L'Antologia dei 20 finalisti dell'edizione 2012 al Salone Internazionale del Libro di Torino

Deneb D. ha scritto:

Simo non ho litigato con nessuno, semplicemente dico che mi sembra irrispettoso anche nei confronti di Mino esordire una risposta con "Caro Director", presupponendo di stare già dalla parte della ragione, quando si parla senza sapere la realtà dei fatti. Io ieri sera mi sono molto allarmata, perché da quello che dicevano su Facebook i racconti erano stati stravolti, poi mi avevano detto che Sara aveva pianto tutto il giorno.. Io cosa dovevo pensare? Ora però che ho preso visione anche del mio elaborato e di quello di Giulia ad esempio, mi sono resa conto che non c'è tutto questo "stravolgimento". Poi sinceramente sentire Mino arrabbiato al telefono oggi, mi ha proprio rattristato, perché non è giusto da parte nostra fare questo tipo di sceneggiate. E ti assicuro che su Facebook ieri stava accadendo il delirio, sembrava che avesser e pubblicato sull'antologia delle cose non nostre, quando in realtà ci sono state solo piccole modifiche. Tutto qui.

sono totalmente d'accordo con te, stella. Oltre a cadere nella maleducazione, qui si rischia di sputare nel piatto che ci dà da mangiare. E questa si chiama INGRATITUDINE.

Stella, come avrai letto anche su Facebook, il tuo lavoro è uno dei pochi a non aver ricevuto stravolgimenti. Ho rinnovato l'invito degli altri ad esporre le loro perplessità qui, e non parlo come quello che sa di stare dalla parte dalla ragione, ma come quello che (a mio parere più che giustamente) vuole delucidazioni su questo fatto. Non si tratta di gratitudine - il tuo discorso ha un che di mafioso, se ci pensi.

Ovviamente il "caro director" non aveva niente di strafottente, suppongo di stare parlando con una persona che ha sicuramente molta esperienza in questo campo e può certamente comprendere e spiegare i miei (nostri) dubbi.

Albè vorrei che tutti quanti venissero qui a discutere, però ciò che voglio dirti è che ciò che è stato fatto risulta legittimo. Per qualche ragione alcuni testi sono stati revisionati, per qualche ragione di editing che né io e né tu conosciamo. Quindi quello che io dico è che non dovremmo parlare senza conoscere davvero le regole dell'editing ecc ecc e poi fondamentale è il fatto che è brutto anzi bruttissimo far arrabbiare qualcuno che a noi ha dedicato tanto tempo. Tutto qui, non è un'accusa contro di te ovviamente.

Qualche ragione di editing che credo di avere il diritto di conoscere, e soprattutto di aver conosciuto PRIMA che fosse stata applicata... Questo è il punto, io non ho parlato a sproposito di niente senza "conoscerne le regole"...
E' brutto sia nei loro confronti (che hanno dedicato il loro tempo a noi) che nei NOSTRI, che abbiamo dedicato MOLTO tempo ai nostri lavori. E che siamo rimasti DELUSI da questi "miglioramenti" (vedi Edwin, vedi Vlad, vedi Sara e sicuramente altri).

Blanchild ha scritto:

Qualche ragione di editing che credo di avere il diritto di conoscere, e soprattutto di aver conosciuto PRIMA che fosse stata applicata... Questo è il punto, io non ho parlato a sproposito di niente senza "conoscerne le regole"...
E' brutto sia nei loro confronti (che hanno dedicato il loro tempo a noi) che nei NOSTRI, che abbiamo dedicato MOLTO tempo ai nostri lavori. E che siamo rimasti DELUSI da questi "miglioramenti" (vedi Edwin, vedi Vlad, vedi Sara e sicuramente altri).

Appoggio totalmente Blan.

La mia storiella, è la mia storiella dalla prima riga fino all'ultima, poiché ho messo l'anima dalla prima all'ultima parte, ho riletto quel racconto migliaia di volte (no, non scherzo, prima di inviarla sono stata male, una settimana a letto, febbre alta ma il pc acceso per rileggerlo e rileggerlo e rileggerlo e rileggerlo ora dopo ora), toglierne anche solo una parola è snaturarlo.

Deneb D. ha scritto:

Blanchild ha scritto:

Deneb D. ha scritto:

Blan anche l'anno scorso modificarono alcune cose all'interno dei racconti. E' l'editior che ha fatto questo lavoro.

Non mi interessa chi è, non mi sembra una cosa sensata non riportare il lavoro così come concepito dall'autore. Si va a perdere l'essenza.

Dai Blan non te la prendere, le correzioni se sono state fatte evidentemente servivano. L'editor non va a cambiare l'essenza del racconto, anzi, accentua ciò che vuoi esprimere, rende più comprensibile il messaggio, attraverso alcune modifiche. Non si va a modificare il contenuto, bensì la forma, ciò che tu vuoi comunicare resta intatto e illeso. Stai tranquillo, anzi, io mi reputo fortunata se qualcuno è stato disposto a correggere il mio elaborato, non è una fortuna di molti.

Scusa, spiegami.
Com'è capace qualcuno di "accentuare l'essenza del mio racconto"?
E, soprattutto, come può farlo senza che io abbia scritto almeno dieci pagine fitte di "esposizione sul significato della Storiella di Betsy* riguardo ciò che tu non hai capito né capirai mai poiché a lei non fregava totalmente che cogliessi il significato".

betsy* ha scritto:

Deneb D. ha scritto:

Blanchild ha scritto:

Deneb D. ha scritto:

Blan anche l'anno scorso modificarono alcune cose all'interno dei racconti. E' l'editior che ha fatto questo lavoro.

Non mi interessa chi è, non mi sembra una cosa sensata non riportare il lavoro così come concepito dall'autore. Si va a perdere l'essenza.

Dai Blan non te la prendere, le correzioni se sono state fatte evidentemente servivano. L'editor non va a cambiare l'essenza del racconto, anzi, accentua ciò che vuoi esprimere, rende più comprensibile il messaggio, attraverso alcune modifiche. Non si va a modificare il contenuto, bensì la forma, ciò che tu vuoi comunicare resta intatto e illeso. Stai tranquillo, anzi, io mi reputo fortunata se qualcuno è stato disposto a correggere il mio elaborato, non è una fortuna di molti.

Scusa, spiegami.
Com'è capace qualcuno di "accentuare l'essenza del mio racconto"?
E, soprattutto, come può farlo senza che io abbia scritto almeno dieci pagine fitte di "esposizione sul significato della Storiella di Betsy* riguardo ciò che tu non hai capito né capirai mai poiché a lei non fregava totalmente che cogliessi il significato".

Bea non so cosa sia capitato a questo punto al tuo racconto, e vorrei tanto leggerlo. Non ci capisco più nulla in questa storia.

Essendo il mio un file audio è ben difficile modificarlo
Non me lo toccano muahahahah

(e non me lo pubblicano -.-'')

Ok; prima di tutto, buon pomeriggio.

Allora. Anch'io son rimasto esacerbato quando ho visto che il mio racconto è stato modificato...diciamo che poi, anche con le parole di Debora, mi sono un po' rassicurato, in un primo momento. Ieri, Peppe mi scansionò le pagine dell'antologia in cui c'è il mio racconto, dato che aspetto che le copie mi arrivino a casa; orbene, notai qualche cambiamento nelle prime pagine, ma non ci feci caso più di tanto.
Successivamente, confrontatolo col racconto originale, ho notato che ci sono stati dei tagli copiosi, strafalcioni cancellati, e anche metafore. Rileggendolo, quello pubblicato, poi, mi sono accorto che non suona tanto male, così stilizzato. Diciamo che l'editing è una cosa normale e comune, quello che mi compiace è che anche scrittori di alto livello come Hemingway e Francis S. Fitzgerald subivano un'empio lavoro di editing a cui non si sono mai sottratti. Tuttavia, più che altro, ci son rimasto male del fatto che nel racconto sull'antologia ho riscontrato alcuni errori nella modifica: a qualche frase manca il verbo, a qualcun'altra il complemento, ad alcune delle parole o delle parti di parole...sono non molti i casi, però è pur brutto.

In ogni modo, credo sia pressoché inutile prendersela con Mino e/o con Debora...alla fine loro non c'entrano nulla, mettono tutto il proprio amore in questo concorso e non possono essere chiamati in causa in un modo così aspro. Forse, consiglierei all'editor di rileggere i lavori modificati e "aggiustati" perché una casa editrice di quella stazza non può permettersi di fare degli errori nei lavori pubblicati

Però...ormai mi ci sono quasi abituato al mio lavoro così com'è stato pubblicato; ieri ci sono stato male davvero, ma ora sono a posto. Mi è dispiaciuto, si, ma non voglio, ora, che succeda una questione senza fine per il lavoro di editing. E' pur vero che noi siamo alla prima esperienza del genere e quindi non abbiamo mai avuto modo di venire a contatto con una pubblicazione né con una casa editrice (almeno parlo per me).

Mi è dispiaciuto, infine, che mi abbiano cancellato alcune metafore, dei dettagli e alcuni pezzi di scritto a cui ero, peraltro, affezionato. Come ha affermato Betsy (forse su facebook), è come togliere i figli ad una madre, cambiarne i caratteri e poi restituirli. Ciò nonostante, non mi ritengo arrabbiato per quanto sia successo...magari avrei voluto che il mio racconto non fosse, come ora, piatto e snello...di scorrevole lettura; ma non conosco le ragioni che hanno spinto l'editor a lavorare in tale modo, ogni mestiere ha le sue prerogative e non posso giudicare...mi sento solo di dire che forse ha dovuto lavorare un po' di fretta, in vista del Salone del Libro di Torino.

Ormai, mi sembra alquanto inutile discutere (mi riferisco a Blan, in questo momento), è già tutto su carta Pensate che è stata comunque una bella esperienza, ancora deve finire per fortuna, e poi non è da tutti esser pubblicati...ora o con i racconti snelliti e appiattiti o coi racconti integri e originali siamo comunque impressi fra le pagine di un libro!

Perdonate la mia imperdonabile assenza sul forum!
Per tornare all'argomento del topic, qualcuno dei presenti al salone del libro, ci racconta com'è stato? avrei voluto esserci!

Edwin Howard ha scritto:

Ok; prima di tutto, buon pomeriggio.

Allora. Anch'io son rimasto esacerbato quando ho visto che il mio racconto è stato modificato...diciamo che poi, anche con le parole di Debora, mi sono un po' rassicurato, in un primo momento. Ieri, Peppe mi scansionò le pagine dell'antologia in cui c'è il mio racconto, dato che aspetto che le copie mi arrivino a casa; orbene, notai qualche cambiamento nelle prime pagine, ma non ci feci caso più di tanto.
Successivamente, confrontatolo col racconto originale, ho notato che ci sono stati dei tagli copiosi, strafalcioni cancellati, e anche metafore. Rileggendolo, quello pubblicato, poi, mi sono accorto che non suona tanto male, così stilizzato. Diciamo che l'editing è una cosa normale e comune, quello che mi compiace è che anche scrittori di alto livello come Hemingway e Francis S. Fitzgerald subivano un'empio lavoro di editing a cui non si sono mai sottratti. Tuttavia, più che altro, ci son rimasto male del fatto che nel racconto sull'antologia ho riscontrato alcuni errori nella modifica: a qualche frase manca il verbo, a qualcun'altra il complemento, ad alcune delle parole o delle parti di parole...sono non molti i casi, però è pur brutto.

In ogni modo, credo sia pressoché inutile prendersela con Mino e/o con Debora...alla fine loro non c'entrano nulla, mettono tutto il proprio amore in questo concorso e non possono essere chiamati in causa in un modo così aspro. Forse, consiglierei all'editor di rileggere i lavori modificati e "aggiustati" perché una casa editrice di quella stazza non può permettersi di fare degli errori nei lavori pubblicati

Però...ormai mi ci sono quasi abituato al mio lavoro così com'è stato pubblicato; ieri ci sono stato male davvero, ma ora sono a posto. Mi è dispiaciuto, si, ma non voglio, ora, che succeda una questione senza fine per il lavoro di editing. E' pur vero che noi siamo alla prima esperienza del genere e quindi non abbiamo mai avuto modo di venire a contatto con una pubblicazione né con una casa editrice (almeno parlo per me).

Mi è dispiaciuto, infine, che mi abbiano cancellato alcune metafore, dei dettagli e alcuni pezzi di scritto a cui ero, peraltro, affezionato. Come ha affermato Betsy (forse su facebook), è come togliere i figli ad una madre, cambiarne i caratteri e poi restituirli. Ciò nonostante, non mi ritengo arrabbiato per quanto sia successo...magari avrei voluto che il mio racconto non fosse, come ora, piatto e snello...di scorrevole lettura; ma non conosco le ragioni che hanno spinto l'editor a lavorare in tale modo, ogni mestiere ha le sue prerogative e non posso giudicare...mi sento solo di dire che forse ha dovuto lavorare un po' di fretta, in vista del Salone del Libro di Torino.

Ormai, mi sembra alquanto inutile discutere (mi riferisco a Blan, in questo momento), è già tutto su carta Pensate che è stata comunque una bella esperienza, ancora deve finire per fortuna, e poi non è da tutti esser pubblicati...ora o con i racconti snelliti e appiattiti o coi racconti integri e originali siamo comunque impressi fra le pagine di un libro!

Avrei riconosciuto le tue parole ad occhi chiusi, dei davvero grande
La mia telefonata ti ha illuminato

MissTittyLuna ha scritto:

Perdonate la mia imperdonabile assenza sul forum!
Per tornare all'argomento del topic, qualcuno dei presenti al salone del libro, ci racconta com'è stato? avrei voluto esserci!

La Redazione ha scritto:

Brividi. Questa è stata la prima reazione del mio corpo di fronte alla moltitudine di persone che ho visto ammassarsi di fronte all'entrata del Salone del Libro. Dopotutto, pur abitando poco distante da Torino, non ero mai stata al lingotto, nè tantomeno a questa mostra culturale. E una così grande folla ricordo di averla incontrata giusto a Venezia, di fronte all'uscita della stazione. Quando però ho conosciuto il Guru e due degli altri finalisti, Sara e Giuseppe, mi sono sbloccata e sono tornata la persona ottimista e sorridente di sempre. Non vedevo l'ora di chiacchierare a tu per tu con i ragazzi che ho conosciuto sul forum di Scrivoanchio e con gli organizzatori del concorso, che conoscevo per la maggiorparte solo di fama, infatti è stato davvero emozionante riuscire a dare anche un volto ed una voce a coloro con cui ho dialogato virtualmente per più di tre mesi. L'ansia è tornata a farsi sentire quando ho realizzato che avremmo dovuto parlare di fronte a un pubblico dei nostri elaborati e della nostra avventura in rete, ma questa sensazione mi ha abbandonata in fretta, lasciando spazio all'eccitazione che, da inguaribile egocentrica, mi prende sempre prima di esporre un pensiero o cantare un brano davanti a tante persone. All'inizio ho tentennato un po', poi però ho iniziato a trovarmi a mio agio con un microfono in mano, tanto che non avrei voluto lasciarlo più! Ho trovato quest'esperienza molto interessante e stimolante, in primis per il fatto di aver finalmente conosciuto di persona Giuseppe, Sara e parte degli organizzatori. E' anche stato molto bello assistere agli interventi degli altri finalisti, del Guru e di Marco, e penso che all'assessore della cultura della provincia di Torino -che è venuto ad ascoltare la nosta piccola conferenza- abbia fatto piacere aver condiviso con noi questo momento di gioia. L'emozione più intensa della giornata? Sarò assolutamente scontata e banale, ma mi sono quasi venute le lacrime agli occhi quando ho stretto a me per la prima volta l'Antologia, dove sta pubblicato anche il mio racconto. Leggendo il mio nome tra i giovani autori, non su un sito ma direttamente su di un libro, ho sentito uno dei miei sogni più grandi farsi un po' meno utopico ed irraggiungibile. Ora non mi resta altro che aspettare con ansia la settimana-stage ad Alberobello, dove potrò conoscere anche tutti gli altri ragazzi ed organizzatori del concorso, e devo dire che non vedo l'ora.

Il resoconto della mia esperienza. è scritto tutto qui!

Grazie Madama! Bellissima e coinvolgente descrizione!

E' vero, come dice Edwin citando Betsy, è proprio come togliere i figli ad una madre... la mia domanda è: quante esperienze di pubblicazioni (e quindi di editing) avete?

E poi voglio provare a dare una risposta alle vostre più che plausibili obiezioni. Sapete quanto ci piace la collaborazione e che la conoscenza venga costruita insieme, motivo per cui negli scorsi anni la fase di editing prevedeva un'interazione con l'autore. In altre parole, una volta fatto l'editing, il testo veniva rimandato all'autore per verificare con lui/lei la "giustezza" dei cambiamenti. Per l'organizzazione di scrivoanchio questa non è una cosa complicatissima da fare, ma ci siamo resi conto che era molto molto poco formativa per voi. Mi spiego meglio: il nostro obiettivo non è che questo concorso sia una culla attraverso cui pubblicare il proprio lavoro, ma un'occasione di formazione per affacciarsi nel mondo della scrittura e della pubblicazione per cominciare a definire la propria identità di scrittori. Dato che l'editing avviene nella maggior parte dei casi a scatola chiusa (si fa e l'autore pena accettando di perdere i propri figli gridando e strappandosi i capelli), abbiamo ritenuto opportuno riprodurre la stessa situazione anche qui. Dura, ma reale...

Feldia ha scritto:

Grazie Madama! Bellissima e coinvolgente descrizione!

E' vero, come dice Edwin citando Betsy, è proprio come togliere i figli ad una madre... la mia domanda è: quante esperienze di pubblicazioni (e quindi di editing) avete?

E poi voglio provare a dare una risposta alle vostre più che plausibili obiezioni. Sapete quanto ci piace la collaborazione e che la conoscenza venga costruita insieme, motivo per cui negli scorsi anni la fase di editing prevedeva un'interazione con l'autore. In altre parole, una volta fatto l'editing, il testo veniva rimandato all'autore per verificare con lui/lei la "giustezza" dei cambiamenti. Per l'organizzazione di scrivoanchio questa non è una cosa complicatissima da fare, ma ci siamo resi conto che era molto molto poco formativa per voi. Mi spiego meglio: il nostro obiettivo non è che questo concorso sia una culla attraverso cui pubblicare il proprio lavoro, ma un'occasione di formazione per affacciarsi nel mondo della scrittura e della pubblicazione per cominciare a definire la propria identità di scrittori. Dato che l'editing avviene nella maggior parte dei casi a scatola chiusa (si fa e l'autore pena accettando di perdere i propri figli gridando e strappandosi i capelli), abbiamo ritenuto opportuno riprodurre la stessa situazione anche qui. Dura, ma reale...

Senz'altro, Feldia, sono concorde con quanto ho evidenziato in grassetto...e, per di più, io ho citato Betsy solo per fare una premessa...ma, come ho già spiegato, questa è solo la nostra prima esperienza del genere quindi ci siamo ritrovati dinanzi ad un mondo completamente sconosciuto: quello dell'editoria.

Beh, vi ringrazio per averci fatto venire a contatto con questa realtà! Ci servirà sicuramente per il futuro, semmai avessimo la fortuna di poter pubblicare **

allora,visto che Feldia ha riaperto il discorso dico la mia anche io. non ho scritto prima perché c'erano state delle discussioni e non vorrei che qualcuno pensasse che faccio polemica. io non voglio fare polemica. penso comunque di avere diritto a fare notare che qualcosa non ha funzionato nell'editing. va bene fare come fanno le case editrici con gli scrittori veri,va benissimo...però vorrei comunque sottolineare che nel mio racconto è comparso un errore di grammatica che non c'era e che il finale è stato pesantemente cambiato,non solo nella forma(che già trovo discutibile) ma nel significato,che è abbastanza grave.ripeto che non voglio fare polemica e ho già parlato con Debora,quindi per me l'argomento è chiuso. anche se devo ammettere che è una cosa che mi ha fatto soffrire... bò,ho chiuso,per me l'argomento editing non esiste più.