ( “Si può rie-ducare in carcere”, Laterza), professore ordinario in sociologia presso l’Università degli Studi di Bari. In serata, nella piazza del castello di Conversano, il laboratorio “La scrittura come segno grafico tra illustrazione, pubblicità e satira” sarà realizzato da Nico Pillinini, vignettista de “La Gazzetta del Mezzogiorno”, Dante Spada ( Bonelli Editore) illustratore del fumetto Tex Willer e da Giuseppe Santoro e Francesco Passaquindici, writer ed esperti di visual art dell’associazione V-roots.

Ho scelto un nome a caso... e ho deciso di partire da un disegnatore, quindi toccando prima la scrittura sotto il profilo dell'illustrazione... poi man mano esamineremo insieme le altre figure della giornata

Erasmo Dante Spada, disegnatore

Nasce a Castellaneta (in provincia di Taranto) nel 1960. Autodidatta, inizia a dedicarsi professionalmente al fumetto nel 1993, quando Alfredo Castelli lo inserisce nello staff dei disegnatori di “Zona X”, sulle cui pagine esordisce nel numero 27 con la storia, sceneggiata da Vincenzo Beretta e Federico Memola, “La strega”. Il suo impegno successivo è per la collana “Storie da Altrove”, al quale collabora sin dalla prima uscita su sceneggiature dello stesso Castelli, e di Carlo Recagno. Attualmente sta terminando un albo di “Tex” su testi di Mauro Boselli.

Ho creduto che riportare alcune parole tratte da una intervista ravvicinata al nostro disegnatore non sarebbe stato un male... orbene:
Qui si parla dell'inizio della carriera:

Citazione :

Nel 1993 partecipai ad un concorso con un’associazione di Bari chiamata Gulp che all’epoca curava Expocomics. In verità partecipai al concorso “fuori concorso” cioè esposi i miei lavori ma non potevo vincere alcun premio. Questo perché una delle condizioni per partecipare al concorso era non superare una certa età. In quell’edizione di Expocomics si trovava a passare Alfredo Castelli, autore di Martin Mystere, il quale chiamò in seguito a casa mia. Allora vivevo ancora con la mia famiglia e fu proprio mia madre a dirmi che aveva chiamato uno scrittore, Castelli appunto. Da lì ha avuto inizio tutto. Presi i contatti, lui mi disse che aveva una storia adatta al mio stile e che dovevo fare delle prove. Le prove dopo saltarono e cominciai a disegnare subito la storia “Colui che dimora nelle tenebre” contenuta nel numero uno di Storie da Altrove (1998).

Qui, invece, si parla di come si vede la realtà sotto il profilo del disegno:

Citazione :

Vedere le cose in modo diverso credo sia molto legato a questo tipo di professione. Difficilmente puoi staccare da questo lavoro. Ci sono delle fasi in cui sei talmente determinato a risolvere problemi grafici che quando lo sguardo si poggia sulle persone allora cominci a guardare il naso, gli occhi, le orecchie, la forma della testa. Vedi tutto in funzione del lavoro che fai.

Qui si discute riguardo i suoi studi:

Citazione :

Ho fatto il mio bel liceo artistico, poi è venuta la mia bella Accademia di belle Arti, però mi sento un autodidatta perché, in fondo, nessuno mi ha insegnato a fare fumetti… anzi sto ancora imparando! Apprendo nell’osservare le mie esperienze passate. Si impara dagli sceneggiatori, dal ridisegnare ex novo le tavole, dall’osservare a distanza di tempo il proprio lavoro al fine di distinguere le schifezze da ciò che invece è, ancora oggi, accettabile. Penso che tutto ciò sia normale. Per dirla tutta non ho un buon ricordo dell’Accademia. [...] Pensando all’Accademia, ho la sensazione di un vuoto. Invece il fumetto è qualcosa per me di molto importante, da rispettare molto, quindi il mio impegno in questo campo è sempre stato massimo.

In questa fase si dibatte riguardo un possibile trasferimento dell'artista in Francia:

Citazione :

[...] l’Italia è troppo stretta per il fumetto soltanto al pensiero che è recente l’apertura dei media verso la narrativa per ragazzi. [...] Finalmente si può parlare di libri non solo scritti ma anche disegnati, di qualcosa che non solo si legge ma che si vede anche. [...] il problema è proprio questo: si parla poco di fumetti e quando lo si fa per lo più si storce il naso perché c’è ancora questa identificazione del fumetto come linguaggio adatto ai bambini.

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Dante Spada:
[Solo gli amministratori hanno il permesso di visualizzare questa immagine]

Una delle sue tavole di Tex Willer... questa trattava lo studio di una copertina ed è datata 1998 :
[Solo gli amministratori hanno il permesso di visualizzare questa immagine]

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Un po' di link:
https://www.google.it/search?hl=it&q=dante+spada&bav=on.2,or.r_gc.r_pw.r_qf.,cf.osb&biw=1280&bih=589&um=1&ie=UTF-8&tbm=isch&source=og&sa=N&tab=wi&ei=aLH8T9_kHc_KtAa-xOW7BQ

http://www.qditeatro.com/scritti/art/08.html

http://www.pugliainesclusiva.it/it/nero-di-seppia-dante-spada/#

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Spero d'aver fatto una buona panoramica sulla figura di costui.
Riguardo qualche possibile domanda da poter chiedere a Dante, vorrei pensarci un po'...
E non mi dite niente se mi permetto di analizzare domani il personaggio... cercando di capire come potrebbe esserci utile; ma ora è tardi e vorrei raggiungere il beneamato letto! ^^"

Oddio, mi sono appena accorto di non aver nemmeno interpellato i miei amici di gruppo per questa ricerca... ma ora già ho scritto tutto...! T.T Perdonatemi, voi. Beh, per le altre vedremo di metterci d'accordo insieme, promesso!

Edwin, wow!!!

Cavoletti,Ale...se continui così lasceremo fare tutto a te e noi invece staremo lì a guardarti ( e a grattarci le ginocchia xD) ... xD

bè,devo dire che è un personaggio interessante,come tutti gli artisti credo. forse qualche domanda x lui ce l'avrei... x esempio gli chiederei perché proprio il fumetto? cioè, è un genere difficile da disegnare, credo... bisogna essere precisi e diegnare molti dettagli,ma essere anche immediati, si deve capire al volo il disegno. dunque gli chiederei perché ha deciso di disegnare fumetti, anzi,perché ha deciso di disegnare e basta.

poi non so, parla di libri non solo scritti ma anche disegnati, quindi qualcosa che coinvolga più di un senso, più di un aspetto della lettura. ora, per me leggere un libro è bello perché mi fa volare con la fantasia, posso immaginare, quasi costruire un mondo, dei personaggi...e il bello è che nessuno li immaginerà mai uguali a me. il bello di leggere è che, proprio leggendo, ognuno riscrive la storia con la sua immaginazione, aggiunge delle sfumature, delle atmosfere che magari non erano proprio quelle che immaginava l'autore, e si scoprono più volti di una stessa storia. (ok,sono un pò confusa xD) con i fumetti, invece, con un libro che si guarda e si legge non c'è il rischio di limitarsi alla fantasia dell'illustratore? questa è un'altra domanda che farei: il fumetto non ingabbia un poco l'immaginazione? poi,dopo questa dico che io sono abbonata a "Topolino" da quando avevo 6 anni e che se mi capita sottomano un fumetto non torna più indietro!! xD

bò...sono stata meno utile di Ale,ma bò...ognuno fa quel che può ^^"

magari domani o stasera inizio a cercare info su un altro personaggio che incontreremo quel giorno

Ecco l'articolo tanto atteso.
Piccola introduzione.
*coff coff* Dunque, nel lasciare ai veri responsabili di questa giornata il compito di cercare informazioni sui nostri insegnanti, propongo un confronto tra un articolo del Corriere della Sera dell'11/11/11 (ahahahah che ridere) e un articolo del New York times del mese dopo. Il tema è un tema molto importante e del quale parleremo la mattina del 17 insieme alle sociologhe dell'Università di Bari: la violenza sulle donne. Il confronto dei dati potrebbe far venire fuori degli spunti interessanti da proporre.

Ecco l'articolo del corriere della Sera http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/11_novembre_24/violenza-donne-scheda-istat-italia-1902295607558.shtml

Leggendo i dati, sicuramente vi accorgerete che non sono positivi.
Come se la caveranno negli altri paesi del mondo, ad esempio in America, patria del femminismo?
Non tanto meglio. Da certi punti di vista, addirittura peggio.

"Una ricerca afferma che negli Stati Uniti una donna su cinque è stata vittima di abuso
Un’esaustiva ricerca governativa sugli stupri e sulle violenze domestiche pubblicata mercoledì afferma che la violenza sessuale contro le donne negli USA rimane endemica e che in certi casi potrebbe essere anche più comune di quanto si pensasse prima.

Più o meno una donna su cinque oggetto di ricerca ha detto di essere stata stuprata o di essere stata vittima di un tentativo di violenza nella propria vita, e una su quattro ha riportato di essere stata picchiata da un partner. Secondo la ricerca, una donna su sei ha subito stalking.

“Il fatto che una donna su cinque sia stata stuprata nella propria vita è davvero impressionante, e credo che risulterà sorprendente per molte persone”, ha affermato Linda C. Degutis, direttrice del Centro Nazionale per la Prevenzione degli Infortuni e di Controllo dei Centri per il Controllo delle malattie e la Prevenzione, che ha condotto la ricerca.

“Non credo che immaginassimo che fosse così prevalente nella popolazione” ha detto.

Lo studio, chiamato “Ricerca Nazionale sui Partner e la Violenza Sessuale”, era cominciato nel 2010 con il supporto dell’Istituto Nazionale di Giustizia e del Dipartimento della Difesa. Lo studio, condotto telefonicamente su un campione nazionale di 16507 adulti, chiarisce ampiamente il rapporto tra partner e violenze sessuali.

I ricercatori hanno tratto informazioni su tipi di aggressione mai precedentemente studiati nelle ricerche nazionali, includendo oltre alla violenza sessuale e allo stupro, la violenza psicologica, la costrizione e il controllo della saluta sessuale e riproduttiva.

Hanno anche raccolto informazioni sulla salute fisica e psichica delle sopravvissute alla violenza.

La violenza sessuale , hanno trovato i ricercatori, affetta le donne sproporzionalmente. Un terzo di esse ha affermato di essere stata vittima di stupro, maltrattamento o stalking, o un mix di questi.

I ricercatori hanno definito lo stupro come “una penetrazione del tutto forzata, una penetrazione forzata e facilitata dalle droghe o dall’alcool, o un tentativo di penetrazione forzata”.

Stando a questa definizione, l’1% delle donne oggetto di studio ha dichiarato di essere stata stuprata nell’anno precedente, cosa che suggerisce che 1,3 milioni di donne americane sono annualmente vittime di stupro o di tentata violenza.

Questo scenario è decisamente più alto delle stime precedenti. Il dipartimento di Giustizia stimava che 188380 donne americane siano state vittime di violenza l’anno scorso. Solo Solo 84767 aggressioni riconducibili agli stupri furono denunciati nel 2010, secondo le statistiche nazionali.

[…]

Una larga maggioranza delle donne che hanno affermato di essere state vittime di violenza sessuale, sturo o stalking ha riportato i sintomi da disordine post-traumatico.

Le donne che hanno subito violenza avevano anche una maggiore probabilità di ammalarsi di asma, diabete e sindrome dell’intestino irritabile rispetto alle donne che non avevano subito violenza. Sia le donne che gli uomini vittime di violenza erano più sottoposti ad avere frequenti mal di testa, dolore cronico, difficoltà a dormire, limitazioni nell’attività, e salute mentale e fisica carente.

[…]

“Le persone che crescono con la violenza adottano strategie di imitazione che possono portare a scarsa salute” ha affermato. “Sappiamo ad esempio, che le donne che vivono in relazioni dove ci sono abusi sono più a rischio di fumo”.

La ricerca ha trovato che la giovinezza era un importante fattore di rischio per le violenze sessuali e le aggressioni. Il 28% delle vittime maschie ha ammesso di essere stata aggredita prima dei 10 anni.

Solo il 12 per cento delle vittime donne è stato assalito prima dei 10 anni, ma più o meno la metà di queste ha detto di essere stata stuprata prima dei 18 anni. Circa l’80% delle vittime ha detto di essere stata violentata prima dei 25 anni.

Allo stupro in giovane età ne era associato un altro, più tardi; circa il 35% delle donne che sono state stuprate da adolescenti sono state stuprate anche da adulte.

Più di metà delle vittime donne era stata violentata da un proprio partner, secondo la ricerca, e il 40% era stato violentato da un conoscente. Più di metà degli uomini vittime di stupro ah detto che lo stupratore era una conoscente."

Un primo spunto, dato che nel libro della professoressa si parla del rapporto tra tossicodipendenza e violenza sessuale: droga. Solo causa, o anche conseguenza?

A voi, sbizzarritevi

Ho trovato qualche altra cosa...

Riguardo il libro di Anna Paola Lacatena:

Citazione :

Se nell'immaginario collettivo il tossicodipendente è colui che commette reati, è possibile per contro leggere tale condizione in chiave vittimologica? Ciò che in questo testo, attraverso il supporto di una ricerca quantitativa, ci si è chiesto è se, partendo dall'universo femminile, non sia possibile guardare al rapporto tossicodipendente-crimine da un altro punto di vista. La donna tossicodipendente, in ragione della propria condizione e della vulnerabilità che dalla stessa discende, non è più esposta a subire reati, specificatamente di natura sessuale? È possibile leggere la dipendenza patologica come una delle possibili conseguenze dell'aver subito violenze sessuali? Le percentuali emerse dalla ricerca dimostrano la grande diffusione del fenomeno come esperienza vissuta prima dell'avvio della carriera tossicomanica e dopo l.istaurarsi della dipendenza patologica. In ogni caso, quanto costa una dose ad una donna? Sicuramente il prezzo corrente più un po' del suo corpo. Se già l'attenzione culturale e normativa nei confronti del reato contro la persona, nello specifico della violenza sessuale, risente di tratti maschilisti e banalizzanti, la questione si aggrava di indifferenza ulteriore e colpevole distrazione generale quando si tratta di donne tossicodipendenti.

(Fonti: http://www.ibs.it/ebook/Lacatena-Anna-Paola/Con-i-tuoi/9788856875423.html?)

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Poi... riguardo Silvana Calaprice...qualche link:

Curriculum Vitae di Silvana

Curriculum Vitae di Silvana (2)

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P.S.: Gran bel lavoro, Andrea ^_^

Emh... non ci anticipate nulla riguardo le camere? SUVVIAAAA!!!

Piuttosto che parlare di camere - argomento tabuissimo - vorrei darvi qualche info sui writer, in particolare su Francesco Passaquindici, detto "Soap". Sapete chi sono i writer? Riuscite a trovare ulteriori informazioni a riguardo?

Uno degli storici artisti urbani dello stivale, apprezzato anche oltre i confini italiani, nasce negli anni Settanta in un popolare quartiere della città di Bari. Attualmente, Soap vive e lavora tra Bari e Milano. Attivo sin dai primi anni Novanta, l’artista Soap si fa notare per l’energia e il carattere estroso del suo stile, fatto di colori stridenti e acidi. Entra presto in contatto con gli altri writers della scena barese, unendosi alla crew Hell’s Vastas. Soap, come da tradizione, dissemina la sua arte su muri, stazioni e vagoni ferroviari, affinando così i tratti distintivi del suo stile lungo un percorso itinerante che fa capolino in molte città italiane e che si offre ad un pubblico sempre diverso. In breve tempo Soap si afferma come uno dei bomber più attivi d’Italia ed entra a far parte della crew internazionale Mg, valica il confine delle Alpi e diventa così un writer di riferimento a livello internazionale. Negli ultimi anni stringe una particolare intesa artistica con il writer Giose, amico e conterraneo, con cui condivide esperienze creative e sperimentazioni che traggono ispirazione dal graffitismo newyorkese degli anni ’70 e ‘80 e dalla cultura Pop. Gli effetti raggiunti atraverso le ricerche e la cooperazione determinano il successo della loro interpretazione, ammirata come un vero cult in diverse parti del mondo.
Il suo talento è riconosciuto anche da numerosi brands commerciali con cui Soap collabora, attivo come Trendsetter ed esperto di brands di abbigliamento come WESC, OBEY, ETNIES, SANTA CRUZ, SIXPACK. Il giovane Soap presenta in un primo momento uno stile dalle forme tondeggianti e campiture di colore abbastanza uniformi,
ma col tempo l’artista mette bene a fuoco le sue capacità espressive e si cimenta in sperimentazioni stilistiche e coloristiche molto accurate. Fondamentali per la sua evoluzione sono stati sicuramente il writing primordiale newyorkese, la commistione di esperienze con artisti di spicco internazionale, con cui è venuto presto a contatto e la lezione della
Pop Art, dai colori brillanti e bizzarri. L’arte di Soap è un complesso di stimoli visivi che incanta il pubblico. Il tratto unico e inimitabile e un decorativismo ricercatissimo sono i gangli del processo creativo.
Il lettering di Soap è un continuo serpeggiare di lettere in fila, un movimento unico, in cui la linea si interrompe dove finisce una lettera e comincia immediatamente un’altra, che ne prolunga e determina la direzione. La linea e il colore di Soap sono due complici perfetti, in alcuni tratti sembra che il colore definisca le linee e che le varie campiture
stratificate definiscano le profondità. In alcuni pezzi si possono contare fino a sette stratificazioni differenti di colore e di motivi decorativi.
Soap utilizza dei colori forti, acidi, contrastanti e complementari che spiccano gli uni sugli altri. La maestria propria dell’artista, però, sta tutta nell’accuratissima decorazione sia del lettering, sia degli interi pezzi, che genera degli effetti psichedelici. Raffinatissimo, ad esempio, l’utilizzo di due colori differenti accostati, in cui le forme fantasiose utilizzano il colore opposto della campitura in cui vengono disegnati. Mani, gocce, asterischi, frecce, altri simboli ereditati dal registro newyorkese e forme astratte, occhi e bocche sono gli ingredienti delle opere di Soap. Queste forme sono integrate nel pezzo e rientrano in quel disegno unico della linea che definisce il lettering. Non si tratta, cioè, di disegni collaterali e meramente decorativi, ma ad esempio, il disegno della bocca sostituisce spesso l’occhio della “a” all’interno della sua tag.
Uno stile così trova velocemente risonanza e approvazione, dal Sud Italia al Nord America. Dei pezzi così si fanno guardare e ci guardano o ci sorridono, a volte fanno anche le linguacce.

Ombra ha scritto:

Cavoletti,Ale...se continui così lasceremo fare tutto a te e noi invece staremo lì a guardarti ( e a grattarci le ginocchia xD) ... xD

questo è stato il mio pensiero, diciamo.

Ho dunque cercato disperatamente delle immagini di Soap.. una che ho trovato:
http://www.flickr.com/photos/vroots/6601645733/in/photostream

a seguito, nell'album, altri esempi di street art. La street art, o meglio quella forma di arte che si insulta in quanto per essere apprezzata va impiegato giusto qualcosa in più di quello che serve per apprezzare un quadro impressionista.
diciamo piuttosto che è qualcosa di palesemente diverso.

cos'è la street art? chiaro, la forma di arte prodotta dai writers. Feldia ci chiede se sappiamo cosa sono i writers.. bene, credo che l'associazione per immagini sia scontata, alla parola writer ci vengono in mente dei ragazzi che scrivono con la bomboletta spray in un muro.
che poi è quello che è: l'arte abbassata alla strada, che non è più solo qualcosa di altolocato, un quadro in un museo, ma espressione dell'uomo che nasce sulla strada e muore sulla strada.

mi ricordo che in prima media il prof di arte ci fece fare una ricerca su "cosa fosse l'arte". ecco, l'arte è l'espressione della profondità dell'uomo. un quadro, una melodia... una qualsiasi cosa che scaturisce dall'emozione e a sua volta la produce nel cuore degli altri.

si, tante parole per nulla.

chiaramente non voglio dire che Soap sia un ragazzino che va' a scrivere "io e te 3msc" sotto un qualsiasi ponte :3
la street art si è ormai evoluta, chiaramente se diciamo che un writer lavora per la wesc o per le etnies (giuro, le altre gif nominate da Feldia non le conosco ^^') non dobbiamo immaginare di un ragazzino che imbratta alcunché, bensì un pubblicitario che adoperandosi al computer e rimanendo fedele allo stile del graffito fa della sua arte un buon modo per fare soldi :3
anche perché le etnies e la wesc sono un po' marchi spacciati per "i ragazzi del ghetto"...
da quando poi i ragazzi dei ghetti di NY possano permettersi una maglia per cinquanta euro, non mi è dato saperlo.

ma basta, ho parlato troppo e ho detto solo stupidaggini!

Vado a cercare qualcosa su Giuseppe Santoro e torno ù-ù

cliccando su google "Giuseppe Santoro" e "Francesco Passaquindici"... non trovi nulla o.ò
maledetto facebook che ti riempe il motore di ricerca di omonimi...

però ho trovato qualcosa di interessante. Un progetto lanciato dalla V-roots (alias un'associazione di writers cui appartengono i due) che ha l'interessante nome "Don't give a shit".
ahah, mi sembra si presenti piuttosto bene!
fortunatamente il buon vecchio flickr ci permette di vedere delle belle immaginine :3 ed ecco dunque il link con foto e spiegazione del progetto.. del 2011, quindi di un anno fa
(mah, che frasi intelligentose che tira fuori betsy. lei sa anche che siamo nel 2012. <3)
http://www.flickr.com/photos/vroots/collections/72157627949854138/

Ora misà che è il turno di Nico Pillinini.
speriamo riesca a trovare qualcosa in più çç

wikipedia non mi sta aiutando per nulla.

oh, dolce. wikipedia.
http://it.wikipedia.org/wiki/Nico_Pillinini

e poi certo, meraviglia. venir catapultati in questo blog.
http://nicopillinini.blogspot.it/
ecco, c'è da dire che io non muoio per la satira politica. cioè, non muoio proprio per la politica. ma questo tipo disegna da dio. e le frasi sono davvero azzeccate... assurdo.

ah, no, aspettate, devo scrivere qualcosa di serio e aulico. allora..

Citazione :

il laboratorio “La scrittura come segno grafico tra illustrazione, pubblicità e satira” sarà realizzato da Nico Pillinini

no, davvero, credo di essere stupida, ma questo titolo mi confonde assai. sarà forse quel "satira", che è un termine che non ho mai capito e che mi fa' venire in mente letteratura latina.
non posso davvero prevedere che domande mi verrà da fare.
comunque spero davvero che ci farà vedere delle sue vignette :3

ah, non sapevo esistesse una "gazzetta del mezzogiorno". :3

Citazione :

ah, non sapevo esistesse una "gazzetta del mezzogiorno". :3

E' solo il quotidiano più venduto in tutta la Puglia e non so dove altro, niente d'importante.. xD